In sole 48 ore due immigrati si sono suicidati all'interno del
Centro di permanenza temporanea di Modena. Due ragazzi di 23 e 25 anni
si sono impiccati per porre fine alla loro esistenza segnata dalla
brutalità del dominio che costringe gli immigrati a vivere in
una precarietà permanente fatta di carcerazione,
clandestinità, mancanza di ogni diritto fondamentale.
A dir poco agghiaccianti risultano le prime dichiarazioni di Daniele
Giovanardi, presidente della Misericordia che gestisce il CPT modenese,
secondo cui gli immigrati trovano ogni pretesto pur di inscenare
proteste e mettere in cattiva luce la struttura nella quale sono
reclusi. Come se ciò non bastasse, le incredibili posizioni
espresse dal Centrodestra modenese a poche ore dalla tragedia si
distinguono per infamia e insensibilità perché non fanno
altro che puntare il dito contro gli immigrati invocando più
polizia e più repressione all'interno del CPT.
I suicidi di Modena rappresentano forse, per gravità e vergogna,
l'evento più triste e pesante nella storia delle leggi razziste
italiane (Turco-Napolitano e Bossi-Fini) dopo il massacro del CPT
"Serraino Vulpitta" di Trapani in cui persero la vita sei immigrati che
tentavano di scappare dal lager siciliano. Oggi come allora, il paese
è governato da una coalizione di Centrosinistra, e i morti di
Modena sono – ancora una volta - morti che gravano sull'operato e
le scelte politiche del Centrosinistra.
I Centri di permanenza temporanea si confermano luoghi abietti di
internamento in cui la stessa fiducia nella vita e nel futuro viene
spazzata via dalla minaccia dell'espulsione e dall'infame marchio della
clandestinità che pesa come un macigno nel cuore di chi ha
investito mezzi e risorse per emigrare e vivere una vita migliore.
Con i morti di Modena muore un altro pezzo dell'umana dignità,
quotidianamente vilipesa dal potere dei governi, degli stati e delle
frontiere. Ancora una volta si muore di immigrazione, e questa tragedia
si aggiunge allo stillicidio di lutti che scandiscono da anni la
normalità del razzismo di Stato che si esprime nelle frontiere,
negli spazi di eccezione, nei campi di internamento, nelle espulsioni,
nelle deportazioni di massa, nello sfruttamento dei lavoratori
immigrati, nella criminalizzazione degli stranieri.
La responsabilità politica dei suicidi di Modena, così
come di ogni tragedia legata all'impossibilità di vivere
degnamente la vita a causa di leggi e normative discriminanti, va
ascritta al governo italiano e a tutto l'apparato politico e gestionale
che ha inventato, mantenuto e foraggiato il sistema repressivo nei
confronti degli immigrati.
Per fare fronte a questo degrado è assolutamente necessario
rilanciare una mobilitazione permanente e autorganizzata per
l'immediato abbattimento della legge Bossi-Fini, del suo impianto
originario riconducibile alla legge Turco-Napolitano, e di tutto
l'apparato normativo che costringe alla clandestinità migliaia e
migliaia di donne e uomini. È di vitale importanza riprendere
una campagna politica, intransigente e a viso aperto, per la chiusura
definitiva dei Centri di permanenza temporanea e per l'affermazione dei
diritti fondamentali di ogni donna e ogni uomo a partire dalla
libertà di movimento.
Ribadiamo che ogni risultato concreto nelle lotte per l'emancipazione e
la giustizia sociale passa attraverso la capacità degli oppressi
e degli sfruttati di agire direttamente per il miglioramento delle
proprie condizioni e per la conquista degli obiettivi prefissati:
l'autogestione delle lotte e l'autonomia da qualunque burocrazia
partitica, autoritaria e governativa sono condizioni imprescindibili se
davvero si vuole cambiare l'attuale condizione degli immigrati in
Italia e in Europa.
Nell'esprimere il nostro profondo cordoglio per i morti di Modena,
ribadiamo il nostro impegno nelle lotte per l'uguaglianza e la
libertà di tutte e tutti, per l'autorganizzazione degli
immigrati, per l'indipendenza del movimento antirazzista, contro la
cultura della morte di cui sono fautori gli stati e il capitalismo.
Commissione antirazzista della Federazione Anarchica Italiana - FAI
fai-antiracism@libero.it
www.federazioneanarchica.org/antirazzista
18/10/2007