Continua ininterrotta ogni settimana la lotta contro il muro di
separazione fatto costruire dal governo israeliano all'interno dei
territori palestinesi. Questa lotta riunisce militanti palestinesi e
israeliani, gli abitanti dei villaggi a ridosso del muro e attivisti
internazionali. Gli abitanti dei villaggi palestinesi vicino al muro
vivono in condizioni ancora peggiori di prima: in diverse zone le poche
fonti d'acqua potabile sono state interrotte dai lavori di costruzione,
è impossibile lo spostamento per lavoro o per comprare i beni di
prima necessità, sono frequenti le azioni repressive
dell'esercito israeliano all'interno dei villaggi e dei campi.
Uno dei principali gruppi promotori della mobilitazione sono gli
"Anarchici contro il Muro (Anarchists Against the Wall - AATW)
La manifestazione di venerdì 18 maggio serviva anche a ricordare
il cinquantanovesimo anniversario del furto "legale" dei territori
palestinesi da parte della neonata nazione di Israele. Molti dei
manifestanti recavano cartelli con stampati i nomi dei villaggi
distrutti dall'esercito israeliano nel 1948.
Quando il corteo, partito dal villaggio di Bil'in è arrivato nei
pressi del muro, immediatamente l'esercito israeliano ha iniziato a
sparare una fitta selva di candelotti lacrimogeni, uno dei quali ha
colpito una piantagione di alberi d'ulivo provocando un incendio. I
manifestanti sono dovuti arretrare per spegnere le fiamme e la
manifestazione si è conclusa.
Anche ad Um Salmuna si è tenuta una manifestazione contro il
muro, anch'essa risoltosi con l'attacco da parte dell'esercito
israeliano ai dimostranti. Due attivisti israeliani sono stati
arrestati e rilasciati dopo diverse ore.
Nel giorno della vittoria sul nazifascismo, in tutta la Russia vi
sono ancora molte manifestazioni istituzionali, che però ormai
servono solo a fare da vetrina a Putin piuttosto che a ricordare la
sconfitta delle armate naziste. Durante una di queste manifestazioni, a
San Pietroburgo, alcuni anarchici ed anarchiche hanno srotolato
striscioni contro il governo, contro l'esercito e contro i neofascisti,
che in Russia stanno crescendo numericamente. La polizia ha strappato
gli striscioni ma nessuno è stato arrestato. Più tardi
altri anarchici hanno volantinato nel centro cittadino; due di loro
sono stati fermati e rilasciati dopo due ore. Un'azione informatica
è stata condotta contro alcuni siti internet di nazisti russi:
un sito è stato oscurato e reso inaccessibile, mentre di altri
sei sono stati distrutti gli archivi.
Il 19 maggio si è svolta a Barcellona una manifestazione che
ha visto scendere in piazza squatter, occupanti di case, anarchici ed
anarchiche che protestavano contro la politica abitativa delle
autorità cittadine, che stanno sostituendo i quartieri popolari
con quartieri per ricchi e benestanti, con prezzi naturalmente
elevatissimi. A Barcellona ci sono circa 150.000 abitazioni lasciate
sfitte e la speculazione edilizia ha raggiunto livelli incredibili. La
manifestazione, convocata dall'Assemblea d'Okupes, è stata
circondata dai poliziotti in assetto antisommossa ed attaccata da tutti
lati, sia con l'uso di manganelli che di kubotan, piccoli pugnali che
lasciano segni poco evidenti ma fanno molto male. Formalmente le armi
bianche sono vietate alla polizia, ma vengono usate ugualmente.
Dopo due mesi dalla demolizione dell'Ungdomshuset ("Casa della gioventù"), uno dei principali centri sociali di Copenaghen, che era stata seguita da settimane di scontri e arresti, sabato 19 maggio è stato abbattuto un altro edificio occupato nella capitale danese. Questa volta è successo a Christiania, un quartiere autogestito e in parte autogovernato. Immediatamente dopo l'abbattimento centinaia di persone sono scese in strada per protestare, hanno eretto barricate e si sono scontrate con la polizia. Ventinove persone sono state arrestate, delle quali otto non sono state rilasciate al termine della giornata. Durante tutta la notte si sono susseguiti gli scontri e diverse persone sono rimaste ferite.
A cura di Raffaele
Fonti:
www.ainfos.ca; www.indymedia.org; http://news.infoshop.org; www.awalls.org; http://barcelona.indymedia.org