Umanità Nova, n.9 dell'11 marzo 2007, anno 87

A tutto gas
Bersani e il business dei rigassificatori



L'inverno 2007 è caldo, ce ne siamo accorti tutti. I cambiamenti climatici non sono più una prospettiva ma una amara realtà. Se ne sono accorti anche al Ministero dello Sviluppo Economico (MSE) che sotto la direzione del prode ministro Bersani sforna in continuazione documenti ricchi di dati e tabelle per dimostrare che però in realtà niente è cambiato.
Gli ultimi documenti di cui abbiamo notizia riguardano gli effetti del dolce inverno sulle prospettive energetiche del nostro paese con le conseguenti misure da prendere in termini di infrastrutture. Siccome da un anno a questa parte parlare di prospettive energetiche, stranamente, equivale a parlare solo e soltanto di gas, il documento di Bersani ribadisce "dati alla mano" la necessità di costruire i rigassificatori, cioè quegli impianti descritti come il mezzo per garantire all'Italia di liberarsi dalla dipendenza da Russia e Algeria. Ma andiamo per ordine.
Da quello che si è potuto leggere su "Il Sole-24 ore" del 2 marzo il documento del MSE prende atto della forte diminuzione dei consumi di gas metano, rileva l'arretramento della produzione nazionale e conclude sulla necessità di rispettare quanto previsto dal provvedimento sull'energia che Bersani ha presentato qualche mese fa. Riassumendo: secondo il documento del MSE nonostante l'evidente calo dei consumi che nel 2006 sono stati inferiori a quelli del 2005 occorre assicurare all'Italia una sovracapacità teorica del 20% nelle importazioni "necessaria a mettere il sistema in sicurezza rispetto agli imprevisti (geopolitici, stagionali, tecnici)". A questo punto il quotidiano della Confindustria, preso da evidente orgasmo industrialista, sbaglia i conti: "serve una nuova capacità di 30 miliardi di metri cubi rispetto agli 80 miliardi attuali entro il prossimo anno o al massimo entro il 2009". Come evidente il 20% di 80 è 16 e non 30 ma come dice il vecchio proverbio "nel più ci sta il meno" e quando si fa propaganda, come nell'articolo in questione e nel documento del MSE citato, è meglio sempre abbondare!
Il delirio rigassificatore non finisce qui, secondo Il sole-24 ore, serviranno ulteriori 10/15 miliardi di metri cubi entro il 2011, per un totale di 40/45 miliardi di metri cubi in più rispetto ai consumi attuali. Come far arrivare tutto questo gas? I gasdotti, "se tutto andrà bene arriveranno solo dopo il 2010". E allora, vai con il "piano straordinario per i rigassificatori realizzando almeno tre nuovi terminali entro il 2010 più il potenziamento di Panigaglia".
Fin qui Il Sole-24 ore e il MSE. Basta però fare un po' di conti per smontare tutto l'apparato propagandistico costruito per favorire la costruzione dei rigassificatori.
Secondo quanto riportato nei documenti presentati lo scorso agosto dalla "cabina di regia" sui rigassificatori (Letta, Bersani e Pecoraro Scanio) nel 2011 la domanda di gas sarà pari 101 miliardi metri cubi, di cui 7,4 saranno assicurati dalla produzione interna e almeno 93,9 dalle importazioni. Ebbene nel 2011 entreranno in funzione il gasdotto GALSI dall'Algeria, via Sardegna e Toscana, con una capacità di 10/12 miliardi di metri cubi e il gasdotto IGI dalla Grecia, 8 miliardi di metri cubi. Verranno poi potenziati il gasdotto TAG dalla Russia via Austria, 6,5 miliardi, e quello TTPC dall'Algeria, via Tunisia, altri 6,5 miliardi di metri cubi. Quindi nel 2011 alle importazioni attuali (77,4 miliardi di metri cubi) si aggiungeranno 31/33 miliardi di metri cubi, per un totale di almeno 108 miliardi di metri cubi rispetto ai 101 previsti. Per gli amanti dei numeri si tratta del 6,5% in più. Certo siamo lontani dal 20% in più richiesto da Bersani (e dalla lobby del gas, a cui Bersani pare tanto affezionato) ma più che sufficiente a garantire l'autonomia energetica in questo settore. E, sia ben chiaro, diamo per scontate le cifre presentate dai magnifici tre del gas, cifre, per lo meno discutibili.
D'altra parte il documento del MSE è in clamorosa contraddizione con il "pacchetto energia" che Bersani e Pecoraro Scanio hanno presentato il 19 febbraio e che prevede provvedimenti capaci di diminuire i consumi del 20% E allora: i consumi diminuiscono solo quando si tratta di gettare un po' di fumo negli occhi alla gente?
A questo punto è lecito domandarsi il motivo dell'accanimento con il quale il MSE e i suoi degni compari perseguono il piano di costruzione di "almeno" tre nuovi rigassificatori. La risposta è semplice: i nuovi rigassificatori dovranno servire a fare dell'Italia lo snodo del gas diretto nell'Europa centro-meridionale. Un business sul quale si sono gettati i gruppi energetici italiani ed esteri, fatto sulla spalle dell'ambiente e delle popolazioni.

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