Umanità Nova, n.9 dell'11 marzo 2007, anno 87

I nuovi giocattoli della polizia
Armi finte, morti vere



La diffusione delle cosiddette "armi non letali" si sviluppa parallelamente alla mistificazione contemporanea che prevede quelle che sono ipocritamente chiamate "operazioni di polizia internazionale". Una forma di guerra a bassa intensità, almeno dal punto di vista delle armi utilizzate, ma non certo dal numero di vittime. Gli esperti militari statunitensi le chiamano anche SASO ("Support and Stability Operations") in quanto sono azioni dirette al controllo della popolazione civile, più che alla sconfitta di un esercito nemico.
Nel corso degli anni è cambiato anche il nome con il quale sono chiamate queste armi e, infatti, oggi si legge anche di "armi meno letali" ("Less Lethal Weapons") forse perché sono rimasti in pochi a credere alla favola della loro innocuità.
A questo genere di armi appartengono sia strumenti ad uso singolo (manganelli telescopici, spray irritanti, pistole elettriche) sia quelli utilizzati da unità speciali (proiettili di gomma, granate accecanti o assordanti, gas invalidanti, cannoni ad acqua, cani) [1]. Tutti chiaramente destinati al controllo dell'ordine pubblico che, in determinati casi, prevede anche l'intervento di forze speciali in appoggio a quelle di polizia.
Le "armi non letali" non sono un'invenzione recente, fin dagli anni '80 e '90, sono comparse in mano agli agenti strumenti di questo genere: dalle pallottole di gomma, allo spray al pepe, dai "tonfa" ai liquidi coloranti, fino ad oggi è stato tutto un susseguirsi di novità che non sembra mai finire.
Con l'avanzare del progresso tecnico e scientifico, sono state presentate o anche solamente ipotizzate armi sempre più raffinate.
Sono in sviluppo, giusto per citare le notizie più recenti, proiettili ad energia pulsante (PEP) che producono una luce accecante ed un rumore assordante in grado di provocare un forte shock in una folla, ma anche una "super colla" (ATM) che impedisce il passaggio di mezzi e persone in una determinata area [2]. Tra quelle che maggiormente hanno interessato i media, c'è sicuramente lo "Active Denial System" (sviluppato dal 2001) una sorta di "cannone" in grado di agire sui recettori del calore presenti sotto la pelle: il bersaglio colpito sviluppa entro un paio di secondi una sensazione pari ad una bruciatura causata da un calore di oltre 100 gradi, con le ovvie conseguenze di un intollerabile dolore. Attualmente è in progetto una versione portatile di quest'arma che sarà, ovviamente meno potente, ma di più facile e largo utilizzo [3].
La loro presunta "minore letalità" è garantita esclusivamente se sono utilizzate in modo corretto e su persone in perfetto stato di salute. Per esempio un "taser" (la pistola che provoca una scarica elettrica) avrà un effetto diverso se il suo bersaglio è un giovane in piena forma piuttosto che uno con problemi cardiaci, e le decine di morti ogni anno negli USA dimostrano che questi sono casi tutt'altro che rari [4]. Oppure un agente irritante (come un gas) potrebbe avere effetti letali su persone allergiche a qualche suo componente, e così via.
Resta, in ogni modo, la pericolosa tendenza a considerare l'uso di queste armi come una valida alternativa a quelle più pericolose, mentre sono sempre più numerosi i casi nei quali le più avanzate tecnologie falliscono tragicamente alla prova dei fatti. L'esempio più eclatante di questi fallimenti è quello verificatosi nel 2002 durante l'azione di un gruppo di guerriglieri ceceni che si asserragliarono con 750 ostaggi in un teatro moscovita. Come si ricorderà, in quel caso fu utilizzato un gas che avrebbe dovuto rendere inoffensivi i terroristi, ottenendo il brillante risultato di provocare anche un centinaio di morti e altrettanti intossicati tra gli ostaggi [5]. Ma anche qualcosa di apparentemente meno pericoloso, come lo spray al pepe, ha già causato negli USA decine e decine di morti provocate dalla concomitanza tra una posizione che impedisce la respirazione naturale (magari un poliziotto seduto sulla schiena...) e l'uso di uno spray che irrita le prime vie respiratorie [6].
Alcune associazioni che lottano per i diritti umani, hanno sottolineato che questo genere di armi sono tutt'altro che "non letali", paventando i possibili abusi che possono essere fatti in quanto, molto spesso, tali strumenti non lasciano tracce che possano far risalire inequivocabilmente al loro utilizzo. Un altro fattore da tenere in conto è che queste armi possono facilmente portare chi le usa alla (errata) convinzione di avere a che fare con qualcosa di molto simile ad un giocattolo e che, quindi, possano essere usate con maggior disinvoltura di una pistola, il che pone le premesse per il loro abuso.
Ma difficilmente queste armi saranno messe in soffitta in quanto, oltre alla praticità d'uso, hanno anche il grosso vantaggio di non essere parificate, in molte legislazioni, alle armi da fuoco, sollevando del tutto i loro utilizzatori da qualsiasi problema legale anche in caso di morti che vengono archiviate come accidentali.
Queste armi, che trovano il loro principale impiego nella "guerra interna", sono anche un ottimo strumento in mano a regimi dittatoriali, sempre alle prese con il problema di rendere maggiormente accettabili le loro politiche repressive davanti all'opinione pubblica internazionale. Ma anche le democrazie nostrane hanno dimostrato un sincero interesse per questi pericolosi giocattoli e non solo come un complemento all'attrezzatura delle truppe inviate in zone ostili.
La sperimentazione sul campo, nel 2001 a Genova, dei "tonfa" e di nuovi tipi di gas lacrimogeno sono un ottimo esempio.

Pepsy


Note

[1] Un articolo a carattere generale sulle "armi  non letali" si può trovare qui
http://www.angelfire.com/or/mctrl/nonlethal.html

[2] Alcune delle ultime novità http://www.time.com/time/nation/article/0,8599,322588,00.html

[3] Sul sito http://www.democracynow.org/article.pl?sid=07/01/26/1559240 un video propagandistico di questa arma.

[4] Sulle morti causate dal taser http://www.newscientist.com/article.ns?id=dn7326

[5] http://www.scu.edu/ethics/publications/ethicalperspectives/nonlethal.html

[6] Sulle morti causate dallo spray al pepe http://en.wikipedia.org/wiki/Non-lethal_force

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