Il 13 novembre scorso una agenzia giornalistica ha battuto una
notizia che è rimasta confinata nelle pagine locali, ai margini
della cronaca spettacolo da prima serata, piena di personaggi impegnati
a disquisire sulla scontata impunità dei poliziotti che sparano
e uccidono.
A Polcenigo, frazione di Pordenone, due militari statunitensi sono
stati investiti in pieno dallo scoppio di un ordigno che loro stessi
stavano preparando. Molto scarse le notizie sulla dinamica
dell'accaduto: nella maggior parte dei casi viene scritto che
l'intenzione dei militari era quella di "divertirsi" a far esplodere in
un prato un ordigno rudimentale, grande come una palla da tennis, ma
che qualcosa è andato storto e i due sono rimasti gravemente
mutilati dalla deflagrazione. Alcune fonti segnalano l'esistenza di un
terzo uomo che però sarebbe scappato prima dell'esplosione.
Nessuna meraviglia del basso profilo scelto dai media su questa
notizia. Se a farsi scoppiare in mano un ordigno fossero stati due
giovani frequentatori di centri sociali avremmo avuto tutte le prime
pagine dedicate al pericolo "anarco insurrezionalista" o "brigatista",
a scelta. Se fossero stati due immigrati, magari di religione islamica,
oltre alle prime pagine ci sarebbero stati speciali tv e discussioni a
non finire sulla minaccia fondamentalista che grava pesantemente sulla
penisola.
Invece quando a dilettarsi nella costruzione di ordigni sono due
militari statunitensi di stanza in Italia, la cosa si risolve al
massimo in un "gioco pericoloso". Nulla vieta pensare che, forse, i due
sprovveduti bombaroli non hanno fatto in tempo a collocare l'ordigno da
qualche altra parte, magari sotto una macchina, davanti ad una porta o
chissà dove.
Più inquietante invece la chiosa all'avvenimento dettata, a
quanto sembra, dalla magistratura che avrebbe escluso qualsiasi
connessione tra l'avvenimento e l'imprendibile "unabomber" che in
quella zona ha creato tanti problemi con i suoi ordigni. Precisazione
non richiesta e non necessaria, ma che lascia il sospetto che dietro
l'avvenimento ci sia qualcosa in più di quanto si veda.
Anche se non viene collegato a questo fatto, quattro giorni dopo,
sempre un piccolo trafiletto di cronaca locale, ha annunciato
l'arresto, ad Aviano (praticamente nella stessa zona) di un ex
parà statunitense, marito di una aviera ancora in servizio,
nella cui casa sono state rinvenute non meglio precisate armi,
munizioni da guerra e cocaina. Un caso?
Non è la prima volta che personaggi in divisa vengono pizzicati
a maneggiare armi ed esplosivi e nemmeno la prima volta che rischiano
di restarci secchi, come accadde a quel poliziotto che stava giocando
con una bomba a mano in caserma non molto tempo fa. Una attitudine a
giocare col fuoco che dovrebbe preoccupare non poco coloro che si
ergono a paladini della sicurezza, ma che invece, come in questo caso,
diventa solo una delle tante notizie fantasma che aleggiano nel sistema
mediatico.
Pepsy
Riferimenti
http://gazzettino.quinordest.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Pordenone&Codice=3576917&Data=2007-11-14&Pagina=7&Hilights=aviano
http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsid=75738
http://gazzettino.quinordest.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Pordenone&Codice=3575660&Data=2007-11-13&Pagina=7
http://www.instablog.org/ultime/8114.html