Le Forze Armate verranno largamente rimpinguate con la prossima
Finanziaria. L'anno scorso hanno avuto un aumento del 13% mentre
quest'anno del 11%. L'anno scorso le previsioni di spesa per la difesa
(finanziaria, bilancio difesa, missioni internazionali, programmi
sistemi d'arma) arrivavano a 21,364 milioni di euro. Quest'anno per le
stesse voci di spesa si arriva a oltre 23,800 milioni. L'aumento nel
2008 è pari a circa 2 milioni di euro, aumento che non comprende
quelle spese che figurano sotto altre voci. Ce ne sono, infatti, di
"nascoste" tra i finanziamenti assegnati al ministero "per lo sviluppo
economico" elargiti all'industria delle armi. È il caso, ad
esempio, del programma per la costruzione di 10 unità navali
"Fremm" ribattezzate dalla marina italiana "Rinascimento", un programma
già avviato dal governo Berlusconi con 30 milioni di euro per il
2006 e 60 milioni per il 2007. Stanziamenti ulteriormente aumentati da
Prodi e Padoa Schioppa a 135 milioni di euro per il 2008 e 2009. 135
milioni di euro per il 2008 e 2009.
Nel capitolo dedicato all'ammodernamento e rinnovamento dell'apparato
militare il grosso dei piani d'investimento va per la costruzione di
aerei (700 milioni) ossia gli Joint Strike Fighter (F-35), un programma
questo a cui partecipa anche Israele, e ancora gli elicotteri NH-90
funzionali allo spostamento rapido di truppe in territori di guerra. A
ciò vanno aggiunti gli Eurofighter che saranno completati nel
2015. Senza dimenticare l'adeguamento dei Tornado e degli Amx. Altre
voci importanti di questo programma d'investimenti riguardano i sistemi
missilistici (435 milioni) e mezzi navali (535 milioni) che prevedono
anche la costosissima portaerei Cavour, altre due nuove fregate della
Classe Orizzonte e due sommergibili.
Ma non è finita qui: anche parte delle missioni militari
all'estero andrebbero sotto il bilancio del ministero dell'economia, e
non in quello della Difesa, per un ammontare complessivo di oltre un
miliardo di euro, cifra che non copre ovviamente tutte le missioni di
guerra. Ma nella gravità delle cifre nude e crude si inserisce
anche il famigerato articolo 188 della Finanziaria che rende automatico
il meccanismo di finanziamento per le missioni militari all'estero.
Passando così il potere decisionale dal parlamento
all'esecutivo. Questo significa che se anche gli onorevoli compagni
dissidenti del Senato votassero la Finanziaria in blocco per non far
cadere Prodi, in realtà approverebbero, de facto, anche tutte le
missioni all'estero, comprese quelle in Afganistan.
Ed ancora: il personale militare gode di diritti che vengono
costantemente negati ai lavoratori di altri settori pubblici, per i
quali si ricorre costantemente a risorse precarie (con i soliti
ritornelli triti e ritriti che non ci sono soldi né per
assunzioni né per miglioramenti contrattuali accettabili.).
L'articolo 57, quarto comma, infatti, autorizza le forze armate a non
applicare il blocco al 20% del turn-over, previsto invece per tutti gli
altri ministeri della pubblica amministrazione. Insomma non ci sono
limiti all'assunzione di nuovi militari, se non quelli dettati dalle
disponibilità di bilancio.
Tra le varie "spesucce" di contorno occorrono menzionare, infine, i 30
milioni di euro che occorrano per la preparazione del G8 2009 alla
Maddalena.
Vediamo ora la ripartizione, ancora parziale delle spese militari,
fatta dalla campagna "Sbilanciamoci", sul sito www.sbilanciamoci.org.
Non è superfluo ricordare e far notare che non compaiono altre
voci di spesa come quelle sulle forse di polizia o sul "pacchetto
sicurezza", che ricadono su un altro capitolo della Finanziaria, come i
122 milioni destinati ai CPT.
La Finanziaria del 2008 prevede un aumento dell'11% delle spese
militari rispetto al 2007 (oltre due milioni di euro). Aumento che
segue quello del 2007 (più 13%, cioè più 22
milioni di euro rispetto alla Finanziaria 2006 e del governo
Berlusconi.
Tornando all'Italia: 23.352 milioni di euro nella Finanziaria 2008 saranno destinati a spese militari.
Così ripartiti:
115 milioni per le funzioni esterne,
230 milioni per le pensioni provvisorie,
5.358 milioni per i carabinieri,
15.224 milioni a esercito, aeronautica e aviazione (di cui 3.500 milioni ammodernamento di mezzi e infrastrutture, 77 milioni
Altre spese non figurano a bilancio: ad esempio il miliardo di euro per
le missioni all'estero (19 in cui la parte del leone tocca a Libano e
Afganistan).
155 milioni stanziati per le fregate Freem (fregate multimissione europee).
968 milioni per gli intercettatori Eurofighter.
L'Italia partecipa anche al progetto di costruzione del Joint Strike Fighter (F-35), aereo da combattimento monomotore, velocissimo e con stive anche per ordigni nucleari. Dopo l'ultima informativa al parlamento del gennaio 2007 (senza che però vi fosse alcun voto, nota Sbilanciamoci), la Difesa ha firmato negli Usa l'accordo per passare alla fase iniziale di quello che è considerato il «programma più costoso della storia della difesa americana», che non ha per altro cifre certe: si è parlato di 275 miliardi di dollari per 2700 velivoli con costo unitario di 50/70 milioni. L'Italia dovrebbe acquistare (e in parte partecipare alla costruzione) di 131 esemplari. Un'ipoteca sul futuro circondata da segreti e dubbi sulla possibile lievitazione (in parte già avvenuta) dei prezzi.
Le basi militari straniere su suolo italiano:
1.546 edifici posseduti dagli Usa che ne affittano altri 1.168 (2 mln
di mq in totale). Il fatto è che il loro mantenimento compete
però a noi con un contributo alle spese del 41% (366,54 milioni
di dollari).
Servizio civile: 303 milioni di euro contro i 500 necessari per avviare
al servizio civile 60mila giovani. Benché per il 2008 sia
previsto un aumento (da 257 a 303), nel 2009 e 2010 tornerà alla
cifra attuale.
Un breve accenno sul contesto mondiale di produzione e smercio di armi.
Aumenta anche la spesa militare nel mondo come certificato dallo
Stockholm international peace research institute (Sipri) di Stoccolma:
un 3,5% in più nel 2007, con un giro d'affari di oltre mille
miliardi di dollari. 184 dollari a testa. Merito di Afganistan e Iraq
ma anche della grande paura del terrorismo.(settembre 2006)
Un recente rapporto, basato su dati CIA e SIPRI e pubblicato su una
testata professionale, fa una classifica dei Paesi con le più
alte spese militari:
1 USA: 518 miliardi $
2 Cina: 81,47 miliardi $
3 Francia: 45 miliardi $
4 Giappone: 44,31 miliardi $
5 Inghilterra: 42,84 miliardi $
6 Germania: 35,06 miliardi $
7 Italia: 28,18 miliardi $
8 Corea del Sud: 21,05 miliardi $
9 Russia: 21 miliardi $
10 India: 19,04 miliardi $
11 Arabia Saudita: 18 miliardi $
12 Australia: 17,84 miliardi $
13 Turchia: 12,16 miliardi $
Ma quando si capirà una buona volta che l'antimilitarismo e il pacifismo serio e radicale non hanno nulla da spartire con questo Governo e con i partiti che lo compongono? (conseguentemente con nessun governo).
Pietro Stara