Umanità Nova, n.9 dell'11 marzo 2007, anno 87

Danimarca: attacco al centro sociale Ungdomshuset
Rivolta a Copenaghen



Giovedì 1 marzo è stato sgomberato dalla polizia danese il centro sociale Ungdomshuset ("Casa della gioventù"); lo sgombero è avvenuto all'alba, con l'ausilio di elicotteri e squadre speciali. Fin dalla mattinata di giovedì migliaia di persone si sono mobilitate contro lo sfratto, formando manifestazioni spontanee ed erigendo barricate in tutti i quartieri della città, sia per diffondere il più possibile la protesta sia per rendere più difficile l'azione repressiva della polizia. Barricate sono state costruite nei quartieri di Nørrebrogade, Nørrebro, Runddelen e Jagtvej. Il quartiere autogestito di Christiania, che per decenni è stato uno dei fulcri della vita sociale e politica alternativa degli abitanti della città, è diventato una delle "basi" di azione della protesta e uno dei punti di ritrovo prima e dopo le manifestazioni e le azioni. Durante il 1 marzo sono stati bloccati diversi uffici pubblici e la stazione dei treni.
Per tre giorni, dal primo al tre marzo, si sono susseguite le manifestazioni di protesta in tutti i quartieri di Copenaghen; la polizia ha cercato di disperdere ogni singolo presidio, caricando duramente i manifestanti, e ha compiuto più di 600 arresti.
Fin dal 2 marzo in diversi paesi europei, soprattutto in Germania e Gran Bretagna, sono state attuate manifestazioni di solidarietà davanti ai consolati e alle ambasciate danesi e molti attivisti europei sono giunti a Copenaghen per partecipare alle manifestazioni; molti di loro sono stati arrestati ed espulsi immediatamente dal paese. Tra gli arrestati ci sono anche 13 italiani , di cui 12 espulsi ed uno ancora agli arresti.
In tutto fino al 4 marzo sono stati effettuati dalla polizia più di 600 arresti e sono state sgomberate diverse case occupate di Copenaghen.
Nella mattinata del 3 marzo la polizia ha fatto irruzione negli uffici della Croce Nera Anarchica danese, arrestando chiunque si trovasse all'interno e ponendo sotto sequestro la struttura. Con un comunicato la stessa Croce Nera ha però fatto sapere che continuerà il lavoro di difesa e assistenza per tutti gli arrestati e i fermati di questi giorni.
Domenica 4 marzo la polizia ha iniziato ha presidiare i quartieri vicini all'Ungdomshuset fin dall'alba, fermando tutti i giovani che passavano, ma nonostante questo le manifestazioni sono continuate per fermare lo sfratto e per ottenere la liberazione di tutti gli arrestati.
In questi giorni migliaia e migliaia di persone si sono mobilitate in difesa del centro sociale, soprattutto giovani e studenti, ma anche professori e "normali"cittadini. Fin dal primo marzo si è anche creato un comitato cittadino di difesa ("Citizen Group for Ungdomshuset").
L'Ungdomshuset, occupato da 25 anni, ospitava iniziative, dibattiti e spettacoli ed era la sede di diversi gruppi politici e sociali. Nel 2000 il comune di Copenaghen, che ne era proprietario, lo aveva venduto alla setta ultra-cristiana di estrema destra "Faderhuset". Da quella data erano iniziate le provocazioni da parte del governo cittadino per sfrattare gli occupanti e portare a termine la vendita, contro cui si era attivata la mobilitazione. Il 14 dicembre 2006 era il giorno in cui era stato deciso lo sgombero, ma la determinazione degli occupanti lo aveva fatto rinviare. Il 16 dicembre un grande corteo fu attaccato dalla polizia anti-sommossa con lacrimogeni, granate stordenti e manganelli; allora più di 300 persone furono arrestate.
Il sindaco di Copenaghen aveva quindi rinviato ancora la vendita dell'edificio, ma senza offrire alcuna soluzione alternativa agli occupanti.
Il 1 marzo la svolta: l'Ungdomshuset viene definitivamente sgomberato. E inizia la rivolta.

Raffaele

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