A volte ci sono avvenimenti facilmente prevedibili, come la nomina del
nuovo capo della Polizia. A volte poi ci sono anche dei fatti che
capitano proprio al momento opportuno, come l'iscrizione dell'ex capo
della Polizia nel registro degli indagati per il ruolo avuto nel 2001 a
Genova. Ma c'è anche un altro settore degli apparati dello Stato
che presenta, negli anni, una preoccupante serie di eventi prevedibili
e che riserva poche sorprese, ed è quello dei servizi segreti.
Era il lontano giugno del 1967 quando venne consegnata al Parlamento
[1] la relazione finale dell'inchiesta sulle "deviazioni" del SIFAR
(Servizio Informazioni Forze ARmate), il servizio segreto militare, che
si dilettava nella raccolta di informazioni su sindacalisti, politici e
cittadini vari e che fu coinvolto nel progetto di colpo di Stato noto
come "Piano Solo" (1964). I cosiddetti "fascicoli SIFAR", allora non si
usava il termine "dossier", restarono per diversi anni ad aleggiare
come dei fantasmi sulla politica italiana. La leggenda narra che furono
distrutti, qualcuno dice dopo essere stati ricopiati...
Il caso volle che, dopo la scoperta del "Piano Solo", e la relativa
coda di indignazione e processi vari, venne cambiato il nome al
servizio segreto che si chiamò "SID" (Servizio Informazioni
Difesa).
Non molti anni dopo, all'inizio dei '70, venne alla luce un nuovo
tentativo di "putsch", passato alla storia come "Golpe Borghese", dal
nome dell'ex comandante fascista che lo aveva ideato. Il fato volle che
anche in questo caso fosse coinvolto uno dei servizi segreti: il suo
capo fu accusato di aver partecipato alla cospirazione e fu congedato.
Alcuni ufficiali e collaboratori del SID finirono anche, sempre per una
serie di eventi fortuiti, nel filone di indagini sulla Strage di Stato.
E in molte di quelle che si sono succedute negli anni seguenti.
Quando si dice la casualità, proprio mentre si apriva il
processo ai golpisti mancati, fu cambiato nome al servizio segreto che
venne ribattezzato SISMI (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza
Militare).
Oggi, dopo quaranta anni, diverse "deviazioni" e tre cambiamenti di
nome, l'ex direttore del servizio segreto militare è indagato
sia per aver collaborato ad un sequestro di persona che per essere
coinvolto nella creazione di un archivio dove venivano conservate
informazioni su magistrati, uomini politici e cittadini vari. Questa
volta si parla di "dossier" e non di "fascicoli". Senza dimenticate il
ruolo avuto dal SISMI nella creazione della favola sull'uranio
impoverito che avrebbe acquistato Saddam Hussein, e che venne usato
come uno dei tanti pretesti per l'invasione dell'Iraq.
Nei prossimi mesi, se riuscirà ad emergere dalle secche
parlamentari, verrà approvata una riforma [2] dei servizi
segreti che, quando si dice il caso (ancora!), prevede anche il
cambiamento del nome del SISMI. Sarebbe fin troppo facile prevedere
che, fra dieci o quindici anni, verrà scoperta una nuova
"deviazione" dei servizi segreti e che questi cambieranno di nuovo
vertici e, molto probabilmente, anche nome.
A questi "corsi e ricorsi" si affiancano un altro genere di
ripetizioni, quelle della sinistra parlamentare che, quando è
all'opposizione, si trova sempre in prima linea nella denuncia e nella
condanna dei comportamenti "deviati" degli apparati dello Stato. Gli
stessi tristi figuri, una volta arrivati al Governo, ed è
già accaduto più di una volta, non riescono mai a
mantenere un minimo di coerenza, per cui oggi, il Governo di
centro-sinistra in carica sta facendo del suo meglio per ostacolare il
processo per il sequestro di Abu Omar, come meglio non potrebbe fare un
governo di centro-destra. E, nonostante le innumerevoli dichiarazioni
degli ultimi quaranta anni a proposito dei segreti di stato che coprono
alcuni degli avvenimenti più sanguinosi della storia
repubblicana, non un documento è finora venuto fuori. In
pratica, la politica riguardante la cosiddetta "sicurezza dello stato"
è rimasta, negli anni, immutata.
Come anarchici non ci aspettiamo che lo Stato processi se stesso, e le
nostre denunce di questi fatti hanno lo scopo principale di mantenere
viva la memoria di avvenimenti [3] che il Potere vorrebbe far
dimenticare. Proprio come quei criminali incalliti che cambiano nome,
sperando che le loro malefatte cadano nel dimenticatoio.
Non sempre funziona.
Pepsy
Riferimenti
[1] Il testo della Relazione, con gli "omissis" andreottiani,
è stato pubblicato recentemente
http://www.kaosedizioni.com/sch_dossierSifar.htm
[2] Vedi "Servizi e segreti. Cambiano i nomi, resta l'impunità", UN n.7 del 25/2/2007.
[3] Con tutte le cautele del caso, vista la natura di Internet e la
sterminata bibliografia esistente, un buon punto di partenza per chi
volesse maggiori informazioni su questi argomenti è il sito
italiano della wikipedia http://it.wikipedia.org