La scorsa settimana la Corte Suprema statunitense ha deciso che le
autorità scolastiche possono punire gli studenti che inneggiano
al consumo di sostanze stupefacenti. Il caso riguardava lo studente
John Frederick della high school di Juneau, in Alaska che nel gennaio
2002 aveva mostrato da una finestra della scuola uno striscione con la
scritta "Bong hits for Jesus" (cioè "Tiri di bonga – un
tipo di narghillè - per Gesù") in diretta tv, mentre per
la città passava il tedoforo delle Olimpiadi di Salt Lake City e
la preside Deborah Morse lo avevo sospeso per cinque giorni. La
più alta corte statunitense ha dato torto a Frederick,
sostenendo che, visto che "era ragionevole per la preside concludere
che lo striscione promuovesse l'uso di droghe illegali ed il Primo
emendamento della Costituzione degli Stati Uniti (quello che protegge
la libertà d'espressione) non richiede alle scuole di tollerare,
durante gli eventi scolastici, le espressioni degli studenti che
contribuiscano a questi pericoli". Come ha detto Steven Shapiro, il
direttore dello staff della Aclu (American Civil Liberties Union), che
ha difeso lo studente in sede legale, "la sentenza della corte impone
nuove restrizioni al diritto alla libertà di espressione,
creando l'eccezione 'droga' al Primo emendamento ed è difficile
sapere che impatto ci sarà in altri casi relativi a questi
temi". Dai tempi della presidenza Reagan, infatti, i vari governi che
si sono succeduti negli USA hanno tentato più volte di impedire
la diffusione di "informazioni ed opinioni non sfavorevoli all'utilizzo
di droghe illegali, in particolare di marijuana" (come li aveva
definiti a suo tempo Janet Reno, dell'Amministrazione Clinton), ma i
vari tentativi di censura erano stati bloccati dalla Corte Suprema che
aveva di fatto anche impedito alla Casa Bianca di inserire nei trattati
internazionali una norma che impedisse la propaganda antiproibizionista.
La legge Fini e la caccia allo spinello
In Italia, intanto, la Legge Fini (quella che ha avuto finora come
principale risultato il quasi dimezzamento dei prezzi della cocaina)
continua a funzionare a pieno regime e l'isterica crociata anticannabis
non conosce sosta, nel massimo sprezzo del ridicolo. Un serissimo
comunicato stampa dello Stato Maggiore dei Carabinieri riferisce che
"nelle scorse settimane, i carabinieri hanno fatto controlli antidroga
in 19 istituti scolastici superiori e una scuola media di Bologna".
Impegnati a controllare "bagni, corridoi, spogliatoi e palestre,
cortili interni ed esterni, laboratori e zainetti", come riferisce il
Comando provinciale dell'Arma, 120 carabinieri e due cani antidroga.
Risultato delle perquisizioni: un grammo di hashish gettato da qualcuno
in un cestino dei rifiuti in un liceo scientifico, mentre uno spinello
già confezionato e una bustina con altri 7 grammi di hashish
sono invece stati trovati all'esterno di un istituto professionale. Il
tutto naturalmente a spese nostre che paghiamo le tasse...
Le promesse mancate di Paolo Ferrero
La Legge Fini che nelle promesse elettorali dei partiti dell'Unione
avrebbe dovuto essere abolita "nei primi cento giorni" se non "nei
primi cento minuti" (Paolo Cento dixit) del nuovo governo, a 15 mesi
dalle elezioni è ancora al suo posto. Il pusillanime
socialdemocratico Ministro delle Promesse Mancate Paolo Ferrero il 26
giugno, comunque, ha giurato che è pronto il disegno di legge
delega di riforma della legge Fini-Giovanardi disegno di legge delega.
La bozza del testo prevede che saranno abolite le sanzioni
amministrative previste per chi fa uso di sostanze stupefacenti, salvo
nei casi in cui il comportamento del consumatore sia giudicato
pericoloso nei confronti di terzi; che sarà segnalato alle
famiglie il minore che viene trovato in possesso di dosi di sostanze
psicotrope e, nel caso il soggetto sia maggiorenne, ci sarà un
"invito" a rivolgersi ai sert. Saranno riviste le tabelle a seconda
della pericolosità delle sostanze stupefacenti (con una
differenziazione tra droghe leggere e droghe pesanti) e non saranno
più indicati dei quantitativi oltre i quali si incorre
automaticamente nelle sanzioni penali visto che la distinzione tra
consumo e spaccio di droga non è una decisione politica ma della
magistratura". Ferrero ha promesso che l'iter del ddl sarà
rapidissimo, ma tanto per confermare la sua fama di Ministro degli
Annunci Smentiti durante il pre-Consiglio dei ministri di
venerdì 29 non si è parlato del ddl di riforma, a
differenza di quanto era stato annunciato lunedì appunto da
Ferrero, mentre alla Camera è stato stabilito che eventuali
discussioni sull'argomento verranno "calendarizzate" a settembre e
questo fa pensare che i tempi della riforma saranno molto molto
lunghi...
Test antidroga per gli autisti
Intanto, per i lavoratori coinvolti in tutte le attività di
trasporto (dall'autista di taxi al pilota, dal controllore di volo a
quello addetto al traffico dei treni) e per chi lavora nell'impiego di
gas tossici, con i fuochi di artificio o gli esplosivi, i controlli
antidroga potrebbero presto diventare operativi. La norma potrebbe
essere varata prima di agosto dalla Conferenza Stato-Regioni ed
è contenuta nella bozza di intesa voluta dal ministro della
Salute Livia Turco che ha detto di aver preso la sua decisione "subito
dopo la tragedia di Vercelli" (sapete quella famosa bufala mediatica?
