Lontano dagli obiettivi delle telecamere, la repressione a Oaxaca
continua. L'ultimo caso è quello di David Venegas Reyes, membro
del Consiglio Statale della APPO e di Voci Oaxaqueñe Costruendo
Autonomia e Libertà (VOCAL). Arrestato il 13 aprile a Oaxaca,
picchiato durante e dopo l'arresto, David è tuttora detenuto
sulla base di accuse espressione di una montatura politica.
Secondo la versione ufficiale David avrebbe insultato alcuni poliziotti
per strada. L'arresto sarebbe scattato in seguito al ritrovamento nella
sua borsa di sostanze stupefacenti. 8 ore dopo l'arresto (avvenuto alle
13,15) David è stato consegnato all'Unità Mista di
Attenzione al Narcotraffico (UMAN); la mattina successiva (14 aprile),
dopo aver subito un interrogatorio di 5 ore è stato trasferito
nel penitenziario di Ixcotel, dove gli è stato notificato un
mandato d'arresto per il danneggiamento del palazzo di giustizia di
Oaxaca avvenuto il 25 novembre 2006.
In sintesi, David Venegas Reyes si trova in carcere accusato di una
pluralità di delitti: spaccio, devastazione, sedizione, e
resistenza a pubblico ufficiale.
Questi sarebbero i "fatti".
Questi fatti, a cominciare dalle circostanze del suo arresto, sono falsi.
David è stato aggredito da 8 individui in divisa mentre
camminava per strada in compagnia di Isaac Torres Carmona, avvocato
della Lega Messicana per la Difesa dei Diritti Umani (LIMEDDH) di
Oaxaca. Senza alcun motivo apparente i poliziotti, pistole alla mano,
l'hanno costretto a sdraiarsi e, una volta a terra hanno cominciato a
picchiarlo e a insultarlo. Alle proteste dell'avvocato Carmona i
poliziotti hanno reagito minacciando quest'ultimo di arresto. Poi, dopo
aver costretto David a salire su un pick-up bianco privo di targa, sono
partiti per destinazione sconosciuta. Per tutto il pomeriggio del 13, e
fino alla mattina successiva non si sono avute notizie del luogo di
detenzione di David. Solo alle tre della mattina del 14 aprile, quando
ormai la campagna stampa contro di lui era già cominciata, gli
è stato permesso contattare la famiglia. Durante tutto questo
tempo, benché sottoposto ad interrogatorio David non solo non ha
potuto contattare il suo avvocato ma è stato oggetto di
ulteriori maltrattamenti, essendosi rifiutato di farsi fotografare con
la busta di droga che i poliziotti sostengono di avergli trovato
addosso al momento dell'arresto e di cui David non conosce la
provenienza.
L'arresto arbitrario di David è stato condannato da Amnesty
International in un comunicato che esprimendo preoccupazione per le
condizioni della sua detenzione afferma anche che le accuse a lui
rivolte si basano su prove che "sembrano falsificate". Nello stesso
comunicato AI esprime anche preoccupazione per l'incolumità di
Isaac Torres Carmona e di "altri attivisti politici e difensori dei
diritti umani dello stato di Oaxaca".
Da parte sua, il Segretariato Internazionale della OMCT (Organizzazione
Mondiale Contro la Tortura) ha manifestato le sue preoccupazioni per la
sicurezza e la integrità fisica e psicologica di David Venegas
Reyes e delle persone che erano presenti al momento dei fatti, in
particolare Isaac Torres Carmona, titolare del Area Giuridica della
LIMEDDH-OAXACA. L'OMCT fa inoltre presente che durante il passato 25 di
novembre, in occasione delle manifestazioni contro le politiche
instaurate dal governatore di Oaxaca, Ulises Ruiz Ortiz, molte persone
(350) furono detenute e torturate. Ad oggi 43 di queste sono ancora
detenute senza motivo e non sono state interrogate dal magistrato
competente.
Con l'arresto di David Venagas Reyes, le autorità messicane non
vogliono colpire solamente l'APPO ma uno dei suoi membri che alla luce
del sole si è battuto per difendere l'autonomia del movimento
dai partiti e da derive elettoraliste e per questo motivo è
stato accusato di voler dividere il movimento. Ma a voler dividere il
movimento, sono certamente le autorità messicane, come
denunciato da David stesso in una lettera del primo maggio. Un
rappresentante del governatore di Oaxaca hanno proposto, in cambio di
un miglioramento delle sue condizioni carcerarie, di intercedere con
alcuni membri della sua famiglia, anch'essi attivisti del movimento,
per convincerli di adottare un atteggiamento più dialogante con
loro. Proposta che David ha nettamente rifiutato: «So che una
concezione pragmatica della politica indicherebbe che dovrei
"dialogare", mantenere segreta questa visita, e provare, fin dove la
mia dignità lo permettesse, ad ottenere la mia libertà ed
evitare di essere "distrutto". Io però, non sono un politico, e
per me tra pragmatismo politico, negoziazione e tradimento non
c'é molta differenza.»
Coordinadora , 12 maggio 2007