A Vicenza, la difficoltà della partita contro il Dal Molin
emerge chiaramente dalla lettura dei bilanci di guerra statunitensi.
Nel 2008, infatti, si prevede il raddoppio della spesa per le basi
militari Usa nel mondo: 21 miliardi e 330 milioni di dollari. Tale
cifra è quanto richiesto al Congresso degli Stati Uniti dal
Dipartimento della difesa per i programmi di costruzione o ampliamento
delle basi Usa con il bilancio di previsione dell'anno fiscale 2008,
come risulta dalla lettura del Construction Programs 2008 presentato
dall'Ufficio del Sottosegretario alla difesa nel febbraio di quest'anno.
Simile investimento conferma pienamente le odierne strategie di
proiezione globale delle forze armate statunitensi, come dimostra il
lungo elenco degli stati in cui le forze armate potenzieranno le loro
basi in linea con le direttive strategiche dell'imperialismo
statunitense: dalla base di Guam nell'Oceano Pacifico alla basi di
Grafenwoher, Ramstein e Weisbaden in Germania, passando per la base di
Djibouti nel Corno d'Africa.
Nel 2007 il paese più "beneficiato" dalle spese di guerra delle
forze armate Usa è stato l'Italia con 319 milioni di dollari
finalizzati all'avvio del programma di raddoppio della base di Vicenza
e con l'installazione a Sigonella del terminale terrestre del nuovo
sistema di telecomunicazione satellitare Muos (Mobile User Objective
System). Anche per il 2008 l'Italia si conferma una pedina fondamentale
nelle strategie belliche delle forze armate Usa, infatti una fetta
consistente del budget a disposizione dell'esercito - 173 milioni di
dollari - risulta destinata per i centri operativi e le strutture
abitative della 173ª brigata paracadutisti presso l'ex-aeroporto
civile Dal Molin di Vicenza.
E, come se non bastassero il progetto per la nuova base, l'esistenza
della caserma Ederle e delle altre servitù militari Usa e Nato
disseminate nella provincia, nel capoluogo berico la caserma "Gen.
A.Chinotto" ospiterà anche il Quartier generale della Forza di
Gendarmeria Europea (Eurogendfor), a disposizione delle esigenze
d'intervento dell'Unione Europea, ma anche della Nato, dell'Onu,
dell'Osce e di altre coalizioni internazionali. La proposta per questa
ulteriore militarizzazione di Vicenza è stata promossa dal
ministro della difesa Parisi in occasione della firma a Velsen, in
Olanda, del trattato istitutivo della Gendarmeria Europea: un altro
regalo del governo ai vicentini e una ragione in più per la
manifestazione internazionale unitaria del prossimo 15 dicembre contro
le basi di guerra, lo stesso giorno in cui è prevista la
chiusura della gara d'appalto per i lavori al Dal Molin.
Nel tardo pomeriggio di sabato 27 ottobre dal Presidio Permanente
è partita una fiaccolata che ha raccolto circa 1500 persone in
corteo silenzioso per simboleggiare l'ultimatum al commissario Costa
rispetto alla destinazione d'uso dell'area del Dal Molin.
Dopo il furtivo inizio della bonifica del terreno, ipocritamente
definito da Costa come un "regalo alla città", il Presidio ha
dichiarato di dare 7 giorni di tempo al governo italiano per tornare
sulle proprie decisioni rispetto al progetto statunitense.
Nonostante fosse stato richiesto, non è stato possibile al
corteo raggiungere il centro storico, già in clima di consumismo
pre-natalizio per la manifestazione gastronomica "CioccolandoVi" e per
la "Notte bianca" di Vicenza, tuttavia a causa della fiaccolata il
traffico nella zona limitrofa è rimasto bloccato per circa due
ore, infastidendo la viabilità già compromessa dalla
circolazione dei mezzi in direzione del centro città.
Per il Presidio non è questa l'ultima "notte bianca" che si spera di far passare a chi di dovere.
Mk e Ulli