La valle Rospuda è uno dei tesori naturali della Polonia ed
è l'habitat di diverse specie di piante ed animali, alcune delle
quali in via d'estinzione. Recentemente il governo polacco ha
autorizzato la costruzione di un'autostrada – la "via Baltica"
tra Helsinki e Varsavia - attraverso la valle che comprometterebbe in
modo irreversibile l'ecosistema del luogo. Contro questa assurda
decisione si sono mobilitati gruppi, associazioni, singole famiglie e
cittadini. In prima fila si sono mobilitati gli anarchici, Greenpeace e
Bankwatch (quest'ultima è una ONG attiva soprattutto nell'Europa
centrale ed orientale).
In sostegno alla lotta la Federazione anarchica praghese e il gruppo
degli anarco-ciclisti di Praga hanno organizzato diverse manifestazione
contro la compagnia che ha in mano l'appalto per la costruzione
dell'autostrada (la Budimex) e contro il ministro dei trasporti e dello
sviluppo economico. Le proteste continueranno, anche perché sono
sostenute da fette sempre più ampie della società polacca.
La Shell, con la complicità del governo irlandese, ha
iniziato i lavori per la costruzione di un gas terminal e di un
gasdotto a Bellanaboy, piccola cittadina sulla costa nord-occidentale
irlandese, ai confini con l'Ulster. Contro il terminal si sono
mobilitati diversi gruppi e singole persone, creando una campagna
denominata "Shell to Sea Network", con l'obbiettivo di informare sui
pericoli e sui danni ecologici legati al terminal e tentare di bloccare
i lavori.
Venerdì 16 febbraio una manifestazione di protesta ha raccolto
600 persone, che sono riuscite ad entrare nel cantiere e bloccarlo per
una giornata.
Gli anarchici e le anarchiche del Workers Solidarity Movement
erano presenti in circa 150 ed hanno manifestato con striscioni,
cartelli e bandiere rosse e nere.
A Bil'in, piccolo villaggio al confine con Israele, continuano le
manifestazioni degli "Anarchists Against the Wall" contro la
costruzione del muro di separazione tra Israele e territorio
palestinese voluto dal governo israeliano. In particolare nella zona di
Bil'in, ma non solo, la costruzione del muro sta occupando le terre che
gli abitanti del villaggio coltivavano e dove allevavano le capre,
mettendo in serio pericolo la sopravvivenza degli abitanti stessi.
Gli anarchici e le anarchiche, con l'aiuto di attivisti israeliani e
palestinesi stanno cercando di bloccare i cantieri, spesso rischiando
di rimanere gravemente feriti dai proiettili dei soldati e dei
poliziotti israeliani.
Anche dal punto di vista giudiziario la repressione colpisce duramente:
11 anarchici/e sosno stati condannati dalla corte israeliana per blocco
stradale a 80 ore di "lavoro socialmente utile" (sic), mentre uno di
loro ha subito una condanna a tre mesi di carcere con la condizionale.
Dopo la fine della rivolta di Oaxaca nel novembre scorso, il silenzio è calato sulla lotta.
Ma la repressione continua a colpire le centinaia di attivisti che
avevano eretto le barricate e portato avanti la ribellione. A partire
da novembre sono nati diversi comitati di appoggio ai detenuti di
Oaxaca, a partire da "Todxs Somos Presxs" (Siamo Tutti Prigionieri), un
collettivo anarchico di solidarietà attiva per i detenuti, che
si occupa di tenere i contatti con gli avvocati e raccogliere le
sottoscrizioni che giungono da tutto il mondo. Recentemente è
stato fatto un comunicato per i prigionieri Oscar Santa Maria Caro e
Sacramento Hernandez, entrambi anarchici, uno di 20 e l'altro di 29
anni, prigionieri dal 30 novembre 2006 e sottoposti a torture fisiche e
psicologiche.
Nel comunicato viene denunciata la brutalità della repressione
poliziesca e si esige la liberazione dei due compagni e di tutti i
prigionieri politici di Oaxaca, di Atenco e del Messico.
Dal 2 al 4 marzo prossimi si terrà a Rijeka (conosciuta come
Fiume) in Croazia una fiera del libro anarchico che ospiterà
compagni e compagne da diversi paesi dell'ex-Jugoslavia, con il proprio
materiale librario e non.
Questa fiera farà da "apripista" alla fiera di Zagabria,
capitale della Croazia, che si terrà dal 30 marzo al 1 aprile
2007 e vedrà la partecipazione di gruppi anarchici provenienti
da tutti i Balcani e dall'Europa orientale. La fiera di Zagabria non
servirà solo per esporre i materiali dei singoli gruppi ma anche
e soprattutto come luogo di confronto e di dibattito fra le diverse
località e tendenze anarchiche. Quest'anno sarà la terza
edizione di un appuntamento che ogni anno si allarga sempre di
più come partecipazione e contenuti.
A cura di Raffaele
Informazioni tratte dai siti internet:
www.ainfos.ca
www.indymedia.org
www.infoshop.org
www.awalls.org
www.ask-zagreb.org