Dal 16 al 20 maggio 2007, al Germinal di Carrara si è svolto
un seminario condotto da Cathy Marchand, intensa interprete del Living
Theatre, gruppo storico del teatro d'avanguardia.
Lo scopo dello stage era di far conoscere la storia del gruppo, la sua
politica e le tecniche di rottura che sono la base dei movimenti di
riforma teatrale negli ultimi 30 anni.
Il laboratorio, a cui hanno partecipato una decina di persone, si
è concluso con un saggio dal titolo "L'archeologia del sonno"
che ha coinvolto, con il consueto stile del Living, gli attori e lo
stesso pubblico in un emozionante azione teatrale. La serata
è stata piacevole, le persone presenti numerose.
Il gruppo di Carrara sta lavorando perchè la sede sia sempre
più viva e frequentata dalla gente della città: le
offerte culturali e sociali in questa provincia sono davvero poche e
spesso (soprattutto per i bambini,) legate all'ambiente ecclesiastico o
scolastico.
Nel corso degli ultimi due anni, ci sono state feste danzanti per i
grandi e per i piccoli, presentazioni di libri, cene sociali, mercatini
dello scambio, cicli di film, spettacoli teatrali, mostre d'arte e di
foto...
Al Germinal le attività attualmente sono:
- L'apertura al pubblico dell'archivio, il giovedì pomeriggio dalle 15 alle 17.
- "facciamo che io ero", laboratorio di teatro per i bambini, il
giovedì pomeriggio, dalle 17 alle 19 (la festa conclusiva del
laboratorio sarà giovedì 7 giugno).
- stage e di danza e di teatro per i grandi (ne è previsto uno di danza yoga il 12 di giugno).
- La terza edizione della mostra d'arte "Le figure dell'etica", da titolo "Mitopoietis" prevista per il 21 luglio - 11 agosto.
Per informazioni, idee, proposte: archivio Germinal.
Soledad
Il 3 giugno 2007 Romano Prodi si è presentato all'auditorium
dell'Università di Trento per esporre i risultati di un anno di
governo ad una folla di esperti di economia e a semplici sostenitori
arrivati sin lì per vederlo. Probabilmente non si aspettava una
simile contestazione. Un gruppo di una trentina di vicentini, arrivato
in loco sin dalle prime ore del mattino, lo attendevano più di
altri per ricordargli quanto il suo sì alla nuova base militare
U.S.A. all'aeroporto Dal Molin continua a non essere accettato dai
cittadini di Vicenza (come peraltro testimoniato anche in occasione
delle ultime elezioni provinciali dal 46% di astensioni e dal 4,3% di
schede nulle o bianche).
Il premier italiano ha fatto il suo ingresso nella sala in tripudio
intorno alle 12 e, dopo una breve presentazione da parte di Ferruccio
de Bortoli, direttore del Sole-24 ore, ha iniziato il suo discorso. Due
minuti. Dopo questo breve lasso di tempo uomini, donne, ragazzi e
ragazze si sono levati dal seggiolino, hanno estratto le loro bandiere
No Dal Molin dai calzoni, dalle camicette e dalle tasche e, in
simultanea hanno iniziato a cantare "vergogna, vergogna Vicenza non si
vende!". Il capo del governo non ha potuto che tacere e ascoltare. Nel
contempo il pubblico schierato ha risposto per lui "invitando" gli
attivisti berici ad uscire. Quasi spiazzati, gli uomini delle forze
dell'ordine, probabilmente per mancanza di ordini ben precisi, non
hanno saputo che fare ed è toccato al pubblico intervenire
schiamazzando contro i vicentini. Dal palco De Bortoli, nelle vesti di
moderatore, si è fatto spazio tra le urla e, inaspettatamente,
ha concesso un minuto ad una portavoce del movimento per esporre le
ragioni della protesta. Cinzia Bottene, del Presidio Permanente, ha
così fatto presente come le promesse fatte in campagna
elettorale sulla riduzione delle servitù militari siano state
completamente disattese e che il No al Dal Molin non riguarda una
anti-americanismo precostituito ma una scelta di semplice buon senso
contro l'imposizione di una ulteriore base U.S.A. a pochi metri dai
monumenti più belli del Palladio. La folla, seppur non
completamente, ha mutato la sua avversità in simpatia ed
è esplosa in un applauso. Romano Prodi invece NO. Lui ha
continuato il suo discorso limitandosi a dire, al termine della
conferenza, che "Sulla base U.S.A. il governo ha preso una decisione
politica, una decisione che manteniamo".
Intanto fuori dall'auditorium la rumorosa protesta, in stile
cacerolazo, contro il capo del governo si andava ingrossando e teneva
bloccata la sede del Festival dell'Economia sino all'uscita del
premier. Sono ovviamente dovuti intervenire i soliti poliziotti e
carabinieri per sgomberare manifestanti trentini e vicentini seduti nei
diversi ingressi del palazzo. Tutto si è concluso con le forze
dell'ordine che hanno trascinato di peso donne e uomini che opponevano
resistenza passiva. Nel frattempo l'auto blu sbucava fuori dal portone
superprotetto, con a bordo un leader in crisi di nervi e non solo.
zooocram
Alla fine la corda della sopportazione si è spezzata…
Lunedì 4 giugno, a Venezia, una manifestazione di protesta sotto
il palazzo dell'amministrazione comunale a Ca Farsetti ha visto
esplodere la rabbia di alcune centinaia di ambulanti immigrati, a
stento contenuta a suon di manganellate dalla polizia, mentre il
sindaco-filosofo Cacciari se ne andava via in motoscafo, dopo aver
intimato agli attivisti della Rete Antirazzista di mettere fine al sit
in.
Da troppo tempo, i migranti che a Venezia vivono vendendo in strada
devono fare quotidianamente i conti con vessazioni burocratiche,
soprusi legali, sequestri di merce e persino angherie poliziesche. In
particolare, negli ultimi tempi speciali squadrette di carabinieri e
finanzieri in borghese, con l'appoggio della polizia municipale, si
sono rese protagoniste di folli inseguimenti, arresti arbitrari e
violenze nelle caserme sui fermati, tanto da creare un clima di
tensione che non ha senso, se non nella paranoia disciplinare di
un'amministrazione di centrosinistra che, al contrario, risulta
politicamente co-responsabile del sempre più grave problema
della casa e della devastazione della laguna ad opera del Mose, del
Petrolchimico e delle grandi navi.
Così un normale sit in e il tentativo di entrare nel palazzo
municipale, in coincidenza con una seduta consiliare, ha dovuto
affrontare per ben tre volte l'aggressione dei poliziotti antisommossa,
coadiuvati da un numero esorbitante di vigili, carabinieri e digos che
hanno anche arrestato un migrante con l'accusa di aver mandato
all'ospedale un vigile.
Proprio in questi giorni, il sindaco Cacciari aveva ipotizzato
spregiudicate possibili intese elettorali anche con la destra, leghisti
inclusi: il suo biglietto da visita ora è sotto gli occhi di
tutti.
Un compagno presente