"Di tutte le forme di oppressione, quella delle leggi è la più odiosa"
(Condorcet)
Lo stalinista Giorgio Napolitano nel 1956 stava dalla parte degli
assassini in divisa (con la divisa dell'Armata Rossa) che massacravano
i lavoratori ungheresi insorti a Budapest. Nel 1968 stava dalla parte
degli assassini in divisa (sempre con la divisa dell'Armata Rossa) che
invadevano la Cecoslovacchia e mettevano fine alle brevi speranze della
Primavera di Praga. Dato che il lupo perde il pelo, ma non il vizio, ha
pensato bene di aprire la sua carriera di presidente della repubblica
concedendo la grazia a I. L., un poliziotto di Cesena che aveva ucciso
a Rimini un automobilista dopo averlo inseguito a lungo e che,
nonostante una condanna per omicidio volontario, così dopo meno
di due anni di carcere potrà tornare in libertà
Il PCI/PDS/DS gli sbirri li ha sempre amati. Negli Anni Settanta sono
stati proprio gli esponenti di quel partito a mettere in giro la
leggenda urbana - tuttora di grande successo - dei bassi stipendi dei
poliziotti presentandoli come dei poveracci che andavano in giro a
rischiare la vita per una miseria (anche se in realtà già
dagli inizi degli anni Sessanta col primo Governo Fanfani i salari dei
poliziotti "di truppa" erano stati equiparati a quelli dei maestri
elementari ed i "graduati" ovviamente guadagnavano molto di
più). Il risultato è che attualmente poliziotti,
carabinieri, finanzieri etc. sono tra i dipendenti pubblici più
pagati: prima dell'ultimo rinnovo contrattuale (che per le forze
dell'ordine ha comportato un aumento lordo di 256 euro al mese contro i
90 circa degli altri statali), uno sbirro nel suo primo anno di
servizio prendeva tra stipendio ed indennità varie circa 1800
euro al mese. L'Italia, inoltre, è letteralmente piena di
sbirri: secondo l'OCSE (che peraltro non mette nel conto i carabinieri
considerati forza militare), con una densità di 559 agenti ogni
100mila abitanti, siamo il paese con più poliziotti al mondo
dopo Cipro e il Kuwait. La cosa più sconcertante, però,
è stato il silenzio dei cosiddetti progressisti di fronte agli
abusi delle forze di polizia, denunciati da tempo anche da
organizzazioni come Amnesty International che nei suoi rapporti annuali
non manca mai di ricordare i maltrattamenti, le torture e le
sistematiche violazioni dei diritti umani che avvengono nelle questure,
nei commissariati e nelle carceri italiane.
Tanto amore per gli sbirri non è (purtroppo per gli stalinisti)
molto ricambiato, almeno a giudicare dalla manifestazione organizzata
dai sindacati autonomi della polizia il 4 dicembre, che si è
trasformata rapidamente in una manifestazione antiGoverno Prodi ed
antisinistra in genere, con tanto di slogan fascistoidi e di vari noti
criminali fascisti (a partire da Gianfranco Fini) presenti in piazza
sin dall'inizio del corteo. Anche se la cifra di 70mila partecipanti
dichiarata dagli organizzatoti non è molto credibile (visto che
in Italia ci sono circa 600mila appartenenti alle forze dell'ordine e
se veramente a Roma ce ne fossero stati 70mila, vorrebbe dire che uno
su 8 di loro si sarebbe preso il giorno libero apposta), la
manifestazione del 4 dicembre è stata una prova di forza che non
può che inquietare. Pur essendo stata convocata contro la
Finanziaria, tutte le cronache concordano nel sottolineare che i temi
economici erano molto in secondo piano rispetto a quelli politici e
soprattutto alle grida contro il presunto garantismo dell'Unione.
In realtà, l'Unione è garantista solo nelle fantasie dei
più ingenui tra i suoi sostenitori. Già ai tempi
dell'approvazione dell'indulto, gli stalinisti del PdCI e i
giustizialisti dell'Italia dei Valori assieme ai tristissimi
girotondini e ad alcuni tra i più popolari opinion maker
ulivisti (come il becero Marco Travaglio, l'ex allievo prediletto
dell'ultrareazionario Indro Montanelli diventato al pari del suo
maestro uno degli idoli del "popolo di sinistra"), erano stati dalla
parte dei nemici del provvedimento di clemenza in compagnia dei
forcaioli di AN e della Lega.
