Umanità Nova, n.32 del 14 ottobre 2007, anno 87

No Tav. 20 ottobre? No, grazie!


"Gli amici si dicon sinceri, ma veramente sinceri sono i nemici" (Schopenhauer)

"L'assemblea del movimento NO-TAV riunita a Villardora il 3 ottobre 2007 valuta che non vi siano le condizioni e i presupposti per partecipare alla manifestazione del 20 ottobre a Roma."
Si apre così il documento con il quale il movimento No Tav ha annunciato che non parteciperà al corteo di lotta e di governo del 20 ottobre.
Per decidere i No Tav hanno seguito le consuetudini ormai consolidate di un movimento maturo, convocando un'assemblea pubblica nella grande sala/teatro di Villardora.
Il 3 ottobre diverse centinaia di persone si sono riunite per valutare la proposta di partecipare alla manifestazione del 20 a Roma. In apertura ha preso la parola Giorgio Airaudo, carismatico leader della Fiom, molto noto in Val Susa per il sostegno dato alla lotta No Tav. Il suo appello alla partecipazione è stato una carta pesante, che tuttavia non ha sortito il risultato voluto, forse sperato. Airaudo sperava di giocare la carta della solidarietà alla Fiom, impegnata nell'opposizione agli accordi di luglio, chiamando a raccolta il popolo No Tav.
Il dibattito sviluppatosi durante l'assemblea ha visto uno schieramento netto di quasi tutti gli intervenuti, che, sia pure con sfumature diverse, hanno rifiutato di partecipare ad una manifestazione promossa dalla cosiddetta "sinistra radicale" per indurre la banda Prodi a cambiare rotta, a mantenere gli impegni presi in campagna elettorale.
Nel documento approvato dall'assemblea (con un solo contrario e 7 astenuti) si afferma che: "Non si contano le scelte di politica economica e sociale che hanno peggiorato da molti mesi a questa parte le condizioni di vita e di lavoro nel nostro paese producendo nuove povertà, erodendo diritti e spazi di democrazia, aumentando la precarietà e negando una speranza di futuro migliore ai giovani una forte protesta e una richiesta di un netto cambio di rotta sarebbero dunque più che giustificate, ma l'appello che ha lanciato la manifestazione del 20 ottobre è particolarmente ambiguo e non a caso si è da subito prestato a diverse interpretazioni anche di segno opposto.
A nostro avviso la manifestazione si configura, al di là dei tentativi di raddrizzarne il tiro da parte di alcuni dei promotori stessi, come un estremo quanto inutile tentativo di dare più forza a quei partiti dell'area di governo che subiscono le scelte più conservatrici e reazionarie della maggioranza: agitando lo spauracchio del salto nel buio e del rientro in gioco di Berlusconi rappresenta oggettivamente un sostegno a Prodi. Richiamare oggi il governo, a un anno e mezzo dalla sua nascita, al mantenimento del suo programma elettorale risulta ben poco credibile alla luce delle scelte fino ad oggi operate con l'oggettivo sostegno di tutta la maggioranza, a partire dal dodecalogo di marzo."
In particolare è stata denunciata l'ambiguità dell'appello diffuso sin dall'estate dal Manifesto, un appello dove la questione Tav è liquidata con estrema ambiguità, senza una chiara opposizione ad un progetto inutile, devastante, utile solo ai profitti della lobby del cemento e del tondino.
Non dimentichiamo che tra i promotori a livello nazionale della manifestazione del 20 ottobre c'è anche il presidente della Comunita montana Bassa Val Susa, Antonio Ferrentino, la cui posizione nei confronti del Tav è sempre più ambigua e sfumata, preoccupata di mantenere aperto un tavolo di trattative che sta spianando la strada al Tav.
Non a caso Ferrentino ha dichiarato a "La Stampa" che l'assemblea di Villardora, astutamente spacciata come assemblea di soli Comitati No Tav, non fosse rappresentativa del territorio e che si sarebbe lui stesso fatto promotore di una campagna a favore del corteo romano del 20. Evidentemente teme di perdere consensi e tenta di delegittimare le assemblee popolari. Già in primavera, di fronte a centinaia di contestatori che assediavano Villa Ferro, sede a Bussoleno della Comunità Montana, dichiarò alla stampa che i contestatori erano solo anarchici della FAI. E magari! Dietro a questi rozzi tentativi di sviare l'attenzione dei media, si cela ormai da tempo la volontà di spaccare il movimento tra cittadini buoni e responsabili e minoranze vittime di agitatori professionali. Fortunatamente in un movimento coeso, consapevole della propria forza a capace di una forte autonomia di giudizio queste penose sceneggiate non funzionano.
L'assemblea di Villardora ha dimostrato che due anni di lavoro ai fianchi, di tentativi di mediazione e di ammorbidimento non sono serviti a scalfire l'autonomia del movimento. Un'autonomia rivendicata anche nel documento approvato dove viene criticato duramente il testo di indizione della manifestazione di Roma: "Nell'appello risulta quantomeno equivoco chiamare il movimento NO-TAV all'appuntamento del 20: un movimento che vuole rimanere se stesso e non intende farsi usare dai partiti nel tentativo illusorio di spostare delicati equilibri all'interno della maggioranza. (…) La Valle di Susa sta misurando oggi in casa propria quanto il governo "amico" renda sempre più difficile mantenere quel rapporto di fiducia con le amministrazioni locali che ha contribuito fino ad oggi a fermare la devastazione del TAV: è ingenuo credere che il 20 ottobre eviti il rischio di guai peggiori e rivendichi un cambiamento vero."
Il documento si conclude con la constatazione che un "cambiamento non possa che nascere da un diverso modo di 'fare' politica che tolga spazio alle segreterie dei partiti per consegnarlo alla partecipazione vera dei cittadini, a cominciare dai livelli locali e dalle lotte che in tante parti del paese cercano di difendere i beni comuni."
Nei giorni successivi il sasso lanciato nello stagno dai No Tav è risultato molto pesante: non sono mancati, specie sul Manifesto, gli appelli a tornare sui propri passi, e persino il ridicolo invito a mandare a Roma un rappresentante che spiegasse le ragioni della non partecipazione. Forse quelle messe nero su bianco da un'assemblea popolare erano troppo dure da mandare giù.

Mena Bò

home | sommario | comunicati | archivio | link | contatt