Umanità Nova, n.24 dell'8 luglio 2007, anno 87

Droga: in arrivo i test obbligatori...
La repressione e le false promesse del ministro


La scorsa settimana la Corte Suprema statunitense ha deciso che le autorità scolastiche possono punire gli studenti che inneggiano al consumo di sostanze stupefacenti. Il caso riguardava lo studente John Frederick della high school di Juneau, in Alaska che nel gennaio 2002 aveva mostrato da una finestra della scuola uno striscione con la scritta "Bong hits for Jesus" (cioè "Tiri di bonga – un tipo di narghillè - per Gesù") in diretta tv, mentre per la città passava il tedoforo delle Olimpiadi di Salt Lake City e la preside Deborah Morse lo avevo sospeso per cinque giorni. La più alta corte statunitense ha dato torto a Frederick, sostenendo che, visto che "era ragionevole per la preside concludere che lo striscione promuovesse l'uso di droghe illegali ed il Primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti (quello che protegge la libertà d'espressione) non richiede alle scuole di tollerare, durante gli eventi scolastici, le espressioni degli studenti che contribuiscano a questi pericoli". Come ha detto Steven Shapiro, il direttore dello staff della Aclu (American Civil Liberties Union), che ha difeso lo studente in sede legale, "la sentenza della corte impone nuove restrizioni al diritto alla libertà di espressione, creando l'eccezione 'droga' al Primo emendamento ed è difficile sapere che impatto ci sarà in altri casi relativi a questi temi". Dai tempi della presidenza Reagan, infatti, i vari governi che si sono succeduti negli USA hanno tentato più volte di impedire la diffusione di "informazioni ed opinioni non sfavorevoli all'utilizzo di droghe illegali, in particolare di marijuana" (come li aveva definiti a suo tempo Janet Reno, dell'Amministrazione Clinton), ma i vari tentativi di censura erano stati bloccati dalla Corte Suprema che aveva di fatto anche impedito alla Casa Bianca di inserire nei trattati internazionali una norma che impedisse la propaganda antiproibizionista.

La legge Fini e la caccia allo spinello
In Italia, intanto, la Legge Fini (quella che ha avuto finora come principale risultato il quasi dimezzamento dei prezzi della cocaina) continua a funzionare a pieno regime e l'isterica crociata anticannabis non conosce sosta, nel massimo sprezzo del ridicolo. Un serissimo comunicato stampa dello Stato Maggiore dei Carabinieri riferisce che "nelle scorse settimane, i carabinieri hanno fatto controlli antidroga in 19 istituti scolastici superiori e una scuola media di Bologna". Impegnati a controllare "bagni, corridoi, spogliatoi e palestre, cortili interni ed esterni, laboratori e zainetti", come riferisce il Comando provinciale dell'Arma, 120 carabinieri e due cani antidroga. Risultato delle perquisizioni: un grammo di hashish gettato da qualcuno in un cestino dei rifiuti in un liceo scientifico, mentre uno spinello già confezionato e una bustina con altri 7 grammi di hashish sono invece stati trovati all'esterno di un istituto professionale. Il tutto naturalmente a spese nostre che paghiamo le tasse...

Le promesse mancate di Paolo Ferrero
La Legge Fini che nelle promesse elettorali dei partiti dell'Unione avrebbe dovuto essere abolita "nei primi cento giorni" se non "nei primi cento minuti" (Paolo Cento dixit) del nuovo governo, a 15 mesi dalle elezioni è ancora al suo posto. Il pusillanime socialdemocratico Ministro delle Promesse Mancate Paolo Ferrero il 26 giugno, comunque, ha giurato che è pronto il disegno di legge delega di riforma della legge Fini-Giovanardi disegno di legge delega. La bozza del testo prevede che saranno abolite le sanzioni amministrative previste per chi fa uso di sostanze stupefacenti, salvo nei casi in cui il comportamento del consumatore sia giudicato pericoloso nei confronti di terzi; che sarà segnalato alle famiglie il minore che viene trovato in possesso di dosi di sostanze psicotrope e, nel caso il soggetto sia maggiorenne, ci sarà un "invito" a rivolgersi ai sert. Saranno riviste le tabelle a seconda della pericolosità delle sostanze stupefacenti (con una differenziazione tra droghe leggere e droghe pesanti) e non saranno più indicati dei quantitativi oltre i quali si incorre automaticamente nelle sanzioni penali visto che la distinzione tra consumo e spaccio di droga non è una decisione politica ma della magistratura". Ferrero ha promesso che l'iter del ddl sarà rapidissimo, ma tanto per confermare la sua fama di Ministro degli Annunci Smentiti durante il pre-Consiglio dei ministri di venerdì 29 non si è parlato del ddl di riforma, a differenza di quanto era stato annunciato lunedì appunto da Ferrero, mentre alla Camera è stato stabilito che eventuali discussioni sull'argomento verranno "calendarizzate" a settembre e questo fa pensare che i tempi della riforma saranno molto molto lunghi...

