Umanità Nova, n.8 del 4 marzo 2007, anno 87

Lettera aperta al Presidente della Camera, Bertinotti
Del terrore e della guerra


Gentile signor Presidente, 

ho avuto modo di leggere, oggi, martedì 20 febbraio 2007, la Sua lunga intervista rilasciata al quotidiano governativo, quindi amico Suo, "La repubblica", dal titolo alquanto significativo: "Nella lotta al terrorismo la strada è la nonviolenza".
È da un po' di anni che Lei ed i Suoi compagni di partito parlano a pieni polmoni di non violenza, ed è da altrettanto tempo che condannate, in tribunali improvvisati, coloro che non si sono avvicinati al Vostro Credo e soprattutto quelli, come il sottoscritto che non credono alla Sua (Vostra) Conversione.
Premetto subito che mi definisco anarchico, termine assai complesso e contraddittorio, ma che mantiene, nonostante il logorio del tempo, una dignità politica non ancora superata e che non mi ritengo un non violento, ma detto questo, non mi ritengo neppure un violento. Odio, ad esempio, come tutti noi, la forma più brutale di terrorismo, che Lei omette accuratamente dal citare, ovvero la Guerra: mi perdoni, capisco che Lei possa evitare di citarla, perché la questione Le porterebbe imbarazzi sui quali difficilmente un non violento conseguente potrebbe far finta di niente. Perché, ma forse la Sua vasta cultura Le permette di saperlo, i più grandi armieri, produttori, finanziatori di massacri e di morti indiscriminate su scala planetaria sono proprio gli Stati.
E Lei siede al Terzo posto sugli scranni di uno Stato, di cui Lei ed il Suo partito condividono le sorti di Governo, che spartisce, insieme ad altri Stati, la promozione di guerre e la diffusione, nonché la fabbricazione di armamenti destinati ad ammazzare (forse non Le piace che qualcuno glielo ricordi) simili eguali a Lei, proprio come, forse, stavano per fare, quei brigatisti contro i quali anche Lei si è scagliato dal Pulpito della Nonviolenza. E Le ripeto, per non sbagliarmi, che la nostra cultura politica, quella dell'anarchismo sociale e rivoluzionario, ha in odio ogni forma di sopruso e di violenza in genere e di violenza terroristica in particolare. Ma le Prediche che vengono dal Suo pulpito ci fanno rabbrividire, perché in odio abbiamo anche le Ipocrisie: sappiamo, perché lo avete fatto Voi, che nel luglio del 2006 (decreto di rifinanziamento delle missioni militari all'estero (DL 224/2006) avete finanziato missioni militari e di guerra in Iraq, Afganistan, in Medio Oriente, in Congo, nei Balcani... pari a 25,1 miliardi annui (quante bocche da sfamare, quanti pozzi, quanta acqua...?)
Ma sappiamo anche, perché su questo ci informano pacifisti e non violenti conseguenti, non attaccati ad alcuna poltrona se non alla dignità della loro etica personale, che avete fatto una Finanziaria militare e di guerra: "Una finanziaria per lo sviluppo", l'avevano definita Padoa-Schioppa e Prodi. Ma l'unico sviluppo certo della finanziaria 2007 (oltre all'aumento delle tasse) è quello delle spese militari, aumentate dell'11% pari a oltre 20 miliardi di euro (!!!). In un comunicato, Emergency rende noto che "è stato costituito nel Ministero della Difesa un apposito Fondo per le esigenze di investimento per la difesa con uno stanziamento di 1.700 milioni di euro per il 2007 e per un totale di 4.450 milioni nel triennio 2007 – 2009".
"Come si legge in un articolo a firma di Giorgio Beretta sul sito "Mosaico di pace" (http://italy.peacelink.org/mosaico/articles/art_19723.html), l'aumento delle spese per acquisto di nuovi armamenti è - non c'è che dire – "un bel risultato per un Governo che aveva affermato nel suo programma elettorale che 'l'Unione si impegna, nell'ambito della cooperazione europea, a sostenere una politica che consenta la riduzione delle spese per armamenti'. E se la maggior parte dell´intero bilancio, più del 70%, è assorbito dai costi sempre più elevati per il mantenimento delle Forze armate - che nel 2002 ricoprivano però solo la metà della 'Funzione Difesa' - e dalle sempre più numerose missioni militari, una buona fetta se la ritagliano pure le industrie armiere per la produzione di nuovi armamenti e la partecipazione dell'Italia a programmi di riarmo in partnership con diversi Paesi."; Oppure: "Il governo Prodi ha ceduto alla lobby delle armi - commenta Luciano Bertozzi su Nigrizia.it (http://www.nigrizia.it/doc.asp?id=9047&IDCategoria=127) - ed ha autorizzato un rilevante programma di investimenti mostrandosi poco sensibile alle esigenze di parte del suo elettorato che ha chiesto un drastico taglio delle spese militari per dirottarle verso quelle sociali".
Come riporta il citato articolo di Beretta, il riarmo italiano spazia su vari progetti "a cominciare da quelli europei per il cacciambombardiere 'Eurofighter Typhoon' di cui l´Italia conta di acquistare altri 121 modelli per Aeronautica e Marina per un costo di circa 7 miliardi di euro. E per le fregate Fremm: 60 milioni di euro per il 2007, 135 milioni per ciascuno degli anni 2008 e 2009 e dal 2010 fino al 2022 a raggiungere i 1.665 milioni di euro. Ma anche per programmi non proprio europei, come quello per un altro tipo di cacciabombardiere, il 'F35-Lightnight II', noto come Joint Strike Fighter (JFS). Un programma che piace particolarmente al centro-sinistra visto che la partecipazione fu decisa dal Governo D´Alema nel 1998. Lunghe vedute per un Governo tutto sommato breve: le consegne dell´F35 non dovrebbero giungere prima del 2013, ma partecipare al programma fin dalla fase di progettazione ha avuto un interesse aggiunto e - non ne dubitiamo - strategico."
Allora signor Presidente della Camera Bertinotti, da quale Pulpito, se non quello del Potere, può elargire al mondo le sue Prediche?: "(...) il Pci ruppe coraggiosamente con il dittatore sovietico, ma poi per alcuni anni tollerò che nella propria base rimanesse un mito. Io stesso, quando diventai segretario di Rifondazione Comunista, dovetti più volte pretendere la rimozione del ritratto di Stalin dalle sezioni dove andavo a parlare. Quelle foto, ora, non ci sono più".
Così Lei conclude l'intervista: che ne direbbe se qualche sezione del Suo partito, o qualcuno che ha creduto nella Sua buona fede togliessero dalle pareti le fotografie che la ritraggono portatore di Pace e di Speranza?

Pietro Stara

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