Si è concluso con sette
condanne e con otto assoluzioni il processo davanti alla Corte di
Assise di Lecce agli anarchici salentini accusati tra l'altro –
nell'ambito dell'operazione "Nottetempo" del 2005 – di violenze e
intimidazioni nei confronti di don Cesare Lodeserto e di chi con lui
collaborava alla gestione del Centro di permanenza temporanea Regina
Pacis, oggi non più attivo. I giudici – la sentenza
è stata emessa dopo dieci ore di camera di consiglio –
hanno ritenuto gli imputati responsabili di associazione per delinquere
ma non di eversione dell'ordinamento democratico come chiesto
dall'accusa. Riportiamo di seguito il comunicato di solidarietà
ai condannati della Commissione antirazzista della Federazione
Anarchica Italiana.
La sentenza di primo grado del processo agli anarchici leccesi
arrestati nell'ambito dell'operazione "Nottetempo" riassume nella sua
intrinseca debolezza e nelle sue numerose contraddizioni la
volontà chiaramente politica di ritorcere contro gli imputati la
vendetta delle istituzioni contro chi lotta per una società
libera dalle frontiere, dai centri di permanenza temporanea e per la
solidarietà tra gli sfruttati.
Come in molte altre analoghe vicende giudiziarie, l'accusa di
associazione sovversiva si è facilmente sgretolata dando spazio
a una generica condanna per associazione a delinquere comminata contro
quattro degli imputati (otto anarchici sono stati invece assolti) per
reati oggettivamente pretestuosi, come manifestazioni non autorizzate,
presunte istigazioni a delinquere nei confronti degli immigrati
detenuti nel CPT di Lecce, una scritta murale, diffamazione.
Questa volontà persecutoria nei confronti degli anarchici di
Lecce non può nascondere gli abusi, le violenze e le
sopraffazioni perpetrate per anni all'interno del Centro di permanenza
temporanea "Regina Pacis" da don Cesare Lodeserto, dai suoi
collaboratori del personale medico e da agenti delle forze dell'ordine,
tutti responsabili – e, tra l'altro, condannati – per aver
creato in quel CPT delle condizioni infernali di abuso fisico e
psicologico ai danni degli immigrati, violenze puntualmente denunciate
proprio dagli anarchici che subiscono ora una condanna
inequivocabilmente politica e ai quali va la nostra solidarietà.
Mentre lo stato scatena la sua repressione riducendo le lotte per la
libertà di movimento a mere questioni di rilevanza penale, alle
frontiere della Fortezza Europa si continua a morire nel giornaliero
bollettino di guerra dell'immigrazione. Naufragi, morte e disperazione
sono il prodotto delle politiche razziste e sicuritarie degli stati che
esercitano il loro imperio attraverso la chiusura delle frontiere e il
costante ricatto della clandestinità: un quotidiano terrorismo e
una quotidiana delinquenza di cui sono vittime tutti gli immigrati e
tutti gli oppressi.
Commissione antirazzista della Federazione Anarchica Italiana - FAI
fai-antiracism@libero.it
www.federazioneanarchica.org/antirazzista