Test antidroga per gli autisti
Intanto, per i lavoratori coinvolti in tutte le attività di trasporto (dall'autista di taxi al pilota, dal controllore di volo a quello addetto al traffico dei treni) e per chi lavora nell'impiego di gas tossici, con i fuochi di artificio o gli esplosivi, i controlli antidroga potrebbero presto diventare operativi. La norma potrebbe essere varata prima di agosto dalla Conferenza Stato-Regioni ed è contenuta nella bozza di intesa voluta dal ministro della Salute Livia Turco che ha detto di aver preso la sua decisione "subito dopo la tragedia di Vercelli" (sapete quella famosa bufala mediatica? In un incidente morirono due bambini che viaggiavano su un bus guidato da un autista che aveva avuto una congestione dopo aver bevuto una bibita ghiacciata in un autogrill, ma dai test tossicologici venne fuori che aveva fumato uno spinello il giorno prima e i più infami media di regime non persero naturalmente l'occasione per farci un po' di lavaggio di cervello anticannabis). In caso di esito positivo del test il lavoratore, che sarà avvisato tre giorni prima del controllo, non perderà il posto di lavoro ma, se sarà accertato che utilizza sostanze proibite, potrà essere spostato ad altre mansioni. Nel caso in cui il lavoratore non si presenti e in assenza di un giustificato motivo il datore di lavoro sarà tenuto a sospenderlo dalle mansioni comprese nell'elenco stilato nella bozza, mansioni che per loro natura sono rischiose e che se svolte in condizioni mentali e fisiche alterate possono mettere in pericolo non solo la salute dello stesso lavoratore ma anche di altre persone. Gli accertamenti riguarderanno anche tutti i lavoratori previsti nell'elenco delle categorie coinvolti in un infortunio sul lavoro che ha causato una lesione con prognosi superiore ai 20 giorni e anche in tutti i casi in cui il medico competente lo ritenga necessario. Sempre i Sert potranno attestare successivamente l'avvenuto recupero del lavoratore che potrà tornare alla sua mansione anche se potrà subire nuovi e ripetuti controlli. Le procedute diagnostiche e medico legali dovranno essere indicate da un accordo successivo, ma è evidente che i test obbligatori sono diretti essenzialmente contro i consumatori di cannabis. Infatti, il preavviso di tre giorni, dilazionabile di altri dieci, farà cadere nella rete sostanzialmente i consumatori di sostanze con un metabolismo più lungo, come la cannabis, ma non quelli di sostanze che si eliminano rapidamente come la cocaina.
Decisamente "dedicato" ai consumatori di cannabis sembra essere pure il disegno di legge presentato dal Ministro Trasporti PdCI Alessandro Bianchi (mentre il pusillanime Ferrero chiacchiera, i suoi colleghi stalinisti agiscono) "Disposizioni in materia di circolazione e di sicurezza stradale". In particolare l'art. 10 – già approvato alla Camera dei Deputati - prevede che chi guida in stato di alterazione psicofisica possa essere sottoposto all'arresto fino a due mesi e ad un'ammenda da 500 a 2mila euro. Il fatto è che a differenza della guida in stato di ubriachezza, dove, attraverso l'etilometro, si può dimostrare che effettivamente si è alla guida di un'automobile e abbiamo assunto alcool, per quanto riguarda la cannabis non ci sono strumenti o attrezzature per dimostrarlo e si potrà arrivare al caso paradossale per cui chi si fa uno spinello oggi e si mette alla guida di un'auto fra un mese, possa venir arrestato. Visto che anche il fumo passivo di uno spinello può risultare nelle analisi, se qualcuno si trovasse in una stanza con persone che fumano spinelli, trenta giorni dopo, trovato alla guida di un auto, potrebbe finire in carcere!

Economia drogata: il proibizionismo conviene
Il proibizionismo sulle droghe comunque conviene. A livello macroeconomico, il valore del mercato illegale della droga è pari al 9% del prodotto interno lordo mondiale, cioé a 3,78 trilioni di dollari: il dato é stato reso noto da Donato Masciandaro, ordinario di economia all'università Bocconi, in apertura del convegno "Economia drogata: dal narcotraffico al riciclaggio", organizzato a Roma in occasione della Giornata mondiale sulla droga. Queste enormi ricchezze "sporche", che per essere ripulite vengono immesse nel circuito dell' economia legale, dipendono interamente dal fatto che le droghe sono proibite, altrimenti – come dice sempre peter punkk – la marijuana costerebbe quanto l'origano e l'eroina e la cocaina quanto l'Aulin... A livello microeconomico il proibizionismo fa le fortune non solo dei trafficanti, ma anche di tanti addetti "legali" alla repressione e alla prevenzione, come ben dimostra il caso (coperto naturalmente dal più totale silenzio stampa) dei cinque poliziotti arrestati sabato 23 giugno a Brescia accusati di aver sottratto droga e soldi ai consumatori di sostanze proibite che fermavano durante i controlli di routine.
Il proibizionismo, comunque, sta peggio di quel che si pensa. Lo strapubblicizzato concerto "contro la droga" organizzato dai giovani di Forza Italia martedì 26 giugno ha visto la magrissima partecipazione di un sacco di bandiere di Forza Italia, in compagnia di qualche simpatizzante della Lega e di circa 300 persone che hanno atteso l'arrivo di Silvio Berlusconi, che ha concluso la manifestazione assieme a due ultrabolliti personaggi della tv come Lando Buzzanca e Rosanna Lambertucci in una piazza Farnese semivuota. E la sentenza della Cassazione del 18 maggio scorso ha di fatto depenalizzato la coltivazione domestica di cannabis (stabilendo che per chi coltiva per consumo proprio non previste sanzioni penali, ma solo amministrative che, pesanti che siano, sono comunque molto meno peggio del carcere) fa pensare che a far finire la crociata contro la marijuana non sarà nessun governo e nessun parlamento, ma centinaia di migliaia di simpaticissime piante verde smeraldo dalla caratteristica foglia a sette punte che potrebbero presto fiorire nei terrazzi, nei campi, nei giardini e nelle serre indoor di tutta la Penisola.

robertino




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