Umanità Nova, n.35 del 4 novembre 2007, anno 87

Vicenza. La scommessa USA sul Dal Molin


A Vicenza, la difficoltà della partita contro il Dal Molin emerge chiaramente dalla lettura dei bilanci di guerra statunitensi.
Nel 2008, infatti, si prevede il raddoppio della spesa per le basi militari Usa nel mondo: 21 miliardi e 330 milioni di dollari. Tale cifra è quanto richiesto al Congresso degli Stati Uniti dal Dipartimento della difesa per i programmi di costruzione o ampliamento delle basi Usa con il bilancio di previsione dell'anno fiscale 2008, come risulta dalla lettura del Construction Programs 2008 presentato dall'Ufficio del Sottosegretario alla difesa nel febbraio di quest'anno.
Simile investimento conferma pienamente le odierne strategie di proiezione globale delle forze armate statunitensi, come dimostra il lungo elenco degli stati in cui le forze armate potenzieranno le loro basi in linea con le direttive strategiche dell'imperialismo statunitense: dalla base di Guam nell'Oceano Pacifico alla basi di Grafenwoher, Ramstein e Weisbaden in Germania, passando per la base di Djibouti nel Corno d'Africa.
Nel 2007 il paese più "beneficiato" dalle spese di guerra delle forze armate Usa è stato l'Italia con 319 milioni di dollari finalizzati all'avvio del programma di raddoppio della base di Vicenza e con l'installazione a Sigonella del terminale terrestre del nuovo sistema di telecomunicazione satellitare Muos (Mobile User Objective System). Anche per il 2008 l'Italia si conferma una pedina fondamentale nelle strategie belliche delle forze armate Usa, infatti una fetta consistente del budget a disposizione dell'esercito - 173 milioni di dollari - risulta destinata per i centri operativi e le strutture abitative della 173ª brigata paracadutisti presso l'ex-aeroporto civile Dal Molin di Vicenza.
E, come se non bastassero il progetto per la nuova base, l'esistenza della caserma Ederle e delle altre servitù militari Usa e Nato disseminate nella provincia, nel capoluogo berico la caserma "Gen. A.Chinotto" ospiterà anche il Quartier generale della Forza di Gendarmeria Europea (Eurogendfor), a disposizione delle esigenze d'intervento dell'Unione Europea, ma anche della Nato, dell'Onu, dell'Osce e di altre coalizioni internazionali. La proposta per questa ulteriore militarizzazione di Vicenza è stata promossa dal ministro della difesa Parisi in occasione della firma a Velsen, in Olanda, del trattato istitutivo della Gendarmeria Europea: un altro regalo del governo ai vicentini e una ragione in più per la manifestazione internazionale unitaria del prossimo 15 dicembre contro le basi di guerra, lo stesso giorno in cui è prevista la chiusura della gara d'appalto per i lavori al Dal Molin.
Nel tardo pomeriggio di sabato 27 ottobre dal Presidio Permanente è partita una fiaccolata che ha raccolto circa 1500 persone in corteo silenzioso per simboleggiare l'ultimatum al commissario Costa rispetto alla destinazione d'uso dell'area del Dal Molin.
Dopo il furtivo inizio della bonifica del terreno, ipocritamente definito da Costa come un "regalo alla città", il Presidio ha dichiarato di dare 7 giorni di tempo al governo italiano per tornare sulle proprie decisioni rispetto al progetto statunitense.
Nonostante fosse stato richiesto, non è stato possibile al corteo raggiungere il centro storico, già in clima di consumismo pre-natalizio per la manifestazione gastronomica "CioccolandoVi" e per la "Notte bianca" di Vicenza, tuttavia a causa della fiaccolata il traffico nella zona limitrofa è rimasto bloccato per circa due ore, infastidendo la viabilità già compromessa dalla circolazione dei mezzi in direzione del centro città.
Per il Presidio non è questa l'ultima "notte bianca" che si spera di far passare a chi di dovere.

Mk e Ulli

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