Ormai quando poliziotti e giornalisti vedono, su un muro o su un
volantino, una stella come simbolo politico, immediatamente scatta
l'allarmante equiparazione col terrorismo.
Talvolta, persino altri simboli quali quello della falce e martello,
dell'A-cerchiata o della freccia delle occupazioni - peraltro mai
utilizzati dalle Brigate Rosse - sono equiparati e associati a quello
della stella, con analoghe intenzioni criminalizzanti.
Eppure la stella è un simbolo talmente antico e diffuso che
è praticamente impossibile legarla ad un solo significato: la
stessa repubblica italiana lo ha adottato sin dalla sua nascita,
così come è presente nelle bandiere non solo degli stati
del “socialismo reale" ma anche in quelle di innumerevoli altri
paesi, compresi gli Stati Uniti.
Rovesciata è considerata un simbolo esoterico (il cosiddetto
pentacolo) e come tale utilizzata quale logo da gruppi musicali metal
con allusioni sataniste.
Per quanto riguarda la sinistra, la stella è stata presente per
oltre mezzo secolo, assieme alla falce e martello, nella bandiera del
Partito Comunista Italiano, così come in quella della sua
Federazione giovanile, ma anche su tanti vessilli partigiani. Tutt'oggi
la stella è utilizzata dai Giovani Comunisti del Prc e dalla sua
componente interna “Sinistra critica", certo non sospettabili di
collusione con ipotesi “lottarmatiste"; mentre nell'estrema
sinistra ha conosciuto innumerevoli varianti e rivisitazioni, da quella
rossa su fondo nero degli zapatisti a quella nera su fondo rosso degli
autonomi tedeschi, da quella viola delle femministe a quella rosso-nera
degli anarcosindacalisti.
A riguardo ci sarebbe da scriverci un libro, ma tanto i giornalisti ben difficilmente leggono libri.
Stella marina