Umanità Nova, n.29 del 23 settembre 2007, anno 87

Senza Frontiere - Brevi dal mondo


Australia – Nuova Zelanda: "il mondo non è in vendita"

Con questo slogan migliaia di persone sono scese in piazza per contestare gli accordi commerciali stilati tra Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti.
A Sidney, sabato 8 settembre diecimila persone hanno sfilato nel centro città contro il trattato di cooperazione economica tra gli stati asiatici del pacifico (APEC), contro la guerra in Iraq e contro il capitalismo. La manifestazione si è svolta in modo quasi del tutto tranquillo nonostante diverse pesanti provocazioni da parte della polizia; una volta finito il corteo la polizia ha caricato con gli idranti parte dei manifestanti, ma non ci sono stati feriti. Manifestazioni minori si sono svolte anche a Perth, Melbourne e Alice Springs.
Ad Auckland, capitale della Nuova Zelanda, martedì 11 settembre hanno dimostrato in circa 100 persone, tra cui alcuni anarchici ed anarchiche. La polizia ha attaccato alcuni manifestanti, arrestandone tre.

Palestina: la lotta contro il muro prosegue!

Il 4 settembre il movimento contro il muro di separazione ha ottenuto una piccola - ma importante - vittoria: la suprema corte israeliana ha dichiarato, per la prima volta, che una parte del muro è illegale: si tratta di quella parte della barriera che taglia il villaggio di Bil'in e intorno alla quale si svolgono ogni venerdì manifestazioni di protesta. Ma quella di venerdì 7 è stata anche una festa, che ha visto marciare verso il muro centinaia di persone, tra abitanti dei territori palestinesi, anarchici e altri dimostranti israeliani e attivisti internazionali.

Gran Bretagna: azione diretta contro una fabbrica d'armi

L'11 settembre un gruppo di attivisti ha bloccato l'ingresso del parcheggio dello stabilimento BAE - il principale costruttore di armi della Gran Bretagna - di Middleton (un sobborgo di Manchester), in occasione della giornata di azioni contro la fiera dell'industria delle armi (DSEi) di Londra.
Il cancello è stato bloccato con una catena; alcuni pannelli di legno inchiodati tra loro sono stati fissati alla strada; dell'olio è stato versato tutto intorno per aumentare il danno. Il luogo, i tempi e la struttura dell'azione sono stati pensati per evitare danni alle persone, ma con l'intento di danneggiare il normale funzionamento della fabbrica.

A cura di Raffaele

Fonti: www.ainfos.ca; www.indymedia.org; http://news.infoshop.org; http://sydney.indymedia.org.au/; http://indymedia.org.nz/; www.awalls.org



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