Dal 6 all'8 giugno è in programma l'annuale summit dei sette
paesi maggiormente industrializzati più la Russia, ben
tristemente noto come G8. Quest'anno si svolgerà in Germania
nella cittadina di Heiligendamm, nella regione del
Meclenburgo-Pomerania sul Mar Baltico. Come accade ormai da diversi
anni a questa parte, contemporaneamente a questa riunione verranno
organizzare iniziative di protesta da parte del variegato movimento che
si oppone, seppure in modo e con scopi diversi, al capitalismo globale.
Negli ultimi mesi sono arrivati numerosi segnali preoccupanti per
coloro che hanno intenzione di protestare contro queste riunioni nelle
quali pochi pretendono di decidere il destino di tutti.
Ed è stato proprio nel nord dell'Europa che la macchina della
repressione preventiva ha iniziato a portare avanti, con largo
anticipo, il suo sporco lavoro.
Il primo marzo veniva sgomberata con la forza la storica occupazione
dello Ungdomshuset a Copenaghen, unico centro sociale in Danimarca,
attivo da 24 anni, con un seguito di scontri e un bilancio di
più di 850 arresti. A fine aprile, ad Oslo un corteo contro un
incontro "informale" della NATO è stato caricato dalla polizia
mentre cercava di dirigersi verso il luogo della riunione [1]. Il 7
maggio ad Utrecht (Olanda), una più che pacifica critical mass,
organizzata proprio per protestare contro il prossimo G8, è
stata attaccata anche dalla polizia a cavallo e sono stati arrestati un
centinaio di ciclisti che hanno passato due giorni in galera [2]. Il
giorno dopo, i primi pesanti avvertimenti arrivano anche in Germania
con le decine di perquisizioni ed i sequestri di computer e di messaggi
di posta elettronica, operate ai danni degli attivisti impegnati
nell'organizzazione delle proteste contro il summit [3]. Questa vasta
operazione è stata fatta con il pretesto delle indagini contro
alcuni incendi dolosi avvenuti negli ultimi anni. La risposta del
movimento è stata immediata e nelle ore successive, in diverse
città tedesche, ci sono stati cortei di protesta ed arresti. Al
momento in cui scriviamo sta girando una notizia riguardante una delle
manifestazioni previste in occasione del G8, quella del 7 giugno a
Rostock, che sarebbe stata proibita dalla polizia in quanto illegale.
Intanto la stampa di destra tedesca vaneggia su progetti di attentati
contro i partecipanti al summit e il governo, con l'aiuto di leggi
varate durante il III Reich, pianifica arresti preventivi.
La situazione locale è già decisamente pesante. La
polizia ha dichiarato che, dal 30 maggio all'8 giugno, nessuno
dovrà avvicinarsi a meno di 200 metri dalla recinzione (una rete
metallica lunga 13 km ed alta 2,5 metri) che è stata costruita
per circondare il luogo dove si svolgerà la riunione dei G8. E
come se non bastasse, anche i neonazisti dell'NPD hanno chiamato alla
mobilitazione contro il summit.
Dall'altra parte della barricata, il movimento contro il capitalismo globale ha messo in piedi un nutrito programma di iniziative [4] che prevede sia momenti di discussione che azioni dirette e che dovrebbe coprire per intero la prima settimana di giugno. Questi sono i principali appuntamenti: si inizierà il 1 giugno con una manifestazione antimilitarista a Bombodrom e si proseguirà sabato 2 con il corteo internazionale a Rostock. Il 3, 4 e 5 ci saranno le iniziative "tematiche" su agricoltura, immigrazione e contro il militarismo; infine l'8 giugno, in concomitanza con la fine del summit, è prevista una nuova manifestazione internazionale. Durante tutta la durata delle proteste ci saranno blocchi lungo le strade che conducono ad Heiligendamm. Contemporaneamente alle azioni si svolgeranno i lavori di un contro-summit. Il tutto sarà naturalmente coperto, dal punto di vista informativo, dalla rete internazionale indymedia che ha già diffuso un primo comunicato [5] nel quale si trovano tutte le informazioni del caso.
Anche se la collocazione geografica del vertice, come è
accaduto negli ultimi anni, impedirà una partecipazione di massa
proveniente dal sud dell'Europa, i recenti avvenimenti fanno prevedere
un afflusso consistente dalle regioni più vicine, comprese
quelle dell'ex Europa dell'Est, nelle quali il capitalismo globalizzato
ha già mostrato il suo volto. Le premesse per una grande
iniziativa di protesta ci sono tutte ma, d'altro canto, ci sono anche
pesanti segnali che fanno capire come il diritto di protestare
correrà il rischio di scontrarsi con un apparato repressivo
intenzionato ad impedirlo ad ogni costo.
Finito il G8 Bush sarà in visita a Roma, dove si annunciano iniziative e cortei di protesta.
Pepsy
Riferimenti
[1] Su
http://www.dagbladet.no/tv/index.html?type=fbig&clipid=16569 un
breve filmato dello spezzone anarchico mentre cerca di forzare il
blocco.
[2] Su http://peoplesartnet.org/Videos/fietscaravan.html il video.
[3] Un comunicato relativo alle perquisizioni si può leggere su http://toscana.indymedia.org/article/287
[4] Per chi vuole maggiori informazioni (anche in italiano) il sito
http://dissentnetzwerk.org/node/49 è sicuramente uno dei
più aggiornati.
[5] Una traduzione in italiano del comunicato è su http://toscana.indymedia.org/article/331