Umanità Nova, n.7 del 25 febbraio 2007, anno 87

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Livorno: Bersani contestato

Nonostante la giornata di brutto tempo, davanti alla Camera di Commercio di Livorno, alle 20,30 di lunedì 12, c'è già qualche decina di persone al presidio organizzato dal Comitato contro il Rigassificatore di Livorno e Pisa. Nella sala conferenze della Camera di Commercio si deve tenere una conferenza organizzata dai DS sul tema dell'energia, ossia sul rigassificatore che deve essere costruito a largo di Livorno: interverranno il segretario provinciale DS Ruggieri, il sindaco Cosimi (DS), il Presidente della Regione Martini (DS), e infine trarrà le conclusioni il Ministro Bersani (DS), piatto forte della serata.
Il Ministro si fa attendere ed intanto il presidio si infoltisce, ci sono già più di 200 persone, si aprono gli striscioni, si alzano i cartelli e poi, armata di fischietti e coriandoli, la gente aspetta l'arrivo del Ministro. Mentre qualcuno dei manifestanti, arrivato in anticipo, riesce ad entrare nella sala e ad aprire uno striscione, fuori si schierano i carabinieri di fronte al presidio transennando la strada. Bersani sta per arrivare, il cordone dei carabinieri si rinforza, vengono tirati fuori manganelli e scudi romani. Viene permesso di rimanere in sala solo a pochi portavoce del Comitato.
Sta per arrivare l'auto blu, iniziano slogan e fischi. All'arrivo dell'auto scortata, la rabbia nei confronti del governo e degli amministratori locali esplode in fischi, cori, slogan, insulti; ed accoglie il Ministro Bersani come egli stesso non si sarebbe mai aspettato, in una città feudo dei DS da sessant'anni.
La gente chiede di potersi avvicinare all'ingresso, poter attraversare le transenne, i carabinieri rispondono serrando ancor di più il cordone di scudi. Il presidio a questo punto è diviso in due parti, in modo da bloccare entrambe le imboccature della via. Da ambo le parti i manifestanti cercano di passare il cordone tenendo in alto le mani ma, dopo pochi minuti, essendo impossibile superarlo, viene improvvisato un sit-in.
Intanto, nella sala, i portavoce del Comitato chiedono di poter parlare, la richiesta viene rifiutata affermando che non è previsto il dibattito.
Dopo lo scandalo di Brindisi sulle autorizzazioni alla costruzione del rigassificatore che ha portato all'arresto dell'ex-sindaco; la piramide DS si è esibita in conferenza esaltando la propria opera ambientalista e democratica, mentre impedivano ai portavoce di intervenire e fuori militarizzavano l'isolato.
Fuori dalla sala, in strada, senza alcun motivo, i carabinieri cercano di sgomberare con la forza i due sit-in, ma la gente resta seduta, a terra. Dopo pochi minuti allora intervengono con maggior forza e violenza su uno dei sit-in, con pedate e manganelli.
La gente fa resistenza passiva e le forze dell'ordine utilizzano la violenza per spostarla, qualche manifestante riporta contusioni. Si forma quindi da quella parte del presidio un robusto cordone di manifestanti per impedire il ripetersi di simili azioni da parte dei carabinieri.
I manifestanti non cadono nella provocazione, nonostante le forze dell'ordine continuino a provocare. Sono le 23,30 e Bersani sta per andarsene, i manifestanti si riuniscono tutti là dove i carabinieri avevano provocato con maggiore violenza, il cordone di manifestanti si scioglie, si improvvisa un'assemblea in strada per concludere questo presidio che ha sicuramente avuto successo, per condannare le violenze della sbirraglia, e per darsi appuntamento alla sera successiva con un'altra assemblea.
Dario Antonelli

Carrara: contestati i fascisti

Il 10 febbraio i fascisti si sono dati appuntamento per un presidio nella giornata del ricordo delle foibe. La loro presenza non è risultata gradita nella centralissima piazza Matteotti e molti antifascisti hanno contestato l'iniziativa. Vi sono stati anche alcuni momenti di tensione amplificati ad arte dai media. I fasci, non paghi della pubblicità donata loro da giornali e TV locali hanno convocato una manifestazione regionale sempre in piazza Matteotti il 24 febbraio. Gli antifascisti saranno in piazza anche in quell'occasione.
Sui fatti del 10 febbraio il gruppo Germinal - FAI ha emesso un comunicato di cui riportiamo un breve stralcio. "Montare sull'episodio occorso una campagna mediatica di dimensioni nazionali rientra nel tentativo di pacificazione che viene portato avanti ormai da vent'anni da parte di quasi tutto l'arco istituzionale, ma che, e i fatti sono li a dimostrarlo, evidentemente non rispecchia quelli che sono i sentimenti della società civile.
Il clamore che ancora viene dato a questi fatti è lo specchio di una campagna elettorale che non ci riguarda e che non abbiamo intenzione di foraggiare; come anarchici  siamo convinti che oggi come sempre il fascismo e più in generale il totalitarismo va combattuto in ogni sua forma, anche se si presenta col vestito buono".
Mort.

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