Umanità Nova, n.20 del 10 giugno 2007, anno 87

Inform@zione


Carrara: attività al Germinal

Dal 16 al 20 maggio 2007, al Germinal di Carrara si è svolto un seminario condotto da Cathy Marchand, intensa interprete del Living Theatre, gruppo storico del teatro d'avanguardia.
Lo scopo dello stage era di far conoscere la storia del gruppo, la sua politica e le tecniche di rottura che sono la base dei movimenti di riforma teatrale negli ultimi 30 anni.
Il laboratorio, a cui hanno partecipato una decina di persone, si è concluso con un saggio dal titolo "L'archeologia del sonno" che ha coinvolto, con il consueto stile del Living, gli attori e lo stesso pubblico in un emozionante  azione teatrale. La serata è stata piacevole, le persone presenti numerose.
Il gruppo di Carrara sta lavorando perchè la sede sia sempre più viva e frequentata dalla gente della città: le offerte culturali e sociali in questa provincia sono davvero poche e spesso (soprattutto per i bambini,) legate all'ambiente ecclesiastico o scolastico.
Nel corso degli ultimi due anni, ci sono state feste danzanti per i grandi e per i piccoli, presentazioni di libri, cene sociali, mercatini dello scambio, cicli di film, spettacoli teatrali, mostre d'arte e di foto...
Al Germinal le attività attualmente sono:
- L'apertura al pubblico dell'archivio, il giovedì pomeriggio dalle 15 alle 17.
- "facciamo che io ero", laboratorio di teatro per i bambini, il giovedì pomeriggio, dalle 17 alle 19 (la festa conclusiva del laboratorio sarà giovedì 7 giugno).
- stage e di danza e di teatro per i grandi (ne è previsto uno di danza yoga il 12 di giugno).
- La terza edizione della mostra d'arte "Le figure dell'etica", da titolo "Mitopoietis" prevista per il 21 luglio - 11 agosto.
Per informazioni, idee, proposte: archivio Germinal.
Soledad

Trento: i No Dal Molin contestano Prodi

Il 3 giugno 2007 Romano Prodi si è presentato all'auditorium dell'Università di Trento per esporre i risultati di un anno di governo ad una folla di esperti di economia e a semplici sostenitori arrivati sin lì per vederlo. Probabilmente non si aspettava una simile contestazione. Un gruppo di una trentina di vicentini, arrivato in loco sin dalle prime ore del mattino, lo attendevano più di altri per ricordargli quanto il suo sì alla nuova base militare U.S.A. all'aeroporto Dal Molin continua a non essere accettato dai cittadini di Vicenza (come peraltro testimoniato anche in occasione delle ultime elezioni provinciali dal 46% di astensioni e dal 4,3% di schede nulle o bianche).
Il premier italiano ha fatto il suo ingresso nella sala in tripudio intorno alle 12 e, dopo una breve presentazione da parte di Ferruccio de Bortoli, direttore del Sole-24 ore, ha iniziato il suo discorso. Due minuti. Dopo questo breve lasso di tempo uomini, donne, ragazzi e ragazze si sono levati dal seggiolino, hanno estratto le loro bandiere No Dal Molin dai calzoni, dalle camicette e dalle tasche e, in simultanea hanno iniziato a cantare "vergogna, vergogna Vicenza non si vende!". Il capo del governo non ha potuto che tacere e ascoltare. Nel contempo il pubblico schierato ha risposto per lui "invitando" gli attivisti berici ad uscire. Quasi spiazzati, gli uomini delle forze dell'ordine, probabilmente per mancanza di ordini ben precisi, non hanno saputo che fare ed è toccato al pubblico intervenire schiamazzando contro i vicentini. Dal palco De Bortoli, nelle vesti di moderatore, si è fatto spazio tra le urla e, inaspettatamente, ha concesso un minuto ad una portavoce del movimento per esporre le ragioni della protesta. Cinzia Bottene, del Presidio Permanente, ha così fatto presente come le promesse fatte in campagna elettorale sulla riduzione delle servitù militari siano state completamente disattese e che il No al Dal Molin non riguarda una anti-americanismo precostituito ma una scelta di semplice buon senso contro l'imposizione di una ulteriore base U.S.A. a pochi metri dai monumenti più belli del Palladio. La folla, seppur non completamente, ha mutato la sua avversità in simpatia ed è esplosa in un applauso. Romano Prodi invece NO. Lui ha continuato il suo discorso limitandosi a dire, al termine della conferenza, che "Sulla base U.S.A. il governo ha preso una decisione politica, una decisione che manteniamo".
Intanto fuori dall'auditorium la rumorosa protesta, in stile cacerolazo, contro il capo del governo si andava ingrossando e teneva bloccata la sede del Festival dell'Economia sino all'uscita del premier. Sono ovviamente dovuti intervenire i soliti poliziotti e carabinieri per sgomberare manifestanti trentini e vicentini seduti nei diversi ingressi del palazzo. Tutto si è concluso con le forze dell'ordine che hanno trascinato di peso donne e uomini che opponevano resistenza passiva. Nel frattempo l'auto blu sbucava fuori dal portone superprotetto, con a bordo un leader in crisi di nervi e non solo.
zooocram

Venezia: manganellate agli ambulanti immigrati

Alla fine la corda della sopportazione si è spezzata… Lunedì 4 giugno, a Venezia, una manifestazione di protesta sotto il palazzo dell'amministrazione comunale a Ca Farsetti ha visto esplodere la rabbia di alcune centinaia di ambulanti immigrati, a stento contenuta a suon di manganellate dalla polizia, mentre il sindaco-filosofo Cacciari se ne andava via in motoscafo, dopo aver intimato agli attivisti della Rete Antirazzista di mettere fine al sit in.
Da troppo tempo, i migranti che a Venezia vivono vendendo in strada devono fare quotidianamente i conti con vessazioni burocratiche, soprusi legali, sequestri di merce e persino angherie poliziesche. In particolare, negli ultimi tempi speciali squadrette di carabinieri e finanzieri in borghese, con l'appoggio della polizia municipale, si sono rese protagoniste di folli inseguimenti, arresti arbitrari e violenze nelle caserme sui fermati, tanto da creare un clima di tensione che non ha senso, se non nella paranoia disciplinare di un'amministrazione di centrosinistra che, al contrario, risulta politicamente co-responsabile del sempre più grave problema della casa e della devastazione della laguna ad opera del Mose, del Petrolchimico e delle grandi navi.
Così un normale sit in e il tentativo di entrare nel palazzo municipale, in coincidenza con una seduta consiliare, ha dovuto affrontare per ben tre volte l'aggressione dei poliziotti antisommossa, coadiuvati da un numero esorbitante di vigili, carabinieri e digos che hanno anche arrestato un migrante con l'accusa di aver mandato all'ospedale un vigile.
Proprio in questi giorni, il sindaco Cacciari aveva ipotizzato spregiudicate possibili intese elettorali anche con la destra, leghisti inclusi: il suo biglietto da visita ora è sotto gli occhi di tutti.
Un compagno presente

home | sommario | comunicati | archivio | link | contatti