È da mesi che con continue mobilitazioni popolari la
città di Vicenza dice NO alla costruzione della nuova base
militare USA.
Per tutta risposta Comune e Governo, da servili alleati del dominio statunitense, sentenziano il loro SI alla nuova Base.
Tra quelli che hanno nutrito sincere speranze pacifiste verso le forze
dell'attuale governo e per questo le hanno votate c'è
sicuramente senso di amarezza e di delusione.
Coloro che invece sono fermamente convinti che non ci sono e mai ci
saranno né amministrazioni comunali, né governi amici, e
per questo disertano la rituale mascherata delle urne, è
successo semplicemente ciò che non poteva non succedere.
La democrazia delegata, al pari di ogni altra forma di governo,
è nata non per accogliere le istanze popolari ma per soffocarle,
e se occorre anche con la forza, come ci ricorda la vigliacca
incursione delle bande armate statali in Val Susa nel dicembre 2005.
C'è un'unica strada che permette al popolo di vedere realizzate
le proprie istanze: la lotta popolare, la democrazia diretta,
l'autogestione, l'autogoverno.
Per queste ragioni, così come siamo stati al fianco della lotta
delle popolazioni valsusine, lo siamo oggi con le popolazioni del
vicentino.
È con fermezza che gridiamo il nostro NO alla devastazione
ambientale ed alle Basi militari, da sempre strumenti di morte, di
guerra contro la natura e contro l'umanità.
Ed è con altrettanta fermezza che saremo sempre al fianco di
quanti lottano, in prima persona, contro le decisioni imposte dai
consigli comunali, provinciali, regionali o dal governo per
l'autogestione territoriale, per una "società altra" basata
sull'uguaglianza e sulla giustizia, per un futuro senza devastazioni
ambientali, senza guerre.
Spezzano Albanese 2 febbraio 2007
Commissione Comunalismo Libertario della FAI - Federazione Anarchica Italiana