Umanità Nova, n.1 del 13 gennaio 2008, anno 88

Torino 19 gennaio corteo. Rompere il silenzio!


Torino capitale. Torino e il triangolo industriale con Milano e Genova. Torino Milano e Genova e tre processi per devastazione e saccheggio (art. 419 codice penale: pena prevista, dagli otto ai quindici anni). Tre processi finiti con durissime condanne a Milano e Genova per il reato contestato, un reato da tempo di guerra, e un altro processo, a Torino, finito con dure condanne per "sola" resistenza. Tutti gli imputati colpevoli, in realtà, di essere scesi in piazza e di aver manifestato contro il fascismo che viene e la globalizzazione in cui siamo immersi. La crisi del sistema politico-istituzionale è tale, tanto scarsa la sua rappresentatività, che brandeggia sulle teste di tutti noi la minaccia dell'annientamento processuale e carcerario, attraverso accuse come la sempre verde "associazione sovversiva con finalità di eversione dell'odine democratico" (artt. 270 e 270bis codice penale) o con la nuova entrata "devastazione e saccheggio". Gli esperimenti giudiziario-repressivi si svolgono mentre la società si impoverisce e vi si sfalda ogni legame, fino a creare quella "mucillagine" sociale evocata dall'ultimo rapporto del Censis. La guerra è la dimensione permanente di chi lavora e di chi è immigrato, tanto da rischiare la vita per il solo fatto di essere lavoratore subordinato o migrante o, ancor più semplicemente, povero, come i rom. La guerra è la dimensione permanente in cui siamo immersi per le guerre guerreggiate che si fanno in nostro nome, con dispendio di risorse sottratte alle quotidiane esigenze comuni: meno asili, più cacciabombardieri, che il governo sia "di destra" o "di sinistra", questa la sintesi. Torino capitale della morte sul lavoro, con il rogo della Thyssen-Krupp , e Torino capitale mondiale del design e della creatività. Tutto insieme, in pochi chilometri quadrati, ignorandosi a vicenda la città glamour e la città della fatica quotidiana a stare al mondo. Guerra, repressione, sfruttamento mortale, razzismo: di questo Torino è oggi capitale e da qui vogliamo partire il 19 gennaio prossimo, manifestando la nostra immediabile opposizione a questo sistema. Scendere in strada e in piazza oggi è ancor più importante perché è urgente denunciare il clima opprimente di questo inizio secolo e spalancare le finestre delle nostre città per far entrare aria pulita e respirabile. Vivere agli antipodi di questo sistema di morte é ben possibile e la costruzione e difesa di ogni spazio liberato dalla logica dominante è compito quotidiano imprescindibile. L'autonomia è fatta della vita di ogni giorno, non sta in empirei filosofico-politici, ma nelle giornate di ciascuno di noi. L'autonomia, una umanità nuova, una società libera, sono frutto di un'opera sistematica di liberazione cui siamo impegnati, senza enfasi e propaganda, ma con determinazione e lucidità. Lo spazio comune delle strade e della piazze delle nostre città va riabitato contro tutti coloro che vogliono desertificare le nostre giornate e le nostre coscienze. A partire da Torino il 19 gennaio: per liberarci e liberare ciò che abitiamo dalle sottili e pesanti catene che giorno dopo giorno ci stanno stringendo addosso.

W.B.

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