Umanità Nova, n.29 del 23 settembre 2007, anno 87

Inform@zione


Firenze: vetrina dell'editoria

Il 7-8-9 settembre si è tenuta a Firenze la 3° vetrina dell'editoria anarchica e libertaria, promossa dal Collettivo Libertario Fiorentino, animatore di un comitato organizzatore che ha raccolto l'adesione di molte realtà, individuali e collettive. Un appuntamento importante per chi vuole conoscere la produzione politica e culturale dell'anarchismo, principalmente di lingua italiana. Molte le presenze editoriali, provenienti, oltre che da diverse realtà italiane, anche da Svizzera, Francia, Spagna , Germania e Brasile. Tra gli altri c'erano l'Elèuthera, la Fiaccola, Zero in Condotta, La Baronata, Galzerano, CSL Di Sciullo, Editions Libertaires, Virus e Spartaco per le case editrici, ma anche gruppi che editano giornali e riviste, come A-Rivista, Sicilia Libertaria, Alternativa Libertaria, Collegamenti, Cenerentola, Voce Libertaria, Libertaria, Germinal, ApArte e Kronstadt; gruppi che curano siti internet, come Acrataz o gestiscono archivi e biblioteche, come l'Archivio Famiglia Berneri-Aurelio Chessa- di Reggio Emilia, il Centro Studi Libertari/Archivio Pinelli di Milano, la biblioteca l'Idea di Roma, il CIRA di Losanna e quello di Marsiglia, gli Studi Storici della Val di Pesa, il CSL di Napoli.
Inoltre varie mostre sono state esposte sia a cura del CIRA di Losanna in occasione del suo cinquantesimo, del Circolo 'Berneri' di Bologna sui giornali murali, del gruppo 'Malatesta' di Roma che ha portato 33 pannelli di manifesti della Spagna rivoluzionaria e di altri a carattere anticlericale.
La Vetrina ha ospitato anche banchetti di organizzazioni che non sono anarchiche ma che sono impegnate sul terreno dell'iniziativa sociale e culturale, come la Cub trasporti di Firenze, oppure l'Unione Agnostici Atei Razionalisti. E sicuramente, con questa rassegna, abbiamo dimenticato qualcuno con il quale ci scusiamo sin da ora.
I tre giorni hanno messo in luce l'offerta differenziata e la ricchezza del nostro movimento, capace di esprimersi su più terreni anche molto diversi tra loro. Una ricchezza spesso poco conosciuta al nostro interno e ancor di più tra la gente che non ha il modo di frequentare i circuiti anarchici. A questo serve l'appuntamento fiorentino, e fino ad adesso è riuscito a soddisfare bene questa esigenza, grazie all'impegno generoso degli organizzatori. Il clima è stato piacevole, il luogo, non marchiato politicamente e non marginale, ha permesso di poter usufruire di uno spazio aperto alla cittadinanza. Le giornate hanno visto non solo la presentazioni di libri o video, ma anche spettacoli musicali. Inoltre alcuni compagni fabbri hanno riprodotto un officina e hanno costruito sotto gli occhi di tutti un'opera in ferro, pietra e marmo raffigurante una A stilizzata. Probabilmente quest'anno è emerso un limite nella partecipazione della gente alla tre giorni, poiché l'afflusso è stato inferiore agli anni precedenti, soprattutto il sabato sera. Giustamente un'assemblea, composta dagli organizzatori e dalle realtà presenti, ha affrontato la problematica cercando di interrogarsi sulle cause. Diverse sono state le spiegazioni, ma tutti siamo rimasti d'accordo sull'utilità di questo appuntamento e sulla necessità di rafforzarlo o di moltiplicarlo sul territorio italiano. Aspettiamo a questo punto nuove iniziative...
Ric&Max

