Umanità Nova, n.30 del 30 settembre 2007, anno 87

Inform@zione



Gradisca: ennesima rivolta nel Cpt

Domenica notte c'è stato un ennesimo tentativo di fuga dal centro di permanenza temporanea di Gradisca D'Isonzo (Gorizia). È la terza volta in meno di un mese che accade. Circa 20 migranti di origine egiziana hanno tentato di scavalcare la rete sul retro del centro per raggiungere i campi che si estendono dietro la struttura; non riuscendo a raggiungere la recinzione sono saliti sui tetti per far sentire la propria protesta contro la condizione di prigionia e per il rispetto della loro richiesta di asilo politico. A quel punto i carabinieri di guardia al centro hanno sparato diversi lacrimogeni contro i migranti, che sono stati costretti a scendere dai tetti e a tornare nelle celle. I lacrimogeni hanno arrecato forti disturbi respiratori ad una bambina di sei mesi presente all'interno del centro di accoglienza per richiedenti asilo, separato dal cpt solo da un muro. La bambina è stata trasportata in ospedale ma per fortuna le sue condizioni non sono gravi. Nel cpt i migranti hanno continuato una rumorosa protesta all'interno delle celle e sono stati brutalmente repressi dai carabinieri con i manganelli. I cpt, e quello di Gradisca in particolare, sono strutture del tutto simili a carceri speciali, con celle blindate, cortili separati, proibizioni per quanto riguarda le ore d'aria di socialità : mirano a distruggere gli individui sia dal punto di vista psicologico che fisico prima di deportarli lontano dall'Italia. Sabato 29 dalle ore 15 in poi è stato organizzato un presidio davanti al centro, per tentare di comunicare con i migranti rinchiusi e far loro arrivare una voce amica e solidale. La manifestazione, decisa prima della rivolta, assume ora ancora più valenza. I detenuti di Gradisca stanno dimostrando ogni giorno di non sopportare più la carcerazione, i soprusi e le violenze. È importante, soprattutto in questo momento, sostenere nel modo più forte possibile la loro voglia di libertà.
rv

Torre Pellice: i fascisti non passano

Sabato 22 settembre una decina di fascisti provenienti da Torino e Cuneo hanno fatto la loro calata nella piazza del piccolo paese di Torre Pellice, nelle "valli valdesi" piemontesi. Motivo: le delibere del Sinodo valdese (assemblea annuale dei pastori e deputati delle chiese locali), che si sta svolgendo in questi giorni nella cittadina, a favore dei Dico e in difesa della legge 194. I fascisti hanno tentato di contestare il Sinodo tra due ali di poliziotti, ma una contromanifestazione convocata sul momento tramite il passaparola ha portato in piazza un centinaio di antifascisti e abitanti del paese, tra cui alcuni ex partigiani. Al presidio si sono aggiunti anche diversi pastori valdesi. Nonostante la tensione, la manifestazione si è svolta in modo pacifico e i fascisti se ne sono andati sconfitti a metà pomeriggio.
a-press


home | sommario | comunicati | archivio | link | contatti