Umanità Nova, n.26 del 2 settembre 2007, anno 87

Ricordando... Adelchi Pantaloni



Ci ha lasciati il compagno Adelchi Pantaleoni.
Si avvicina alle idee libertarie mentre frequenta il liceo scentifico di Ancona, 1969-1970, temperatura bollente quell'autunno, tanta voglia di andare in piazza, di contestare tutto, di parlare e di sognare.
Una classe speciale quella dello scientifico, tre quarti degli alunni si riconosceva nelle idee anarchiche o si poteva definire di simpatie libertarie. Alcuni militavano attivamente nel gruppo che faceva capo alla Casa Malatesta di Ancona dove si stampava il quindicinale anarchico "L'Internazionale".
Adelchi partecipa alle riunioni del gruppo giovanile anarchico "Kronstadt" (che si era formato all'interno della Casa Malatesta) diventando presto un esponente di spicco del gruppo.
Di grande intelligenza, abile nella dialettica e negli interventi pubblici, di sicuro Adelchi emerge tra tutti per le sue capacità e la sua preparazione.
Anni settanta, anni di piombo che presto portano a confrontarsi con una realtà pesante e conflittuale. Le stragi di stato, la morte di Serantini , l'Ancona percorsa da un vivace e anche duro movimento di classe. Gli scontri con i fascisti e quelli coi comunisti. Gli agguati degli squadristi e i tentativi della polizia di incastrare e criminalizzare sia Adelchi sia altri compagni.
Una breve parentesi porta Adelchi per motivi di studi a Pisa dove si impegna nella ricostruzione del gruppo anarchico locale. Poi il ritorno ad Ancona.
La via classista all'anarchismo lo fa optare per il progetto comunista libertario che dà vita all'OAM, l'Organizzazione Anarchica Marchigiana di cui il gruppo di Ancona diventa parte importante e centrale.
L'OAM negli anni settanta ha un forte sviluppo coinvolgendo diverse centinaia di compagni, ad Ancona come nel resto della regione, dando vita a un diffuso intervento libertario nel territorio, nelle scuole e nelle fabbriche.
Di quegli anni anche i rapporti con il CNLA (Coordinamento Nazionale Lavoratori Anarchici) fucina organizzativa nazionale di un anarchismo orientato e federato. Adelchi è in quegli anni uno dei punti di forza sia dell'organizzazione regionale e sia del tentativo di dar vita a una struttura nazionale prima e poi (quando questa viene oggettivamente meno e comincia il riflusso di quest'area) all'esperienza del giornale "Fronte Libertario della Lotta di Classe" che verrà stampato ad Ancona rappresentando un breve tentativo di coordinamento nazionale.
Conclusasi l'esperienza dell'OAM alla fine degli anni settanta l'anarchismo cittadino continua, con impostazioni diverse, la sua attività che si concretizza negli anni ottanta con la costituzione del Gruppo "Malatesta".
Il lavoro, motivi personali ed altro, portano Adelchi sempre più distante dal gruppo.
Alla fine degli anni settanta per un paio di anni Adelchi aderisce tesserandosi al progetto di riattivare l'USI. Poi sceglierà di lavorare sindacalmente nella UIL ricoprendo in questo sindacato anche cariche importanti, impegno che porterà avanti, con etica e coerenza, fino alla fine.
In questi anni, pur non frequentando il movimento (se non con fuggevoli apparizioni in nostre iniziative) Adelchi è rimasto sempre quel compagno libertario uscito dalle aule del liceo scientifico degli anni settanta. È morto a 54 anni, per una lunga malattia, al suo funerale molti nostri compagni per dargli l'ultimo saluto.

Gruppo "Malatesta" Ancona





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