La diffusione delle cosiddette "armi non letali" si sviluppa
parallelamente alla mistificazione contemporanea che prevede quelle che
sono ipocritamente chiamate "operazioni di polizia internazionale". Una
forma di guerra a bassa intensità, almeno dal punto di vista
delle armi utilizzate, ma non certo dal numero di vittime. Gli esperti
militari statunitensi le chiamano anche SASO ("Support and Stability
Operations") in quanto sono azioni dirette al controllo della
popolazione civile, più che alla sconfitta di un esercito nemico.
Nel corso degli anni è cambiato anche il nome con il quale sono
chiamate queste armi e, infatti, oggi si legge anche di "armi meno
letali" ("Less Lethal Weapons") forse perché sono rimasti in
pochi a credere alla favola della loro innocuità.
A questo genere di armi appartengono sia strumenti ad uso singolo
(manganelli telescopici, spray irritanti, pistole elettriche) sia
quelli utilizzati da unità speciali (proiettili di gomma,
granate accecanti o assordanti, gas invalidanti, cannoni ad acqua,
cani) [1]. Tutti chiaramente destinati al controllo
dell'ordine pubblico che, in determinati casi, prevede anche
l'intervento di forze speciali in appoggio a quelle di polizia.
Le "armi non letali" non sono un'invenzione recente, fin dagli anni '80
e '90, sono comparse in mano agli agenti strumenti di questo genere:
dalle pallottole di gomma, allo spray al pepe, dai "tonfa" ai liquidi
coloranti, fino ad oggi è stato tutto un susseguirsi di
novità che non sembra mai finire.
Con l'avanzare del progresso tecnico e scientifico, sono state
presentate o anche solamente ipotizzate armi sempre più
raffinate.
Sono in sviluppo, giusto per citare le notizie più recenti,
proiettili ad energia pulsante (PEP) che producono una luce accecante
ed un rumore assordante in grado di provocare un forte shock in una
folla, ma anche una "super colla" (ATM) che impedisce il passaggio di
mezzi e persone in una determinata area [2]. Tra
quelle che maggiormente hanno interessato i media, c'è
sicuramente lo "Active Denial System" (sviluppato dal 2001) una sorta
di "cannone" in grado di agire sui recettori del calore presenti sotto
la pelle: il bersaglio colpito sviluppa entro un paio di secondi una
sensazione pari ad una bruciatura causata da un calore di oltre 100
gradi, con le ovvie conseguenze di un intollerabile dolore. Attualmente
è in progetto una versione portatile di quest'arma che
sarà, ovviamente meno potente, ma di più facile e largo
utilizzo [3].
La loro presunta "minore letalità" è garantita
esclusivamente se sono utilizzate in modo corretto e su persone in
perfetto stato di salute. Per esempio un "taser" (la pistola che
provoca una scarica elettrica) avrà un effetto diverso se il suo
bersaglio è un giovane in piena forma piuttosto che uno con
problemi cardiaci, e le decine di morti ogni anno negli USA dimostrano
che questi sono casi tutt'altro che rari [4].
Oppure un agente irritante (come un gas) potrebbe avere effetti letali
su persone allergiche a qualche suo componente, e così via.
Resta, in ogni modo, la pericolosa tendenza a considerare l'uso di
queste armi come una valida alternativa a quelle più pericolose,
mentre sono sempre più numerosi i casi nei quali le più
avanzate tecnologie falliscono tragicamente alla prova dei fatti.
L'esempio più eclatante di questi fallimenti è quello
verificatosi nel 2002 durante l'azione di un gruppo di guerriglieri
ceceni che si asserragliarono con 750 ostaggi in un teatro moscovita.
Come si ricorderà, in quel caso fu utilizzato un gas che avrebbe
dovuto rendere inoffensivi i terroristi, ottenendo il brillante
risultato di provocare anche un centinaio di morti e altrettanti
intossicati tra gli ostaggi [5]. Ma anche qualcosa
di apparentemente meno pericoloso, come lo spray al pepe, ha già
causato negli USA decine e decine di morti provocate dalla concomitanza
tra una posizione che impedisce la respirazione naturale (magari un
poliziotto seduto sulla schiena...) e l'uso di uno spray che irrita le
prime vie respiratorie [6].
Alcune associazioni che lottano per i diritti umani, hanno sottolineato
che questo genere di armi sono tutt'altro che "non letali", paventando
i possibili abusi che possono essere fatti in quanto, molto spesso,
tali strumenti non lasciano tracce che possano far risalire
inequivocabilmente al loro utilizzo. Un altro fattore da tenere in
conto è che queste armi possono facilmente portare chi le usa
alla (errata) convinzione di avere a che fare con qualcosa di molto
simile ad un giocattolo e che, quindi, possano essere usate con maggior
disinvoltura di una pistola, il che pone le premesse per il loro abuso.
Ma difficilmente queste armi saranno messe in soffitta in quanto, oltre
alla praticità d'uso, hanno anche il grosso vantaggio di non
essere parificate, in molte legislazioni, alle armi da fuoco,
sollevando del tutto i loro utilizzatori da qualsiasi problema legale
anche in caso di morti che vengono archiviate come accidentali.
Queste armi, che trovano il loro principale impiego nella "guerra
interna", sono anche un ottimo strumento in mano a regimi dittatoriali,
sempre alle prese con il problema di rendere maggiormente accettabili
le loro politiche repressive davanti all'opinione pubblica
internazionale. Ma anche le democrazie nostrane hanno dimostrato un
sincero interesse per questi pericolosi giocattoli e non solo come un
complemento all'attrezzatura delle truppe inviate in zone ostili.
La sperimentazione sul campo, nel 2001 a Genova, dei "tonfa" e di nuovi tipi di gas lacrimogeno sono un ottimo esempio.
Pepsy
[1] Un articolo a carattere generale sulle "armi non letali" si può trovare qui
http://www.angelfire.com/or/mctrl/nonlethal.html
[2] Alcune delle ultime novità http://www.time.com/time/nation/article/0,8599,322588,00.html
[3] Sul sito http://www.democracynow.org/article.pl?sid=07/01/26/1559240 un video propagandistico di questa arma.
[4] Sulle morti causate dal taser http://www.newscientist.com/article.ns?id=dn7326
[5] http://www.scu.edu/ethics/publications/ethicalperspectives/nonlethal.html
[6] Sulle morti causate dallo spray al pepe http://en.wikipedia.org/wiki/Non-lethal_force