Più o meno un quarto di secolo fa sui pullman (che allora si
chiamavano "corriere") che portavano i ragazzi a scuola lungo la linea
La Spezia-Carrara, non era difficile incontrare un ragazzone grosso con
un cappottone enorme dal cui bavero spuntavano spilline dei Crass, dei
Conflict e dei meglio gruppi della scena anarco-punk inglese
dell'epoca. Ogni tanto il cappottone si apriva e ne uscivano copie di
Archeopteryx (la bellissima punkzine spezzina costituita da un unico
foglio di carta accuratamente ripiegata su sé stessa), 45
giri dei Fall Out e dei Flux Of Pink Indians, qualche volta persino
Umanità Nova e A Rivista Anarchica che il ragazzone grosso si
portava sempre dietro pronto a darle ai compagni di viaggio che
avessero la mente e le orecchie abbastanza aperte da volersi addentrare
negli avventurosi territori del punk e dell'anarchia (e magari anche
qualche spicciolo per sostenere le autoproduzioni e la stampa
libertaria...). Il ragazzone grosso si chiamava Gianluca Lerici, era
spezzino, cantava in un gruppo punk dal nome Holocaust e aveva appena
mosso i suoi primi passi in campo grafico con la freschissima
iscrizione al Liceo Artistico di Carrara (dopo essere stato più
o meno espulso dallo Scientifico di La Spezia) e soprattutto con le
illustrazioni e i disegni che uscivano su Archeopterix.
Da lì a poco, si sarebbe trasformato nel prof. Bad Trip...
Dalle illustrazioni di Archeopterix ai fumetti pubblicati su Amen,
Decoder, Frigidaire, Derive E Approdi alle bellissime magliette che
uscivano dalla sua serigrafia clandestina ai dipinti su tela dai colori
psichedelici, il Prof. Bad Trip (un nom de plume semplicemente perfetto
per il suo spirito beffardo e il suo stile iconoclasta) ha creato uno
stile inconfondibile, che ne ha fatto l'illustratore più noto e
riprodotto della generazione del cyberpunk e dei centri sociali, con le
sue figure apocalittiche finite su migliaia di volantini, fanzine,
riviste di movimento. Capace di creare un universo visivo
personalissimo fatto di mutanti, volti distorti, UFO e vulcani,
ciminiere sullo sfondo e cieli pieni di nuvole minacciose, Bad Trip
è riuscito a creare immagini indimenticabili, autentiche icone
underground che hanno decretato la fama del suo autore anche a livello
della scena artistica ufficiale e le sue opere sono state pubblicate
anche in Germania, Olanda, Gran Bretagna, USA, Spagna, Finlandia e
Grecia. Nonostante il successo, però, non ha mai rinunciato a se
stesso, ha sempre continuato a dichiararsi anarchico e a preferire i
centri sociali alle gallerie d'arte e, come ha scritto Gomma su
Decoder.it, "Bad Trip si è sempre prodigato per il tutto
Movimento producendo una enorme quantità di disegni per riviste
di fumetti e fanzine, collage per volantini, copertine di dischi
autoprodotti, muri di centri sociali ecc. ecc. sempre con il cuore e
mai per i soldi".
Il Prof. Bad Trip se ne è andato il 25 novembre scorso stroncato
da un infarto, come un autentica leggenda dell'underground giusto dopo
aver appena presentato il suo ultimo lavoro "Greetings from Hell"
(saluti dall'inferno!!!), un album/calendario 2007 realizzato per il
centro sociale milanese COX18 in cui, come santini, aveva ritratto
alcuni "dannati morti che continuano ad ispirarci dall'aldilà
(tratti dal proprio personale Olimpo alternativo: da Janis Joplin e
Jimi Hendrix a Bakunin), più due "dannati vivi che l'inferno ce
lo fanno provare nell'aldiqua, Bush e Berlusconi". Il 27 novembre lo
hanno accompagnato nel suo ultimo viaggio le bandiere anarchiche, la
sua amatissima compagna Jena e decine di vecchi e nuovi compagni
d'avventura giunti da tutta l'Italia per rendergli omaggio...
Che la terra ti sia lieve, fratello...
(e che sui pullman scolastici continuino ad esserci ragazzoni grossi
coi capottoni enormi dalle cui tasche escono dischi punk, riviste
anarchiche ed altre meraviglie)
peter punkk