La storia.
Occorre tornare al 1967, ai tempi del presidente USA Lyndon Johnson,
per sentire parlare del primo progetto di difesa spaziale (Sentinel),
nato per intercettare i missili di base in Cina.
Durante gli anni settanta, nonostante gli accordi multilaterali sulla
limitazione dei sistemi antibalistici (Trattato ABM firmato a
Washington il 26 maggio 1972) gli Usa sviluppano un sistema
antimissilistico, denominato Safeguard, imperniato sulla catena di
radar BMEWS dislocati dalla Groenlandia sino alla GranBretagna.
Per il grande salto bisogna aspettare l'amministrazione Reagan che, il
23 marzo 1983, propone con la sigla SDI (Strategic Defense Iniziative)
un sistema di difesa spaziale dotato di satelliti intercettori e
distruttori. Il progetto della SDI viene proseguito da Bush senior
sotto la denominazione di GPALS (Global Protection Against Limited
Strikes) e dalle due amministrazioni Clinton che danno vita al
più "compiuto" sistema denominato NMD, ovvero National Missile
Defense (23 luglio 1999). Il progetto clintoniano prevede una spesa
iniziale di circa 60 miliardi di dollari e si concentra, dal punto di
vista tecnico, sulla difesa da possibili attacchi missilistici a medio
e corto raggio.
Il NMD (Clinton)
Il concetto di difesa strategica-spaziale si costituisce essenzialmente
da apparati radar a banda X, proiettili ad impatto cinetico [*] (EKV)
montati su missili intercettori situati a terra (GBI), un sistema
satellitare denominato SBIRS ad alte e basse orbite, un complesso
centro di gestione della battaglia/comunicazione (BM/C3). Il sistema di
difesa spaziale preconizzato dall'amministrazione Clinton, a detta
dell'Union of Concerned Scientist del Massachussetts Institute of
Technology, è, di fatto, un colabrodo: sarebbe sufficiente
inserire una testata nucleare in un pallone metallizzato rilasciato
insieme ad un eguale numero di palloni vuoti per mandare in tilt tutto
il sistema di intercettazione.
Arrivati a questo punto fallimentare, Clinton decide di sospendere
momentaneamente ogni esperimento e di rilanciare la palla alla futura
amministrazione.
Il MD (Bush junior)
Bush junior, buon erede guerrafondaio e militarista delle precedenti
amministrazioni, raccoglie immediatamente la palla e rilancia, a sua
volta, un progetto ben più ambizioso. Non si tratta più
di difendere esclusivamente il territorio nord-americano, ma tutti i
territori alleati (di qui scompare la N di National) e di coinvolgere
nella ricerca e nel finanziamento delle spese per lo scudo spaziale i
maggiori partner ed i maggiori debitori (Russia) del potente stato
Imperiale. Il nano Imperiale Berlusconi risponde prontamente all'invito
così come lo fanno gli alleati Britannici.
Il progetto MD (Missile Defense) aggiunge e rafforza rispetto a quello
precedente alcune componenti: viene potenziato il sistema missilistico
di teatro della marina (Navy Theater Wide), e vengono implementate le
componenti spaziali, ovvero gli intercettori SBI ed i laser SBL. Un
altro ruolo chiave dovrebbe essere dato all'intercettazione dei missili
nella loro fase di spinta (BPI), quando il missile è più
vulnerabile, ovvero nei primi minuti dopo il lancio. A questo ruolo
attenderebbe la cannoniera ABL dell'USAF.
Gli esperimenti
Sino ad ora gli esperimenti realizzati (ognuno costa circa 100 milioni
di euro) sono tutti falliti. Le motivazioni sono diverse:
Il 2 ottobre 1999 vi sono problemi sia al radar di tiro sia al sistema di ricerca del missile nemico.
Il 19 gennaio 2000 il missile intercettore ha mancato il bersaglio a
causa del mancato avvistamento dei satelliti d'allarme situati a 36.000
chilometri di altezza.
Il 7 luglio 2000 il missile "nemico", che viaggiava ad una
velocità di gran lunga inferiore a quella di un "vero" missile,
è stato intercettato, ma non distrutto perché non si
stacca il "kill".
Il 14 luglio 2001 il missile "nemico" (vengono usati i missili
Minuteman) viene distrutto ma solo perché fa sapere dove si
trova, cioè ha un segnalatore incorporato (fonte: Defense Week)
Costi di realizzazione e bilancio militare USA
Per la realizzazione dello Scudo Spaziale occorrerebbero altri 60
miliardi di dollari (cifra sottostimata) tra il 2004 ed il 2007 a cui,
ovviamente, dovrebbero contribuire i partner europei interessati.
C'è da dire che in parte l'Italia, insieme alla Francia ed alla
Gran Bretagna già lo fa, e non da ora, con la realizzazione,
tramite FinMeccanica, del sistema missilistico europeo denominato MBDA
per un valore di 2,5 miliardi di dollari.
Occorre poi ricordare ancora la distinzione tra missili balistici (o
testate) strategici, che sono in grado di colpire direttamente il
territorio avversario, e quelli tattici, o di teatro; a cui si sono
aggiunti i missili da crociera (cruise), che volano vicini al suolo,
per sfuggire ai radar, ma sono più lenti. Oltre alla difesa dai
missili strategici, si pongono quindi anche i problemi di Difesa di
Teatro (Theater Missile Defense, TMD) e del campo di battaglia, e la
difesa dai missili cruise.
I militari americani lavorano su non meno di 20 programmi di difesa
missilistica: la NMD è solo uno di almeno otto programmi
principali che si stanno sperimentando.
L'occhio vitale del sistema è costituito dal System-Low-the
missile-warning e dai satelliti a raggi infrarossi per inseguire la
traiettoria. La Marina ha due progetti: il Navy Area Theater Ballistic
Missile Defense, e il Navy Theater Wide. Anche l'Esercito ha due
progetti: il THAAD (Theater High Altitude Area Defense: un sistema
basato a terra che dovrebbe proteggere le truppe dislocate oltremare da
missili di teatro), e il sistema Patriot PAC-3. Vi sono poi due
progetti di laser dell'Aviazione: l'Airborne Laser (portato da un
Boeing 747-400, dovrebbe distruggere i missili durante la salita, ad
una distanza di non più di 400 km) e lo Space Based Laser
(basato invece nello spazio).
I costi complessivi (probabilmente sottostimati, in particolare per le
spese durante il ciclo di vita dei sistemi, valutato in circa 20 anni)
superano di gran lunga la cifra astronomica di 115 miliardi di $.
Che "funzioni" o "non funzioni" lo scudo antimissile, o che copra
l'Italia o non la copra, ci interessa davvero nulla: quello che
dobbiamo cercare di impedire è che continui a funzionare la
pazzia umana.
Pietro Stara