Una tre giorni alquanto ricca di stimoli storico-teorici, di analisi
del conflitto e delle proteste popolari in corso in Italia ed in
America Latina, nonché di confronto fra le esperienze libertarie
autogestionarie presenti dal sud al nord dello stivale peninsulare ha
caratterizzato il convegno della FAI sul Comunalismo Libertario,
tenutosi a Carrara dal 21 al 23 settembre 2007 presso il salone del
Germinal, ed interessanti, senza ombra di dubbio, si sono dimostrati
gli interventi dei relatori che hanno animato ogni specifica sessione
dell'incontro.
Una partecipazione tra le cento e le centocinquanta presenze ha
caratterizzato in maniera peculiare il convegno con una significativa
schiera di pubblico costante in ogni specifica sessione e con un
altrettanto significativo turn over fra lo svolgersi delle varie
sessioni. Infatti, il pubblico, modesto all'apertura dei lavori,
è andato via via crescendo nelle due sessioni della giornata di
sabato, che sono risultate le più partecipate anche riguardo al
dibattito, che si è ulteriormente arricchito nella sessione
conclusiva di domenica mattina. Un dibattito che, pur se fra variegate
sfaccettature, si è fra l'altro soffermato nella comune
volontà di cogliere il respiro teorico-progettuale delle
tematiche proprie del comunalismo libertario e come esso non debba mai
disgiungersi da uno spirito pratico che si preoccupi semplicemente di
metterle in atto in ogni municipalità, attraverso specifiche
iniziative fra e con gli anarchici ed i libertari, ma che si preoccupi
soprattutto di come rivolgersi nelle municipalità a quanti
anarchici non sono per far loro comprendere l'impossibilità di
riformare con un volto più umano il sistema democratico e la
genuinità e la coerenza del metodo antigerarchico ed
autogestionario, quale unico strumento valido per una rivoluzione
quotidiana che si proietti verso la distruzione del dominio e la
costruzione di una società basata sull'autogoverno e sul
federalismo dal basso.
Positivo si è inoltre rivelato nei confronti del convegno il
giudizio che molti dei partecipanti ci hanno espresso nei momenti di
pausa e di convivialità. Un giudizio che mentre da un lato
sottolineava l'unicità dell'evento (nel senso che molti amavano
soprattutto soffermarsi sul respiro progettuale in prospettiva verso
cui il comunalismo libertario offre senza dubbio interessanti stimoli
all'azione rivoluzionaria dell'anarchismo sociale) dall'altro si
soffermava nella necessità di doverci tutti quanti sforzare a
dare continuità al confronto, di cui il convegno di Carrara ha
senza dubbio segnato uno stimolante avvio. È un giudizio,
quest'ultimo che senza dubbio ci sprona ancora di più alla
pubblicazione degli atti del convegno, che a dire il vero come
Commissione Comunalismo Libertario della FAI avevamo già messo
in cantiere, ma che ci sprona soprattutto a lavorare per ulteriori
momenti di confronto teorico e pratico fra anarchici, libertari,
sperimentazioni autogestionarie in campo, e fra quanti operano
all'interno delle lotte e delle proteste popolari per una
società altra da quella del dominio, per una società in
cui ognuno possa essere insieme agli altri artefice del proprio vivere
sociale. Auspichiamo pertanto che non solo le/i compagni federati, ma
anche compagne/i del variegato movimento anarchico e libertario e
dell'altrettanto variegato arcipelago autogestionario, di cui
significativa si è rivelata la partecipazione attiva al convegno
ci stiano accanto con stimoli e proposte in merito.
Un forte e sentito grazie vogliamo infine inviarlo alle/i compagni e
realtà anarchiche e libertarie del centro e sud America
(Messico, Venezuela, Brasile, Uruguay, Comunidad del Sur) che non
potendo fisicamente essere nella tre giorni comunalista di Carrara
hanno però inviato il loro caloroso saluto di buon augurio ai
lavori del convegno e la richiesta degli atti del convegno stesso. Un
altrettanto forte e sentito grazie va naturalmente alle/i relatori
delle sessioni di venerdì e sabato, alle realtà
autogestionarie che hanno animato il confronto nella giornata di
domenica, a quanti hanno contribuito con i loro interventi al
dibattito, a tutti i partecipanti, ed a compagne/i del Germinal di
Carrara per l'ospitalità, la logistica e la
convivialità che hanno donato a noi ed a tutte/i coloro che
hanno preso parte al convegno.
Commissione Comunalismo Libertario della FAI
Sabato 29 settembre circa 70 persone hanno partecipato ad un
presidio davanti al centro di permanenza temporanea di Gradisca
d'Isonzo (Gorizia), per ribadire la propria protesta permanente contro
questi lager istituzionali. Davanti ad uno schieramento di poliziotti
in tenuta antisommossa che presidiavano l'ingresso del centro, i
presenti hanno pacificamente esposto manifesti e striscioni contro i
cpt e per la libertà di movimento. La manifestazione era
organizzata dall'"osservatorio no cpt", insieme di singoli e gruppi
creato per mantenere alta l'attenzione sulla struttura detentiva.
Presenti al presidio i disobbedienti, gli indipendenti (piccolo gruppo
di giovani della zona isontina) e gli anarchici del coordinamento
libertario del Friuli Venezia Giulia, che hanno esposto lo striscione
"cpt fascismo di stato".
È stato ripetuto il dissenso verso la politica discriminante del
governo, che non contento di portare avanti un pesante regime
discriminatorio, ha assunto comportamenti atti a creare divisioni fra
gli stessi internati (come la divisione fra rifugiati politici e
clandestini), allo scopo di poter controllare i suoi prigionieri e
rimediare alle magre figure riportate negli ultimi tempi: infatti
all'interno del cpt è stato creato un cpa (centro di prima
accoglienza) per richiedenti asilo politico, sui quali viene esercitata
una forte pressione da parte della polizia affinché abbiano meno
rapporti possibili con l'esterno (i richiedenti asilo hanno la
possibilità di uscire durante il giorno) e siano in una
condizione di paura permanente.
Lunedì 24 settembre, per bloccare un tentativo di fuga, i
poliziotti spararono diversi lacrimogeni all'interno del cpt,
intossicando una bambina di otto mesi presente nel cpa che fu
ricoverata in ospedale, per fortuna non in gravi condizioni.
Ma nonostante le pressioni al presidio di sabato si sono avvicinati e
sono rimasti molti degli "ospiti" del cpa, soprattutto per avere
risposte ai propri dubbi sulla domanda d'asilo e sul colloquio con la
commissione giudicante; nel prossimo periodo l'osservatorio si
attiverà attraverso gli avvocati per dare un aiuto concreto.
Ciò che è avvenuto è un segnale positivo: è
stato realizzato un primo collegamento tra dentro e fuori le mura,
anche se solo con una parte dei detenuti.
L'iniziativa non resterà isolata: è in programma per il
prossimo sabato una festa multietnica nella piazza principale di
Gradisca dove si gusteranno specialità africane e di altri paesi
e suoneranno musicisti di vari paesi; l'intenzione è quella di
rincontrare i richiedenti asilo (e tutti coloro che parteciperanno) in
un momento di festa lontano dal cpt, almeno per una sera. Un momento di
festa che però riaffermi in modo fermo e chiaro la nostra
volontà di vedere crollare quelle mura, insieme a tutte le
barriere fisiche e psicologiche poste da stati e governi contro i
migranti.
luca e raffaele