Umanità Nova, n.36 dell'11 novembre 2007, anno 87

Senza Frontiere - Brevi dal mondo


USA - Messico: No border camp

Si sta svolgendo in questi giorni, al confine tra Stati Uniti e Messico, un no-border camp (5-11 novembre) organizzato da diverse associazioni e gruppi sia statunitensi sia messicani (tra cui alcuni gruppi anarchici). L'obiettivo del campeggio è quello di creare reti di solidarietà e autorganizzazione contro il razzismo di stato dei governi Bush e Calderon, contro le frontiere e per la libertà di movimento. In questi anni migliaia di migranti sono morti cercando di emigrare dal Messico verso gli Stati Uniti, sul cui confine ora è stato costruito un muro sorvegliato da guardie armate pronte a sparare su chiunque. Il campeggio prevede sia incontri e dibattiti, sia azioni dirette; il primo giorno è stata organizzata una marcia fino alla cittadina di Holtiville, dove vi sono 400 tombe senza nome, in cui sono sepolti coloro che sono morti cercando di oltrepassare il confine e non sono mai stati identificati. Altre azioni verranno portate avanti nei prossimi giorni.

Oaxaca: la repressione continua

Il 2 novembre è stato il primo anniversario della battaglia di "Todos Santos", che vide insorgere la popolazione di Oaxaca contro la polizia militare in difesa di Radio Universidad. La rivolta di Oaxaca fu seguita da una brutale repressione da parte del governo, che fece arrestare centinaia di persone, molte delle quali sono ancora rinchiuse nelle galere messicane. Lo scorso 2 novembre un imponente manifestazione ha attraversato la città per ricordare i fatti e per pretendere la liberazione di tutti i prigionieri. La polizia ha risposto ancora una volta con la repressione, fermando circa 40 persone, che sono state in seguito rilasciate, e ferendone molte altre.

Israele: solidarietà ai richiedenti asilo

Venerdì 2 novembre si sono svolta a Tel Aviv un'importante iniziativa, sostenuta e partecipata in maniera significativa dal gruppo israeliano "Anarchists against the wall (anarchici contro il muro).
Migliaia di persone sono scese in corteo e hanno manifestato di fronte alla Knesset (il parlamento israeliano) in solidarietà ai richiedenti asilo provenienti dal Darfur e da altre zone di guerra, che vengono sistematicamente respinti nei paesi d'origine dal governo israeliano. I dimostranti hanno protestato contro le deportazioni e richiesto l'accoglimento di tutte le richieste d'asilo. La mobilitazione contro il muro dell'apartheid intanto non si arresta, anzi si allarga a nuove zone nei territori occupati e coinvolge un numero sempre crescente di persone.

A cura di Raffaele

Fonti: www.ainfos.ca; www.indymedia.org; http://news.infoshop.org; http://noborderscamp.org; http://mexico.indymedia.org; http://www.awalls.org

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