Umanità Nova, n.38 del 25 novembre 2007, anno 87

Soldati di sventura


Lo scorso 30 ottobre si sono incrociate due notizie, riguardanti la Blackwater Security Consulting Company. Da Washington, si è appreso che gli investigatori del Dipartimento di stato Usa avrebbero offerto l'immunità parlamentare alle guardie di sicurezza della Blackwater, accusate di aver ucciso almeno 17 iracheni a Baghdad, mentre scortavano un convoglio diplomatico, il 16 settembre scorso.
Come in altri casi analoghi, i contractor hanno preventivamente aperto il fuoco per paura di un attentato, ma l'aver fatto saltare con una granata un'auto civile, sterminando un'intera famiglia, è stato qualcosa di eccessivo anche in quel mattatoio che è la capitale irachena.
Ovviamente, se confermato, tale status renderebbe del tutto vani gli sforzi del governo iracheno di perseguire gli agenti killer. Da Baghdad, invece, il portavoce del governo iracheno Ali al-Dabbagh ha comunicato l'approvazione di una legge che abolisce l'immunità delle aziende di sicurezza privata: "Il governo ha approvato una legge che costringerà le aziende non irachene e i loro dipendenti ad agire secondo la legge irachena".
Tra l'altro, la legge assoggetterà le guardie straniere alle perquisizioni ai check-point delle forze di sicurezza irachene e renderà per loro obbligatorio il porto d'armi. Le compagnie di sicurezza straniere dovranno inoltre registrarsi in Iraq.
L'impunità ai contractor era stata concessa ai contraenti stranieri dall'Ordinanza 17, una controversa misura introdotta nel 2004 dall'Autorità provvisoria della coalizione guidata dagli Stati Uniti e firmata dal governatore Bremer.
Sembra così concludersi, come da previsioni, la controversia tra Stati Uniti e governo iracheno: da un lato si cercherà di salvare da possibili incriminazioni gli assassini della "domenica di sangue" (costata, secondo alcune fonti, 28 vittime), dall'altro si tenta di porre qualche limite giuridico nell'ambito della guerra più privatizzata nella storia statunitense.
Immediatamente dopo la sparatoria indiscriminata, il ministro dell'interno iracheno aveva annunciato la volontà di espellere i mercenari della Blackwater e processare i responsabili della strage di piazza Nisour; ma appena quattro giorni dopo erano di nuovo in circolazione.
D'altro canto, la Blackwater è la più importante compagnia militare privata sotto ingaggio Usa, col particolare incarico di proteggere il personale diplomatico e le delegazioni istituzionali statunitensi, ma anche di gestire interrogatori e carcerazioni; per questa ragione il primo ministro iracheno Al Maliki, che aveva definito "criminale" la condotta dei soldati di ventura della Blackwater, è stato oggetto di ogni tipo di pressione da parte statunitense per rinunciare al proposito di perseguirli giuridicamente. Come contropartita, Washington sembra aver adottato la soluzione suggerita dall'ex funzionario della Cia Robert Baer, ossia quella dell'abrogazione dell'Ordinanza 17 e, forse, la ricca compagnia privata potrebbe accettare di risarcire le famiglie delle vittime del 16 settembre (il governo iracheno ha chiesto un indennizzo di 136 milioni di dollari).
Resta comunque evidente il fatto che, grazie anche ai forti appoggi politici teocon, resta fuori discussione l'appalto alla Blackwater e alle altre compagnie militari private operanti in Iraq. Secondo le ultime stime, queste sarebbero 180 per un totale di circa 160 mila contractor; tra questi una cifra oscillante tra i 30 e i 50 mila svolgerebbero incarichi armati, mentre i rimanenti si occuperebbero di forniture, logistica, manutenzione mezzi. Dall'inizio dell'occupazione, circa un migliaio sono rimasti uccisi.
I mercenari dal grilletto facile della Blackwater sono stimati in un migliaio (861, secondo gli ultimi rapporti ufficiali statunitensi), ma evidentemente le loro funzioni, peraltro lautamente pagate, non sono sostituibili nell'ambito della guerra parallela Usa. Indicativi a riguardo i divergenti orientamenti tra il segretario alla difesa Usa, Robert M. Gates, e il Dipartimento di stato; ossia tra comandi militari e potere politico. Secondo il capo del Pentagono le attività delle Private Security Company dovrebbero sottostare a un centro di coordinamento dell'Us. Army, mentre la Casa Bianca è contraria a tale ipotesi per continuare, evidentemente, a disporne fuori da ogni controllo, compreso quello dei militari.

Ultim'ora
Il 19 novembre, un portavoce del governo iracheno ha comunicato che le forze di sicurezza irachene hanno arrestato 43 persone, tra cui due statunitensi e altri 31 stranieri, per una sparatoria in cui è rimasta ferita una donna nel centro di Baghdad.
"Questo è un messaggio per le compagnie di sicurezza per dire che nessuno è al di sopra della legge", ha dichiarato alla Reuters il portavoce del governo Ali al-Dabbagh, aggiungendo che "Coloro che sono rimasti coinvolti andranno a processo mentre gli innocenti verranno rilasciati".
Il portavoce ha detto che un convoglio composto da quattro mezzi che trasportava lavoratori stranieri - scortato dal gruppo di contractor - stava transitando per il quartiere di Karrada quando le guardie hanno aperto il fuoco contro civili, ferendo una donna.
La Farnesina si è affrettata a precisare che "non ci sono italiani tra i contractor della società Alamco arrestati".

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