Umanità Nova, n.9 dell'11 marzo 2007, anno 87

Stalinisti in salsa "riformista"
Vieni avanti, cretino!



Senza farsi pregare, anzi, impaziente di dare una dimostrazione di quanto cretino possa essere un cretino, il cretino è venuto avanti.
E ha parlato: «Le questioni sollevate dal senatore di Rifondazione Franco Turigliatto sono talmente vecchie che ricordano i famosi anarchici di Barcellona, che magari morivano in battaglia contro i franchisti, ma si opponevano alla "concordia" a sinistra. Speriamo che il vero pensiero marxista, che ha sempre suggerito di tenere in politica i piedi per terra, abbia ragione dei fuochi d'artificio dell'utopia».
Bene. Questo rende ragione, una volta di più, di come la sinistra non potrà mai essere egemone nel paese, almeno fintantoché le sue "teste pensanti" mostreranno una rozzezza culturale inferiore solo alla loro umana aridità. E questo, nonostante i vari Berlusconi ce la mettano tutta per farli sembrare differenti. Questa inqualificabile dichiarazione, infatti, è apparsa in questi giorni sulla "Velina Rossa" l'agenzia parlamentare diretta da Pasquale Laurito, il fedele yes-man di quel genio stellare che risponde al nome di Massimo D'Alema: insomma la crème della intellighentsia della nostra classe politica "con i piedi per terra".
Ebbene, oltre ad essere in tutta evidenza demenziale tirare fuori le grandezze della Rivoluzione spagnola per riferirsi alle miserie parlamentari di questi giorni, il ragionamento (se tale si può definire) del nostro, raggiunge anche lo sbalorditivo risultato di esprimere, in una botta sola, un vero e proprio digesto dei perversi schemi concettuali di coloro che saranno anche, oggi, dei post comunisti molto trendy e moderni, ma che in cuor loro continuano a sentire come irrimediabile la perdita del caro vecchio Josip Stalin.
Del resto, senza stare a rimarcare la incommensurabilità della distanza morale che intercorreva, in quel lontano 1936, fra i "famosi anarchici di Barcellona" affamati di utopia e i dirigenti stalinisti, di infame memoria però alfieri del vero pensiero marxista - le raffinate intelligenze di Velardi e D'Alema non meritano che si sprechi troppo inchiostro per una risposta – almeno una considerazione non possiamo non farla. Ci scusi compagno Velardi, ma gli "anarchici di Barcellona", per quale "concordia a sinistra" avrebbero dovuto impegnarsi? Per quella che volevano i suoi amici? Che pur di affossare una rivoluzione troppo pericolosa per i loro scranni, erano pronti ad eliminare, come in effetti fecero, anche "quanti morivano in battaglia contro i franchisti"? Quando gli sgherri della Ghepeù uccidevano Camillo Berneri, lo facevano forse con spirito unitario e "concorde"?
Complimenti davvero, compagno Velardi. Non c'è che dire, un capolavoro, il suo!

Massimo Ortalli

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