Grazie alla sciagurata e fascistissima Legge Fini sulle droghe (che
ha messo sullo stesso piano droghe leggere e droghe pesanti) l'Italia
è letteralmente invasa dalla cocaina, che adesso costa circa 60
euro al grammo, mentre nel gennaio 2006 (poco prima che venisse
approvata la legge Fini) costava ancora 100 euro al grammo. Dato che
c'è tanta cocaina, c'è anche tanto crack (che è un
prodotto di scarto della cocaina). Di crack è morto D. E., lo
studente di 15 anni, deceduto il 16 maggio scorso, in una scuola di
Paderno Dugnano, nel milanese dopo aver fumato uno "spinello": gli
esami tossicologi effettuati dai medici legali, nell'ambito
dell'inchiesta della procura di Monza, sul corpo del giovane, hanno
infatti accertato che sarebbe morto in quanto la sigaretta era stata
"modificata" con il crack, una sostanza ben più pericolosa
dell'hashish o della marijuana. Fino a pochi mesi fa in Italia il crack
era introvabile, ma ora grazie alla Legge Fini si sta diffondendo
sempre di più e la scomparsa di D.E. è probabilmente solo
la prima di una tragica serie...
Intanto, di modificare la Legge Fini non se ne parla più
all'interno del Palazzo. Anzi l'isteria proibizionista che attraversa
tutti i media di regime sembra aver dato l'occasione a tutti i politici
di sfogare i propri istinti più bestiali E le recenti
dichiarazione di intenti del ministro stalinista della Salute, Livia
Turco, favorevole all'invio dei carabinieri dei Nas nelle scuole per
"attività ispettiva" anti-droga, non sono altro che la
testimonianza di quanto siano forti le pulsioni poliziesche e
repressive negli eredi dell'ex PCI (un acronimo che per gli uomini
liberi ha sempre e soltanto significato Poliziotti Collaborazionisti
Infami)...
Nel frattempo, per fortuna, la mobilitazione antiporoibizionista
cresce. Sabato 26 maggio le strade di Pisa sono state attraversate
(come avviene puntualmente dal 2001 tutti gli anni l'ultimo sabato di
maggio) da Canapisa, la ormai tradizionale street parade
antiproibizionista pisana.
L'edizione di quest'anno di Canapisa è stata particolarmente
partecipata: 11 carri di vari generi musicali (reggae, techno, goa,
drum'n'bass, hip hop), accompagnati dalla roulotte del Drop In Project
del Livello 57 di Bologna, dallo spettacolare tandem Mangiaganja
allestito per l'occasione dalla Ciclofficina e dal teatro di strada di
MK Ultra (la compagnia teatrale più underground di Pisa) hanno
dato vita ad un grande e coloratissimo corteo a cui hanno partecipato
tantissime persone (almeno 2000 secondo la polizia, ma forse anche di
più visto che quando la coda doveva partire ancora da Piazza S.
Antonio la testa aveva già attraversato l'Arno ed era già
arrivata davanti al Collegio della Normale) decise a non essere
considerate "né malati né criminali".
Dopo aver attraversato una buona parte della città (ed aver
fatto una lunga sosta davanti al carcere, dove ha parlato tra gli altri
Maria Ciuffi, la madre di Marcello Lonzi) la street s'è sciolta
al parcheggione di via Paparelli da dove i partecipanti si sono
trasferiti ad Ospedaletto per la festa finale.
Qui in un grande prato vicino all'Expo migliaia e migliaia hanno dato
vita ad un grande free festival che è andato andato avanti tutta
la notte (io sono andato via alle 8 del mattino e c'erano ancora
centinaia di raver che ballavano) in quella che probabilmente è
stata la più grande TAZ mai vista da queste parti.
robertino