Il 1 settembre 2004 un commando ceceno irrompe in una scuola di Beslan,
Ossezia del Nord, una delle Repubbliche russe confinanti con la
Cecenia. Secondo stime effettuate successivamente gli ostaggi tenuti
prigionieri dal commando sarebbero 1326. Il 3 settembre, nonostante che
le autorità dichiarino di non volere un assalto per liberare gli
ostaggi, le forze speciali attaccano il complesso scolastico in una
confusione terribile. Le autorità russe dichiarano che l'assalto
era stato provocato da uno scoppio avvenuto nella scuola. Il numero
ufficiale delle vittime è di 332, più della metà
bambini. Fra gli assalitori solo uno scampa alla morte e verrà
successivamente condannato all'ergastolo.
A due anni dalla strage, mentre la commissione parlamentare d'inchiesta
non ha ancora concluso i suoi lavori, rimangono molti lati oscuri:
Secondo quanto scritto da un membro della commissione parlamentare
l'esplosione che ha scatenato l'incursione delle forze speciali russe
non fu provocata da una mina posta dal commando ceceno ma da due colpi
di bazooka sparati dai russi. Non si sa se i due colpi partirono
accidentalmente o su ordine di qualche ufficiale.
Il commando non era composto da 32 ma da almeno 60 fra uomini e donne.
Come fu possibile che un numero così elevato di uomini armati di
tutto punto sia potuto giungere fino alla scuola di Beslan che essendo
vicina alla zona di operazione cecena è anch'essa fortemente
militarizzata? Secondo il capo guerrigliero Bassaiev sarebbero stati i
servizi segreti russi e l'FSB a permettergli di entrare in Ossezia del
Nord dove avrebbero dovuto compiere un attacco alla sede del
parlamento. I russi speravano di attrarre i ceceni in un tranello.
Avvertiti, i ceceni cambiarono piano e approfittando del corridoio di
sicurezza che i russi gli avevano aperto si diressero verso Beslan.
Perché il governo Putin non accolse le proposte di negoziazione
avanzate da Aleksander Dzassokhov, presidente della Repubblica
dell'Ossezia del Nord, e dal presidente indipendentista, Aslan
Maskadov, il 3 settembre in viaggio verso Beslan? Un alto ufficiale
russo presente in quei giorni a Beslan ha dichiarato che qualcuno fra i
massimi responsabili delle forze russe dichiarò: perché
dobbiamo fare di Maskhadov un eroe?