Umanità Nova, n.19 del 3 giugno 2007, anno 87

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Pisa: Canapisa '07: l'orgoglio antiproibizionista

Grazie alla sciagurata e fascistissima Legge Fini sulle droghe (che ha messo sullo stesso piano droghe leggere e droghe pesanti) l'Italia è letteralmente invasa dalla cocaina, che adesso costa circa 60 euro al grammo, mentre nel gennaio 2006 (poco prima che venisse approvata la legge Fini) costava ancora 100 euro al grammo. Dato che c'è tanta cocaina, c'è anche tanto crack (che è un prodotto di scarto della cocaina). Di crack è morto D. E., lo studente di 15 anni, deceduto il 16 maggio scorso, in una scuola di Paderno Dugnano, nel milanese dopo aver fumato uno "spinello": gli esami tossicologi effettuati dai medici legali, nell'ambito dell'inchiesta della procura di Monza, sul corpo del giovane, hanno infatti accertato che sarebbe morto in quanto la sigaretta era stata "modificata" con il crack, una sostanza ben più pericolosa dell'hashish o della marijuana. Fino a pochi mesi fa in Italia il crack era introvabile, ma ora grazie alla Legge Fini si sta diffondendo sempre di più e la scomparsa di D.E. è probabilmente solo la prima di una tragica serie...
Intanto, di modificare la Legge Fini non se ne parla più all'interno del Palazzo. Anzi l'isteria proibizionista che attraversa tutti i media di regime sembra aver dato l'occasione a tutti i politici di sfogare i propri istinti più bestiali E le recenti dichiarazione di intenti del ministro stalinista della Salute, Livia Turco, favorevole all'invio dei carabinieri dei Nas nelle scuole per "attività ispettiva" anti-droga, non sono altro che la testimonianza di quanto siano forti le pulsioni poliziesche e repressive negli eredi dell'ex PCI (un acronimo che per gli uomini liberi ha sempre e soltanto significato Poliziotti Collaborazionisti Infami)...
Nel frattempo, per fortuna, la mobilitazione antiporoibizionista cresce. Sabato 26 maggio le strade di Pisa sono state attraversate (come avviene puntualmente dal 2001 tutti gli anni l'ultimo sabato di maggio) da Canapisa, la ormai tradizionale street parade antiproibizionista pisana.
L'edizione di quest'anno di Canapisa è stata particolarmente partecipata: 11 carri di vari generi musicali (reggae, techno, goa, drum'n'bass, hip hop), accompagnati dalla roulotte del Drop In Project del Livello 57 di Bologna, dallo spettacolare tandem Mangiaganja allestito per l'occasione dalla Ciclofficina e dal teatro di strada di MK Ultra (la compagnia teatrale più underground di Pisa) hanno dato vita ad un grande e coloratissimo corteo a cui hanno partecipato tantissime persone (almeno 2000 secondo la polizia, ma forse anche di più visto che quando la coda doveva partire ancora da Piazza S. Antonio la testa aveva già attraversato l'Arno ed era già arrivata davanti al Collegio della Normale) decise a non essere considerate "né malati né criminali".
Dopo aver attraversato una buona parte della città (ed aver fatto una lunga sosta davanti al carcere, dove ha parlato tra gli altri Maria Ciuffi, la madre di Marcello Lonzi) la street s'è sciolta al parcheggione di via Paparelli da dove i partecipanti si sono trasferiti ad Ospedaletto per la festa finale.
Qui in un grande prato vicino all'Expo migliaia e migliaia hanno dato vita ad un grande free festival che è andato andato avanti tutta la notte (io sono andato via alle 8 del mattino e c'erano ancora centinaia di raver che ballavano) in quella che probabilmente è stata la più grande TAZ mai vista da queste parti.

robertino

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