I partiti dell'Unione in genere cavalcano in ogni parte d'Italia le
peggiori campagne pornosecuritarie. Lo stile Kofferati
("legalità e ordine prima di tutto!") ha fatto scuola e a Bari e
a Perugia i sindaci ulivisti chiedono senza ritegno alle forze di
polizia di organizzare delle vere e proprie "crociate antidroga",
mentre a Torino il sindaco Kiamparino ha addirittura offerto alla
Questura i "suoi" impiegati comunali per poter far tornare "nelle
strade" gli sbirri attualmente utilizzati in incarichi amministrativi e
questo per far fronte ad un allarme criminalità semplicemente
inesistente dato che il numero dei delitti denunciati nel capoluogo
piemontese negli ultimi mesi anche se leggermente in aumento rispetto
al 2005 è comunque molto inferiore ai tassi di
criminalità di dieci o vent'anni fa e al di sotto della media
delle grandi città europee.
In provincia, è spesso il PdCI a guidare le più bieche
campagne "legge ed ordine", come succede a Pisa dove sono proprio gli
esponenti del partito di Kossutta a lanciare le grida d'allarme per il
presunto degrado di quartieri come il Centro Storico e Sant'Antonio che
hanno l'unico neo di essere due tra le zone più multietniche
della città toscana.
In questo contesto non stupisce che dopo l'infinita serie di annunci
del povero ministro socialdemocratico Ferrero sulla prossimissima
abrogazione della Legge Fini sulle droghe, i capi unionisti abbiano
deciso di dare via ad "un'indagine conoscitiva congiunta delle
commissioni Sanità e Affari Sociali di Senato e Camera sul
fenomeno delle tossicodipendenze". Secondo la proposta avanzata dal
presidente della commissione Sanità del Senato, Ignazio Marino,
e dalla presidente del gruppo Ulivo, Anna Finocchiaro, e prontamente
benedetta dal presidente di Palazzo Madama, Franco Marini, i lavori
della Commissione di indagine dovrebbero concludersi nel giro di sei,
otto mesi e dovrebbero costituire una "i lavori della Commissione di
indagine nel giro di sei, otto mesi". In soldoni, questo significa che
l'ultraproibizionista Legge Fini non si tocca, anche se la sua
abrogazione fa parte del citatissimo programma ufficiale della
coalizione di Prodi ed anche se in campagna elettorale i candidati
dell'Unione avevano spergiurato che sarebbe stata abolita "nei primi
cento giorni". Mentre migliaia di persone continueranno a subire i
devastanti effetti della legge liberticida voluta dal fascista Fini, lo
scopo di questa commissione è palesemente quello di perdere
tempo, visto che sull'uso delle droghe nel nostro paese esistono decine
di studi e ricerche e quindi i suoi lavori si prolungheranno per mesi
senza aggiungere nulla di nuovo a quanto già si sa. È
comunque raccapricciante sapere che uno degli "elementi dell'indagine
riguarderà la valutazione del sistema sanzionatorio previsto
dalla legge Fini-Giovanardi ed il confronto con le legislazioni degli
altri paesi dell'Unione Europea" che come ha opportunamente
sottolineato il Forum Droghe "è come se di fronte alla pena di
morte si volesse cincischiare sulla ricerca dei dati sul funzionamento
della ghigliottina o della sedia elettrica".
Tra l'altro, con l'avvio di questa in utilissima indagine si è
concretizzata una proposta analoga avanzata poche settimane prima a
Montecitorio dall'onorevole-psichiatra Luigi Cancrini, dei Comunisti
Italiani. Cancrini era stato nel 1980 uno dei fondatori della LENAD, la
Lega Nazionale AntiDroga a cui aderivano molti pezzi grossi del PCI
soprattutto dell'area kabulista e di quella migliorista e che voleva
per l'Italia una legge antidroga analoga a quelle allora vigenti nelle
dittature marxiste dell'Europa dell'Est, con pene molto più
alte, cure coatte per i "drogati" e soprattutto nessuna distinzione tra
droghe leggere e droghe pesanti. Adesso con la Legge Fini per la
semplice detenzione di sostanze si può arrivare a vent'anni di
galera (una pena molto più elevata di quelle previste per stupro
o per tentato omicidio), alle vittime del proibizionismo viene lasciata
come unica scelta quella tra il carcere e la comunità e,
soprattutto, per la legge la cannabis è totalmente equiparata ad
eroina e cocaina. Come nel resto del mondo succede solo in Cina,
Vietnam, Cuba, Corea del Nord e Bulgaria...
robertino