Umanità Nova, n.26 del 2 settembre 2007, anno 87

Nottetempo, casa per casa



Si è concluso con sette condanne e con otto assoluzioni il processo davanti alla Corte di Assise di Lecce agli anarchici salentini accusati tra l'altro – nell'ambito dell'operazione "Nottetempo" del 2005 – di violenze e intimidazioni nei confronti di don Cesare Lodeserto e di chi con lui collaborava alla gestione del Centro di permanenza temporanea Regina Pacis, oggi non più attivo. I giudici – la sentenza è stata emessa dopo dieci ore di camera di consiglio – hanno ritenuto gli imputati responsabili di associazione per delinquere ma non di eversione dell'ordinamento democratico come chiesto dall'accusa. Riportiamo di seguito il comunicato di solidarietà ai condannati della Commissione antirazzista della Federazione Anarchica Italiana.

La sentenza di primo grado del processo agli anarchici leccesi arrestati nell'ambito dell'operazione "Nottetempo" riassume nella sua intrinseca debolezza e nelle sue numerose contraddizioni la volontà chiaramente politica di ritorcere contro gli imputati la vendetta delle istituzioni contro chi lotta per una società libera dalle frontiere, dai centri di permanenza temporanea e per la solidarietà tra gli sfruttati.
Come in molte altre analoghe vicende giudiziarie, l'accusa di associazione sovversiva si è facilmente sgretolata dando spazio a una generica condanna per associazione a delinquere comminata contro quattro degli imputati (otto anarchici sono stati invece assolti) per reati oggettivamente pretestuosi, come manifestazioni non autorizzate, presunte istigazioni a delinquere nei confronti degli immigrati detenuti nel CPT di Lecce, una scritta murale, diffamazione.
Questa volontà persecutoria nei confronti degli anarchici di Lecce non può nascondere gli abusi, le violenze e le sopraffazioni perpetrate per anni all'interno del Centro di permanenza temporanea "Regina Pacis" da don Cesare Lodeserto, dai suoi collaboratori del personale medico e da agenti delle forze dell'ordine, tutti responsabili – e, tra l'altro, condannati – per aver creato in quel CPT delle condizioni infernali di abuso fisico e psicologico ai danni degli immigrati, violenze puntualmente denunciate proprio dagli anarchici che subiscono ora una condanna inequivocabilmente politica e ai quali va la nostra solidarietà.
Mentre lo stato scatena la sua repressione riducendo le lotte per la libertà di movimento a mere questioni di rilevanza penale, alle frontiere della Fortezza Europa si continua a morire nel giornaliero bollettino di guerra dell'immigrazione. Naufragi, morte e disperazione sono il prodotto delle politiche razziste e sicuritarie degli stati che esercitano il loro imperio attraverso la chiusura delle frontiere e il costante ricatto della clandestinità: un quotidiano terrorismo e una quotidiana delinquenza di cui sono vittime tutti gli immigrati e tutti gli oppressi.

Commissione antirazzista della Federazione Anarchica Italiana - FAI

fai-antiracism@libero.it
www.federazioneanarchica.org/antirazzista





home | sommario | comunicati | archivio | link | contatti