In un incidente morirono due bambini che viaggiavano su un bus guidato
da un autista che aveva avuto una congestione dopo aver bevuto una
bibita ghiacciata in un autogrill, ma dai test tossicologici venne
fuori che aveva fumato uno spinello il giorno prima e i più
infami media di regime non persero naturalmente l'occasione per farci
un po' di lavaggio di cervello anticannabis). In caso di esito positivo
del test il lavoratore, che sarà avvisato tre giorni prima del
controllo, non perderà il posto di lavoro ma, se sarà
accertato che utilizza sostanze proibite, potrà essere spostato
ad altre mansioni. Nel caso in cui il lavoratore non si presenti e in
assenza di un giustificato motivo il datore di lavoro sarà
tenuto a sospenderlo dalle mansioni comprese nell'elenco stilato nella
bozza, mansioni che per loro natura sono rischiose e che se svolte in
condizioni mentali e fisiche alterate possono mettere in pericolo non
solo la salute dello stesso lavoratore ma anche di altre persone. Gli
accertamenti riguarderanno anche tutti i lavoratori previsti
nell'elenco delle categorie coinvolti in un infortunio sul lavoro che
ha causato una lesione con prognosi superiore ai 20 giorni e anche in
tutti i casi in cui il medico competente lo ritenga necessario. Sempre
i Sert potranno attestare successivamente l'avvenuto recupero del
lavoratore che potrà tornare alla sua mansione anche se
potrà subire nuovi e ripetuti controlli. Le procedute
diagnostiche e medico legali dovranno essere indicate da un accordo
successivo, ma è evidente che i test obbligatori sono diretti
essenzialmente contro i consumatori di cannabis. Infatti, il preavviso
di tre giorni, dilazionabile di altri dieci, farà cadere nella
rete sostanzialmente i consumatori di sostanze con un metabolismo
più lungo, come la cannabis, ma non quelli di sostanze che si
eliminano rapidamente come la cocaina.
Decisamente "dedicato" ai consumatori di cannabis sembra essere pure il
disegno di legge presentato dal Ministro Trasporti PdCI Alessandro
Bianchi (mentre il pusillanime Ferrero chiacchiera, i suoi colleghi
stalinisti agiscono) "Disposizioni in materia di circolazione e di
sicurezza stradale". In particolare l'art. 10 – già
approvato alla Camera dei Deputati - prevede che chi guida in stato di
alterazione psicofisica possa essere sottoposto all'arresto fino a due
mesi e ad un'ammenda da 500 a 2mila euro. Il fatto è che a
differenza della guida in stato di ubriachezza, dove, attraverso
l'etilometro, si può dimostrare che effettivamente si è
alla guida di un'automobile e abbiamo assunto alcool, per quanto
riguarda la cannabis non ci sono strumenti o attrezzature per
dimostrarlo e si potrà arrivare al caso paradossale per cui chi
si fa uno spinello oggi e si mette alla guida di un'auto fra un mese,
possa venir arrestato. Visto che anche il fumo passivo di uno spinello
può risultare nelle analisi, se qualcuno si trovasse in una
stanza con persone che fumano spinelli, trenta giorni dopo, trovato
alla guida di un auto, potrebbe finire in carcere!
Economia drogata: il proibizionismo conviene
Il proibizionismo sulle droghe comunque conviene. A livello
macroeconomico, il valore del mercato illegale della droga è
pari al 9% del prodotto interno lordo mondiale, cioé a 3,78
trilioni di dollari: il dato é stato reso noto da Donato
Masciandaro, ordinario di economia all'università Bocconi, in
apertura del convegno "Economia drogata: dal narcotraffico al
riciclaggio", organizzato a Roma in occasione della Giornata mondiale
sulla droga. Queste enormi ricchezze "sporche", che per essere ripulite
vengono immesse nel circuito dell' economia legale, dipendono
interamente dal fatto che le droghe sono proibite, altrimenti –
come dice sempre peter punkk – la marijuana costerebbe quanto
l'origano e l'eroina e la cocaina quanto l'Aulin... A livello
microeconomico il proibizionismo fa le fortune non solo dei
trafficanti, ma anche di tanti addetti "legali" alla repressione e alla
prevenzione, come ben dimostra il caso (coperto naturalmente dal
più totale silenzio stampa) dei cinque poliziotti arrestati
sabato 23 giugno a Brescia accusati di aver sottratto droga e soldi ai
consumatori di sostanze proibite che fermavano durante i controlli di
routine.
Il proibizionismo, comunque, sta peggio di quel che si pensa. Lo
strapubblicizzato concerto "contro la droga" organizzato dai giovani di
Forza Italia martedì 26 giugno ha visto la magrissima
partecipazione di un sacco di bandiere di Forza Italia, in compagnia di
qualche simpatizzante della Lega e di circa 300 persone che hanno
atteso l'arrivo di Silvio Berlusconi, che ha concluso la manifestazione
assieme a due ultrabolliti personaggi della tv come Lando Buzzanca e
Rosanna Lambertucci in una piazza Farnese semivuota. E la sentenza
della Cassazione del 18 maggio scorso ha di fatto depenalizzato la
coltivazione domestica di cannabis (stabilendo che per chi coltiva per
consumo proprio non previste sanzioni penali, ma solo amministrative
che, pesanti che siano, sono comunque molto meno peggio del carcere) fa
pensare che a far finire la crociata contro la marijuana non
sarà nessun governo e nessun parlamento, ma centinaia di
migliaia di simpaticissime piante verde smeraldo dalla caratteristica
foglia a sette punte che potrebbero presto fiorire nei terrazzi, nei
campi, nei giardini e nelle serre indoor di tutta la Penisola.
robertino