Umanità Nova, n.37 del 18 novembre 2007, anno 87

Sbatti il (solito) mostro in prima pagina. Orrore informativo


I mezzi di persuasione di massa, in quanto manipolatori di coscienze, hanno la loro parte di responsabilità nell'orientare la famigerata "opinione pubblica", ammesso che esista, a favore dell'ondata di xenofobia e razzismo che rischia di sommergerci. Per verificarlo abbiamo provato a dare un'occhiata ai titoli comparsi sui quotidiani [*] italiani a proposito del recente delitto di Roma.
Questo perché, per quanto non sempre ne rispecchino fedelmente il contenuto, i titoli degli articoli rappresentano per molti una fonte di informazione veloce e a volte anche l'unica.
Ovviamente, visto lo spazio a disposizione, non si tratta di una ricerca sistematica, ma crediamo comunque sia sufficientemente rappresentativa.
Il fatto è noto: il 30 ottobre scorso nella periferia di Roma una donna viene aggredita e ridotta in fin di vita, morirà dopo due giorni. Subito dopo viene arrestato un uomo accusato dell'omicidio.

Una prima parte dei titoli fanno parte della tradizione legata alla "cronaca nera", titoli ad effetto, meglio se macabri o violenti.
"Tor di Quinto, il campo dell'orrore" (corriere della sera, edizione romana, 1); "Noi romani in gabbia per paura delle bestie (intervista a C. Verdone)" (il giornale, 2/3); "Finisce in coma per le sevizie di un rom" (la stampa, 2); "Massacrata e gettata in un fosso choc a Roma, arrestato romeno" (la repubblica, 2/3); "Basta orrori, è emergenza nazionale (intervista a W. Veltroni)" (la repubblica, 5); "Doppio orrore" (il manifesto, 1).
In alcuni casi, le suggestioni sono marcatamente esagerate.
"Il manovale della Transilvania fuggito dopo due condanne per furto" (corriere della sera, 3), provate a pensare alla prima parola che vi viene in mente a proposito della Transilvania. "Stuprata e massacrata da un romeno: è in coma" (il giornale, 3), quando ancora non si è fatta una autopsia, per non dire un processo.
Un secondo gruppo di titoli sono chiaramente indirizzati a diffondere un clima di insicurezza e di paura, specialmente tra i lettori più indifesi.
"Ti ammazzano per strada" (libero, 1); "Insicuri a casa nostra" (il mattino, 1); "Giovanna, poteva succedere a ciascuno di noi" (il messaggero, 3); "La stazione della paura: "Qui è un inferno"" (la repubblica, 2); "Massacrata alla fermata del treno. Roma sotto choc" (il secolo d'italia, 4/5); "Il marito disperato: "lo sapevo, lo temevo" (il messaggero, 2).

Un terzo gruppo ha invece lo scopo di suggerire le risposte che la società dovrebbe dare per contrastare il ripetersi di casi del genere.
"Espulsioni rapide, via al decreto legge prodi: sulla sicurezza scelta unanime" (corriere della sera, 4/5); "Fine della tolleranza" (il messaggero, 1); "Alemanno: "tolleranza zero verso l'illegalità e controllo del territorio" (il messaggero, 30); "Se non fossi un uomo di stato mi farei giustizia con le mie mani" (la repubblica, 3); "massima severità" (secolo xix, 1); "Sicurezza sociale, si può fare di più" (l'unità, 6).
Grande spazio, visto il momento nel quale il fatto è avvenuto, viene dato alla polemica politica che non ha scrupolo ad esercitarsi su un corpo ancora caldo.
"Violenza a Roma, una mezza legge diventa decreto" (europa, 1); "Il sindaco scopre l'intolleranza: "troppi criminali"" (il giornale, 2); "Questa corsa ai ripari è tardiva. E sa di beffa" (libero, 2); "Stato debole e intolleranza" (opinione delle libertà, 1); "Conta di più la sicurezza o il festival del cinema?" (padania, 9); "Sicurezza, Veltroni impone il decreto" (il sole 24 ore, 16); "Vittima della cecità politica" (il tempo, 1).
Nei giorni immediatamente successivi, come sempre accade in questi casi, i toni beceri si stemperano (anche se non del tutto) e prevalgono i titoli più "moderati", anche se continuano sulla stessa falsariga descritta sopra.

Da questa veloce scelta si può facilmente immaginare il quadro che si sono fatti i lettori più pigri riguardo a quanto accaduto: si è trattato di un omicidio particolarmente efferato (del resto il presunto colpevole è un rom o un romeno...), che si inserisce all'interno di una situazione sociale particolarmente degradata (le città insicure) e che la soluzione è solo quella di aumentare la repressione, la cosiddetta "tolleranza zero".
Per finire va sottolineato che le prime notizie sull'aggressione, pubblicate il 31 ottobre solo da alcuni quotidiani, riportavano la notizia in modo molto scarno, forse perché, in un primo momento, sembrava che la vittima fosse "probabilmente una rumena" (corriere della sera, 31/10/2007) o "probabilmente una nomade" (la repubblica, 31/10/2007).

Ogni altra parola è superflua.

Pepsy


Nota
[*] I titoli, tra virgolette, sono tutti ricopiati dai quotidiani del 1 novembre 2007, dopo il titolo, tra parentesi il nome della testata e la pagina


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