Villafalletto: convegno su Sacco e Vanzetti

Il Convegno del 14 e 15 settembre si è concluso come era nato, ottimamente. A cominciare dall'incontro, nel dicembre 2006, di tutte le componenti dell'anarchismo cuneese che hanno voluto usare l'80° anniversario dell'assassinio di stato per proporre i temi più prettamente di rivolta sociale che il caso S&V.fà risaltare: la critica dell'organizzazione sociale e la selezione e segregazione dei non-cittadini.
Abbiamo così ristampato una nuova edizione delle lettere - 1923, 1924 - che Bartolomeo scrisse sul tema del sindacato e del sindacalismo e non solo; abbiamo inoltre voluto denunciare l'esistenza dei campi di concentramento per i non-cittadini e la segregazione razzista che rappresentano.
Fin dal dicembre 2006 la FAI di Cuneo, i compagni e le compagne del Collettivo Libertario Vanzetti, della Rivista Nunatak e della Biblioteca Popolare Rebeldies, più alcune individiualità , hanno voluto riprendersi Nick e Bart da anarchici, come anarchici con modalità e proposizione anarchiche, a cominciare da come organizzare il Convegno.
Nessun invito ad istituzioni, di nessun genere, nessun comunicato ai mass media, contatti diretti , uso manuale della comunicazione nel territorio, tutto quello che con le nostre mani e la nostra voce potevamo fare per diffondere la notizia. Il fine già presente nei mezzi, secondo la migliore tradizione anarchica.
Nel paese di Tumlìn l'accoglienza è stata ottima, perfino l'amministrazione ha preso atto delle buone relazioni personali, della credibilità che la memoria dell'anarchico ha creato nel paese, facendo un passo davvero avanti da vent'anni a questa parte, siamo perfino stati avvisati in anticipo che la milizia di stato ci avrebbe registrato con una telecamera nascosta negli uffici comunali. Ovvio che decisioni organizzative e logistiche non le abbiamo fatte davanti al video, esso invece ha dovuto registrare la presenza di uomini e donne, di giovani di Villafalletto ai dibattiti e ai concerti anarchici a cominciare dal sindaco e dal vicesindaco.
Che siano anch'essi pericolosi sovversivi???
La sera del venerdì 14 la sala comunale era piena di giovani metà dei quali del paese, curiosi di cosa aveva scritto Tumlìn sui sindacati. La critica di Tumlìn cominciava sui sindacati, ma andava chiaramente alla stessa organizzazione autoritaria della società, per l'abolizione di ogni autorità.
Ottima proposizione del Prof Ronald Creagh su quale movimento operaio Vanzetti aveva conosciuto coevo e quale tipo criticava. Subito, senza pause, è iniziato il dibattito con CUB COBAS E USI ed amici della stessa famiglia Vanzetti , come Luigi Botta, il direttore dell'Istituto Storico della Resistenza.
Il giorno dopo il cortile del municipio era pieno, presenti anche esponenti della Fondazione Nuto Revelli, nata dopo la morte dello scrittore-partigiano. Incisiva la testimonianza del Comitato esuli politici cileni sull'illusione che la cosiddetta Democrazia sia fisicamente una vera alternativa per chi ha decenni di fascismo sulla pelle, non solo in Cile ma anche in Italia per gli esuli. Poi il libro di Marco Rovelli sui Lager Italiani , anche qui non c'è stata pausa tra la fine dell'interventi ed il dibattito. Giovani, anziani, tra cui molti No Tav della Val Susa, sono intervenuti sulla mancanza di diritti della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza.
Splendida, meravigliosa, una buona combinazione di musica e testi quella lettura di lettere e atti processuali curati da Pia, del Collettivo Vanzetti, con altri compagni musicisti.
Poi i nostri canti, mentre mangiavamo cena. Centinaia di piatti di ceramica, niente plastica, venivano distribuiti dai compagni di Rebeldies che hanno curato tutta la logistica dell'accoglienza. I prodotti biologici erano dei coltivatori militanti dell'Alta Langa presenti alla festa serale.
Il tutto condito dall'ampia libertà rompiballe e sonora di decine di bambini ai quali nessuno si è mai sognato di far tacere.
Cortesemente si è anche respinta una provocazione dei carabinieri locali di entrare nella festa, presentatisi con non-chalance li si è accompagnati fuori senza problemi.
Non sapevamo che precedentemente avevano tentato di intimidire i giovani della locale associazione Culturale. I quali invece riproporranno la memoria dell'anarchico Vanzetti nel prossimo mese di ottobre. Radici che stanno producendo frutti proprio nella terra del nostro Tumlìn.
antonio lombardo FAI Cuneo



home | sommario | comunicati | archivio | link | contatti