Umanità Nova, n.34 del 28 ottobre 2007, anno 87

Roma 20 ottobre. In piazza la "cosa rossa"


Niente paura, non siamo contro il governo. All'indomani della manifestazione del 20 ottobre, tutti i rappresentanti della sinistra parlamentare si sono affrettati a buttare acqua sul fuoco per rassicurare Prodi sulle reali intenzioni che hanno animato la grande massa di militanti ed elettori che hanno affollato le strade romane. Una manifestazione che non ha voluto dare spallate al governo e dalla quale, al contrario, Prodi «esce rafforzato» per dirla con il ministro Ferrero.
Il carosello di dichiarazioni rilasciate alla stampa esprime lo stesso concetto.
L'esortazione del segretario di Rifondazione Giordano - «Prodi ascolti questo popolo» - ha però trovato nel premier una replica un tantino gelida ma assai significativa per capire come vanno certe cose: «L'ho sempre ascoltato».
Eccezionale, invece, Diliberto: «Sono comunista, ma mica scemo: non faccio una manifestazione contro me stesso». Più chiaro di così.
Non un corteo di lotta quindi, ma un corteo di governo. Una prova di forza della sinistra parlamentare per recuperare punti e consenso dopo la creazione del Partito democratico in vista del processo di costituzione di un soggetto unitario che possa far fronte alla nuova, ingombrante formazione moderata. I diversi leader dei vari partitini stanno già fremendo per capire chi si potrà candidare alla guida della cosiddetta "cosa rossa", ma, per il momento, è necessario salvare il governo per salvare se stessi. In piazza c'era anche quel gran personaggio del Ferrentino, presidente della comunità Bassa Val di Susa, che ha spiegato come sia possibile secondo lui che la politica «faccia le sue scelte partendo dal basso, dalle persone, dal territorio, da chi con quelle scelte dovrà convivere». Peccato che Ferrentino non abbia ancora capito che chi lotta per la Val Susa non vuole convivere con tali scelte perché esse significano solo devastazione per tutti e arricchimento per pochi. D'altra parte, il Movimento NO TAV aveva già declinato l'invito alla partecipazione e ciò dimostra che Ferrentino, come tutti i politicanti, parla solo per sé.
Ma la manifestazione del 20 ottobre è servita soprattutto a questo: usare le lotte che attraversano il paese per fornire al governo di Centrosinistra una legittimazione movimentista che nella realtà non ha. Sono state abbondantemente utilizzate a favore di telecamera le tematiche più urgenti e le istanze più delicate che caratterizzano oggi come oggi l'azione dei movimenti come la questione sociale legata al precariato, la questione migrante, la questione ambientale, i diritti civili. Rivendicazioni che nel paese reale significano scontro e attrito quotidiano proprio con questo governo e con questa classe dirigente, ma che attraverso il tubo catodico sono state liofilizzate e servite in una versione più gradevole e del tutto innocua. In questo senso, la manifestazione del 20 ottobre costituisce un arretramento assai significativo in termini di coscienza di classe e di capacità di mobilitazione degli oppressi e degli sfruttati. Dispiace che migliaia e migliaia di persone (studenti, disoccupati, operai, immigrati) abbiano offerto questo enorme salvagente a un governo fermamente interessato a mantenere e consolidare ingiustizie e sperequazioni insostenibili, e lo dimostrano le politiche repressive, militariste, devastatrici e squistamente liberiste attuate da questo esecutivo e dai suoi ministri. Ci auguriamo che, passata questa sbornia, il ceto politico della sinistra di governo si ritrovi da solo ad affrontare un corpo sociale libero e per nulla disposto ad assecondare queste squallide logiche di potere.

TAZ laboratorio di comunicazione libertaria

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