Umanità Nova, n.15 del 6 maggio 2007, anno 87

Medaglia per un assassino
Premiato lagunare per azione di guerra in Iraq



Dopo il recente film tv, in perfetto stile "Italiani brava gente", adesso arrivano anche le medaglie. Proprio alla vigilia del 25 aprile, Giacomo Massarotto, tenente dei lagunari, è stato insignito dal presidente della Repubblica della medaglia d'oro al valore dell'esercito, per essersi distinto nell'ambito dell'operazione militare Antica Babilonia in Iraq. Questa la motivazione ufficiale: Il tenente, comandante della Terza Compagnia, ricevette il compito di acquisire il ponte Charlie nella città di An Nasiriyah. Nel corso di un pattugliamento alcune forze ostili attaccarono lui e i suoi uomini. In tale circostanza, "con mirabile reattività e tempestività provvedeva inizialmente ad annullare ogni capacità di minaccia del nemico, attestandosi successivamente sulla sponda del fiume Eufrate". Proprio in quei momenti, la rappresaglia si fece ancora più dura, con colpi di mortaio e mitragliatrice spianati sul tenente Massarotto ed i suoi uomini. Ma il lagunare, quando ormai la forza nemica stava per prendere il sopravvento, incitò i suoi uomini a non mollare e si lanciava al contrattacco, ingaggiando gli avversari con violente e micidiali raffiche della sua arma di bordo. A suo fianco, si schierarono anche i suoi uomini, che fedeli al motto dei lagunari "come lo scoglio infrango, come l'onda travolgo", respinsero l'offensiva nemica ed assicurarono il ponte Charlie al pieno controllo. Rimanendo, poi, per oltre 20 ore a difesa del baluardo. "Ammirevole figura di comandante coraggio ed esemplare comportamento, contribuiva in maniera determinante a conferire prestigio alla propria unità e all'esercito italiano".
Come si può constatare: retorica guerresca per un'azione di guerra che, una volta di più, contraddice la presunta natura umanitaria e di pace dell'interventismo militare italiano; ma che s'inserisce nel contesto delle vicende giudiziarie connesse proprio alle battaglie dei ponti dell'estate 2004 durante cui i soldati italiani spararono e uccisero un numero imprecisato di civili e presunti guerriglieri (la stessa magistratura militare, all'epoca, fece riferimento ad alcune centinaia di morti).
Nello scorso novembre, era stata prospettata da parte della Procura militare di Roma l'archiviazione per il maresciallo Fabio Stival e il caporale Raffaele Allocca, entrambi delle truppe lagunari, accusati di aver ordinato e sparato contro un'ambulanza nella cosiddetta terza battaglia dei ponti, combattuta a Nassiriya nell'agosto 2004. Come è noto, nell'ambulanza erano morti alcuni civili, tra i cui una partoriente che stava venendo trasportata in ospedale; mentre secondo la versione dei militari si trattava di un'autobomba. Lo scorso 7 marzo, il Gip di Roma ha chiesto invece l'imputazione dei due lagunari per "uso aggravato delle armi contro ambulanze".
Facile prevedere che, la decorazione per l'eroismo del tenente Massarotto che comunque prefigura uno scenario di guerra, contribuirà all'assoluzione dei due esecutori incriminati. 

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