Umanità Nova, n.26 del 2 settembre 2007, anno 87

Messico: elezioni ad Oaxaca. Vincitori e vinti



A fine luglio "Amnesty International" ha pubblicato la sua relazione [1] sui fatti di Oaxaca, confermando che ci sono state (e ci sono) gravi violazioni dei diritti umani, ma anche che - in alcuni casi - alcune delle persone coinvolte nelle proteste hanno usato metodi "violenti". Se di "violenza" si può parlare quando i morti sono tutti e solo da una parte sola. Sta di fatto che il giorno delle elezioni,ad Oaxaca sono stati arrestati (per immigrazione clandestina!) quattro giovani catalani che sono stati liberati solo dopo otto giorni e che hanno dichiarato di aver subito violenze fisiche e psicologiche.
Sempre nel mese di luglio sono riprese anche le proteste, in occasione dello svolgimento della "Guelaguetza", una festa tradizionale trasformata dai politici locali in un baraccone per turisti. Il 16 luglio la popolazione che partecipava alla "Guelaguetza popular", alternativa a quella ufficiale, è stata attaccata dalle forze di polizia e ci sono stati scontri, feriti ed arresti.
Alla fine poi è arrivato il giorno delle elezioni. Le settimane precedenti hanno visto ancora in piazza la APPO e il sindacato degli insegnanti, impegnati nella lotta che dura da più di un anno [2] per la cacciata del Governatore e per un cambiamento sociale. Dopo la ricomparsa delle barricate per le strade di Oaxaca in occasione dell'anniversario della rivolta (14 giugno), le manifestazioni sono continuate con la riapertura della tenda presidio permanente nello zòcalo della città, con cortei ed altre iniziative. Il presidio è stato rimosso solo alla vigilia delle votazioni.
Le operazioni elettorali si sono svolte (quasi) regolarmente, le informazioni ufficiali hanno segnalato che 25 sezioni elettorali - su 4560 - non sono state aperte (19 per decisione delle comunità locali e 6 a causa di incidenti), che in una sezione sono state incendiate le schede e che è stata rubata una urna, poi ritrovata. I risultati hanno visto la pesante affermazione della coalizione al potere (PRI, PVEM), che ha vinto in tutte le circoscrizioni dello stato di Oaxaca, lasciando all'opposizione (PRD, PT, Convergencia) solo le briciole [3]. Ma il vero vincitore è stato l'astensionismo, visto che su 2.383.667 aventi diritto, hanno votato solo in 868.087, vale a dire che quasi due elettori su tre hanno disertato le urne. Il picco delle astensioni c'è stato, prevedibilmente, nelle sezioni della capitale, in alcune delle quali hanno votato appena il 20% degli aventi diritto.
Sono risultati sconfitti, oltre alla coalizione di opposizione, anche le componenti della APPO che avevano puntato sul "voto di castigo" nei confronti del Governatore e del suo partito. Vale a dire su un invito a votare i partiti di opposizione, anche perché alcuni dei componenti del Consiglio Statale della APPO si erano candidati [4] nonostante le divergenze interne. Evidentemente la popolazione di Oaxaca ha deciso che le proprie esigenze di cambiamento non passano attraverso la strada elettorale.
In un comunicato ufficiale [5], diffuso subito dopo i risultati, la APPO ha dovuto riconoscere il fallimento della sua proposta. Non trovando però il coraggio per trarne le dovute conseguenze, si è limitata a considerare l'enorme astensionismo come il risultato della "perdita di credibilità dei contendenti" e come "l'altra faccia dei partiti politici", un risultato della "politica del terrore" portata avanti nello stato di Oaxaca.
Per gli anarchici invece è la solita dimostrazione della differenza che passa tra un movimento che porta avanti una lotta basandosi sulla coerenza tra mezzi e fini ed uno che è ancora ancorato alla perdente teoria dei fini che giustificano i mezzi.
Nonostante questa battuta di arresto nella mobilitazione, segnata anche da una diminuzione della partecipazione popolare alle iniziative politiche della APPO, altre manifestazioni si sono tenute nel mese di agosto, soprattutto in ricordo dei caduti durante la rivolta del 2006. Per i primi di settembre è prevista una Assemblea Statale della APPO per fare il punto della situazione e sicuramente tra gli argomenti all'ordine del giorno ci saranno le recenti elezioni e quelle comunali che si svolgeranno all'inizio di Ottobre.

Pepsy


Note

[1] Il testo integrale si può leggere qui http://web.amnistia.org.mx/prensa/section.php?name=articulo&id=401
[2] Vedi gli articoli precedenti pubblicati su "Umanità Nova" nel 2006 e 2007 e disponibili sul sito web http://www.ecn.org/uenne
[3] Lo Stato di Oaxaca è diviso in 25 circoscrizioni elettorali, nelle quali vengono eletti 42 deputati: 25 con il sistema maggioritario e 17 con quello proporzionale. La coalizione in carica ha vinto in tutte e 25 le circoscrizioni.
[4] Stando alle notizie dei media, almeno uno di essi è risultato eletto.
[5] Il testo integrale si può leggere qui http://www.kaosenlared.net/noticia.php?id_noticia=39514





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