A fine luglio "Amnesty International" ha pubblicato la sua relazione
[1] sui fatti di Oaxaca, confermando che ci sono state (e ci sono)
gravi violazioni dei diritti umani, ma anche che - in alcuni casi -
alcune delle persone coinvolte nelle proteste hanno usato metodi
"violenti". Se di "violenza" si può parlare quando i morti sono
tutti e solo da una parte sola. Sta di fatto che il giorno delle
elezioni,ad Oaxaca sono stati arrestati (per immigrazione clandestina!)
quattro giovani catalani che sono stati liberati solo dopo otto giorni
e che hanno dichiarato di aver subito violenze fisiche e psicologiche.
Sempre nel mese di luglio sono riprese anche le proteste, in occasione
dello svolgimento della "Guelaguetza", una festa tradizionale
trasformata dai politici locali in un baraccone per turisti. Il 16
luglio la popolazione che partecipava alla "Guelaguetza popular",
alternativa a quella ufficiale, è stata attaccata dalle forze di
polizia e ci sono stati scontri, feriti ed arresti.
Alla fine poi è arrivato il giorno delle elezioni. Le settimane
precedenti hanno visto ancora in piazza la APPO e il sindacato degli
insegnanti, impegnati nella lotta che dura da più di un anno [2]
per la cacciata del Governatore e per un cambiamento sociale. Dopo la
ricomparsa delle barricate per le strade di Oaxaca in occasione
dell'anniversario della rivolta (14 giugno), le manifestazioni sono
continuate con la riapertura della tenda presidio permanente nello
zòcalo della città, con cortei ed altre iniziative. Il
presidio è stato rimosso solo alla vigilia delle votazioni.
Le operazioni elettorali si sono svolte (quasi) regolarmente, le
informazioni ufficiali hanno segnalato che 25 sezioni elettorali - su
4560 - non sono state aperte (19 per decisione delle comunità
locali e 6 a causa di incidenti), che in una sezione sono state
incendiate le schede e che è stata rubata una urna, poi
ritrovata. I risultati hanno visto la pesante affermazione della
coalizione al potere (PRI, PVEM), che ha vinto in tutte le
circoscrizioni dello stato di Oaxaca, lasciando all'opposizione (PRD,
PT, Convergencia) solo le briciole [3]. Ma il vero vincitore è
stato l'astensionismo, visto che su 2.383.667 aventi diritto, hanno
votato solo in 868.087, vale a dire che quasi due elettori su tre hanno
disertato le urne. Il picco delle astensioni c'è stato,
prevedibilmente, nelle sezioni della capitale, in alcune delle quali
hanno votato appena il 20% degli aventi diritto.
Sono risultati sconfitti, oltre alla coalizione di opposizione, anche
le componenti della APPO che avevano puntato sul "voto di castigo" nei
confronti del Governatore e del suo partito. Vale a dire su un invito a
votare i partiti di opposizione, anche perché alcuni dei
componenti del Consiglio Statale della APPO si erano candidati [4]
nonostante le divergenze interne. Evidentemente la popolazione di
Oaxaca ha deciso che le proprie esigenze di cambiamento non passano
attraverso la strada elettorale.
In un comunicato ufficiale [5], diffuso subito dopo i risultati, la
APPO ha dovuto riconoscere il fallimento della sua proposta. Non
trovando però il coraggio per trarne le dovute conseguenze, si
è limitata a considerare l'enorme astensionismo come il
risultato della "perdita di credibilità dei contendenti" e come
"l'altra faccia dei partiti politici", un risultato della "politica del
terrore" portata avanti nello stato di Oaxaca.
Per gli anarchici invece è la solita dimostrazione della
differenza che passa tra un movimento che porta avanti una lotta
basandosi sulla coerenza tra mezzi e fini ed uno che è ancora
ancorato alla perdente teoria dei fini che giustificano i mezzi.
Nonostante questa battuta di arresto nella mobilitazione, segnata anche
da una diminuzione della partecipazione popolare alle iniziative
politiche della APPO, altre manifestazioni si sono tenute nel mese di
agosto, soprattutto in ricordo dei caduti durante la rivolta del 2006.
Per i primi di settembre è prevista una Assemblea Statale della
APPO per fare il punto della situazione e sicuramente tra gli argomenti
all'ordine del giorno ci saranno le recenti elezioni e quelle comunali
che si svolgeranno all'inizio di Ottobre.
Pepsy
Note
[1] Il testo integrale si può leggere qui http://web.amnistia.org.mx/prensa/section.php?name=articulo&id=401
[2] Vedi gli articoli precedenti pubblicati su "Umanità Nova"
nel 2006 e 2007 e disponibili sul sito web http://www.ecn.org/uenne
[3] Lo Stato di Oaxaca è diviso in 25 circoscrizioni elettorali,
nelle quali vengono eletti 42 deputati: 25 con il sistema maggioritario
e 17 con quello proporzionale. La coalizione in carica ha vinto in
tutte e 25 le circoscrizioni.
[4] Stando alle notizie dei media, almeno uno di essi è risultato eletto.
[5] Il testo integrale si può leggere qui http://www.kaosenlared.net/noticia.php?id_noticia=39514