Lo scorso 21 ottobre Valmir Mota de Oliveira (conosciuto come Keno)
è stato assassinato a sangue freddo da una squadra armata
privata. Il fatto è avvenuto mentre i militanti del MST
(Movimento dei Senza Terra) stavano occupando un'area appartenente alla
multinazionale svizzera Syngenta Seeds, nella zona di Santa Tereza do
Oeste, Stato del Paranà. La milizia privata ha assaltato
l'accampamento dei Sem terra, ferendo sei contadini e uccidendo con due
colpi a bruciapelo Keno.
Da diversi mesi le continue aggressioni e intimidazioni vengono
denunciate con forza da molte associazioni di difesa dei diritti umani,
mentre da parte della polizia civile e federale e da parte del governo
c'è una totale impunità. Quello del 21 ottobre è
solo l'ultimo di una serie di omicidi compiuti contro i membri del MST
e contro i contadini brasiliani.
Venerdì 19 e sabato 20 ottobre a Georgetown, un distretto di
Washington, in occasione del summit del Fondo Monetario Internazionale
e della Banca Mondiale, la coalizione "October Rebellion" ha
organizzato una mobilitazione anticapitalista e antimilitarista in
contestazione al vertice. Venerdì 19 ottobre sono scese nelle
piazze circa 400 persone, dividendosi in gruppi di affinità, per
ostacolare i lavori ufficiali, mentre il giorno seguente un corteo di
800 persone ha attraversato la città. Il blocco anarchico
è stato presente in forze sia nell'organizzazione sia nelle
manifestazioni.
Venerdì 26 ottobre alcuni abitanti dei villaggi palestinesi
della regione ad ovest di Ramallah , insieme agli attivisti di
"Anarchici contro il muro" hanno bloccato la strada che attraversa i
territori occupati e conduce a Gerusalemme. L'azione è stata
compiuta per denunciare il terrorismo di stato da parte del governo
israeliano contro i palestinesi che vivono lungo la strada: infatti i
residenti dei villaggi, che devono percorrere la strada per
necessità, vengono sottoposti a continui controlli,
perquisizioni ed intimidazioni.
Durante l'azione la polizia israeliana è intervenuta per sgomberare la strada ed ha arrestato un compagno.
In tutto il paese è iniziata il 16 ottobre una campagna
repressiva di vaste proporzioni organizzata dal governo e dalla
magistratura neozelandese. Tra il 16 e il 21 ottobre sono state
arrestate 18 persone, tutte attive nelle mobilitazioni pacifiste ed
ecologiste. Molte di esse fanno parte del "Tino Rangatiratanga",
movimento di difesa dei diritti della comunità maori. I mandati
di arresto sono stati emessi ad Auckland, Whakatane, Ruatoki, Hamilton,
Palmerston North, Wellington e Christchurch. Per il momento l'accusa
è possesso di armi e munizioni, ma la magistratura sta valutando
di usare il "Terrorim Act", legge del 20002 fortemente repressiva che
per il momento non era mai stata applicata.
Diversi gruppi e associazioni stanno organizzando un'ampia
mobilitazione di solidarietà. In diverse città si sono
già svolte o si stanno svolgendo azioni di appoggio agli
arrestati e raccolta fondi per le spese legali, anche a livello
internazionale.
Sabato 27 ottobre è stata lanciata la prima giornata di azione
in solidarietà agli arrestati: in tutta la Nuova Zelanda sono
scese in piazza circa 2000 persone e diverse migliaia hanno manifestato
in Australia (ad Auckland è sfilato un corteo di 1000 persone e
in altre città ci sono stati presidi e volantinaggi). Anche
negli Stati Uniti, in Canada e in alcuni paesi europei vi sono state
azioni di solidarietà.
A cura di Raffaele
Fonti: www.ainfos.ca; www.indymedia.org; http://news.infoshop.org;
www.mst.org.br; http://dc.indymedia.org/; www.awalls.org;
www.indymedia.org.nz