Umanità Nova, n.3 del 28 gennaio 2007, anno 87

Roma: botte agli antirazzisti
Il racket della casa

 
Insulti e manganellate. Questo il trattamento riservato dalle forze dell'ordine agli antirazzisti che hanno partecipato al presidio di solidarietà alla comunità bengalese di Roma dopo la tragedia avvenuta nel quartiere Esquilino. Il 13 gennaio in una casa di via Buonarroti una madre e un figlio di nazionalità bengalese sono morti mentre cercavano di scampare a un incendio scoppiato nell'appartamento in cui vivevano con altre dodici persone. Al momento, l'unica cosa certa è che un presidio antirazzista è stato caricato brutalmente dalla polizia che ha mandato quindici persone al pronto soccorso e mentre i mezzi di comunicazione si sono affrettati a minimizzare la vicenda nonostante la pronta mobilitazione della comunità bengalese che ora rivendica il rispetto dei propri diritti.
È ben noto che Roma – al pari di molte altre grandi città italiane – è diventata inaccessibile per tutti i lavoratori o per tutti quelli che vivono in condizioni di disagio. I prezzi degli affitti sono ormai insostenibili, un vero e proprio racket gestito da padroni di casa che non esitano a stipare nei loro appartamenti 15-20 persone tutte insieme. E, il più delle volte, i padroni di casa sono italiani.
Nell'esprimere la nostra solidarietà a Babul e Hassan Begum, per la perdita di Mary e Hasib, e a tutte le comunità di immigrati che quotidianamente vivono nella precarietà e nello sfruttamento, denunciamo la repressione poliziesca scatenata contro gli antirazzisti romani in una città che è molto meno patinata e pirotecnica di quanto il mediatico Walter Veltroni vorrebbe far credere.

Commissione antirazzista della Federazione Anarchica Italiana - FAI
fai-antiracism@libero.it
www.federazioneanarchica.org/antirazzista

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