Umanità Nova, n.40 del 10 dicembre 2006, anno 86

La strage di Beslan


Il 1 settembre 2004 un commando ceceno irrompe in una scuola di Beslan, Ossezia del Nord, una delle Repubbliche russe confinanti con la Cecenia. Secondo stime effettuate successivamente gli ostaggi tenuti prigionieri dal commando sarebbero 1326. Il 3 settembre, nonostante che le autorità dichiarino di non volere un assalto per liberare gli ostaggi, le forze speciali attaccano il complesso scolastico in una confusione terribile. Le autorità russe dichiarano che l'assalto era stato provocato da uno scoppio avvenuto nella scuola. Il numero ufficiale delle vittime è di 332, più della metà bambini. Fra gli assalitori solo uno scampa alla morte e verrà successivamente condannato all'ergastolo.
A due anni dalla strage, mentre la commissione parlamentare d'inchiesta non ha ancora concluso i suoi lavori, rimangono molti lati oscuri:
Secondo quanto scritto da un membro della commissione parlamentare l'esplosione che ha scatenato l'incursione delle forze speciali russe non fu provocata da una mina posta dal commando ceceno ma da due colpi di bazooka sparati dai russi. Non si sa se i due colpi partirono accidentalmente o su ordine di qualche ufficiale.
Il commando non era composto da 32 ma da almeno 60 fra uomini e donne. Come fu possibile che un numero così elevato di uomini armati di tutto punto sia potuto giungere fino alla scuola di Beslan che essendo vicina alla zona di operazione cecena è anch'essa fortemente militarizzata? Secondo il capo guerrigliero Bassaiev sarebbero stati i servizi segreti russi e l'FSB a permettergli di entrare in Ossezia del Nord dove avrebbero dovuto compiere un attacco alla sede del parlamento. I russi speravano di attrarre i ceceni in un tranello. Avvertiti, i ceceni cambiarono piano e approfittando del corridoio di sicurezza che i russi gli avevano aperto si diressero verso Beslan.
Perché il governo Putin non accolse le proposte di negoziazione avanzate da Aleksander Dzassokhov, presidente della Repubblica dell'Ossezia del Nord, e dal presidente indipendentista, Aslan Maskadov, il 3 settembre in viaggio verso Beslan? Un alto ufficiale russo presente in quei giorni a Beslan ha dichiarato che qualcuno fra i massimi responsabili delle forze russe dichiarò: perché dobbiamo fare di Maskhadov un eroe?

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