Umanità Nova, n.8 del 4 marzo 2007, anno 87

Energia. Pacco o pacchetto?



Il 19 febbraio, pochi giorni prima del tonfo in Senato, il governo Prodi ha presentato con grande sforzo propagandistico il "pacchetto energia". La prima misura prevista è dare attuazione a quanto deciso nella Finanziaria riguardo alla riqualificazione degli edifici, con l'innalzamento dal 36% al 55% della detrazione fiscale per interventi che consentono di ridurre le dispersioni termiche; per l'installazione di pannelli solari e per la sostituzione di vecchie caldaie con nuove ad alta efficienza. La seconda misura intende promuovere l'efficienza nell'industria con la detrazione fiscale del 20% per l'acquisto e l'installazione di motori elettrici. Con il Fondo Kyoto, inoltre, 600 milioni di euro per il triennio 2007-2009 sono stati assegnati in favore di misure di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra. Infine il pacchetto prevede anche l'incentivazione del fotovoltaico, il potenziamento dei certificati bianchi (risparmio energetico), il rafforzamento e la revisione del meccanismo di incentivazione delle fonti rinnovabili, oggi basato sui certificati verdi anche a fonti inquinanti (inceneritori, ma non solo), l'incentivazione della cogenerazione ad alto rendimento.
Giudizio positivo di Legambiente e W.W.F., che però non brillano per spirito critico nei confronti di quello che considerano un "governo amico".
Tutto bene allora? Andiamoci piano.
Certo, le misure sono serie. Niente di particolarmente rivoluzionario, però. Innanzitutto perché in gran parte sono applicazioni di direttive europee (per esempio la 2002/91/CE del 16/12/2002 sul rendimento energetico in edilizia o quella sulle fonti rinnovabili per la quale la Commissione europea ha aperto un procedimento di infrazione contro l'Italia). Provvedimenti dovuti, insomma. Poi si tratterà di vedere se alle parole seguiranno i fatti, poiché il governo dovrà realizzare i decreti attuativi senza i quali il "pacchetto energia" rimarrà un contenitore vuoto. Il viceministro Visco ha detto che le misure possono portare ad un risparmio energetico pari al 20% (ma rispetto a cosa e, soprattutto, in quanto tempo?) rifacendosi, probabilmente, al documento diffuso da Greenpeace il 13 febbraio che, dati alla mano, ha dimostrato che l'Italia ha potenzialità enormi in tema di risparmio energetico. Ma gente come Bersani e Visco si metterà veramente in conflitto con le potenti lobby energetiche che tutto vogliono meno che ridurre i consumi? Ne dubitiamo. Anzi siamo sicuri di no.
Infine bisogna ricordare che anche il governo Berlusconi aveva emesso un decreto sull'efficienza energetica degli edifici (19/8/2006, n. 192), rimasto però sulla carta. Vedremo se il governo della destra moderata (Prodi) riuscirà a far meglio di quanto fatto da quello della destra radicale (Berlusconi).
Chi vivrà vedrà. Noi però non staremo alla finestra e faremo di tutto perché ai discorsi seguano i fatti, ben sapendo che le vere svolte non cadranno dall'alto ma solo dall'azione di forti movimenti di base che si oppongono alle scellerate opzioni devastatrici dei governanti. Perché non esistono governi amici! 

Indagator

home | sommario | comunicati | archivio | link | contatti