Umanità Nova, n.1 del 13 gennaio 2008, anno 88

Sicurezza. Gli inganni della Tolleranza Zero


Il 2 gennaio il Corriere della Sera ha dedicato un'intera pagina alla diminuzione del numero degli omicidi nella città di New York. Secondo i dati riportati dal quotidiano milanese, nel 2007 a New York ci sarebbero stati solo 494 omicidi, "la cifra più bassa degli ultimi 40 anni". Il paginone è tutto un lungo peana in favore della "tolleranza zero" promossa dall'ex sindaco Rudolph Giuliani che sarebbe riuscito in pochi anni a trasformare in una città "sicura" NYC che prima della sua "provvidenziale" elezione era invece una delle metropoli più violente del mondo. In cosa consiste la "tolleranza zero" lo spiega in un riquadro lo scrittore Gay Talese che attribuisce la diminuzione degli omicidi nella sua città al fatto che... all'inizio del suo mandato Giuliani mandò la polizia ad arrestare i lavavetri che "infastidivano gli automobilisti" (un po' come aveva provato a fare, senza successo, la giunta centrosinistra di Firenze qualche mese fa'). Tanto per far capire ai propri lettori che la logica abita in un altro pianeta, tutto l'articolo del Corrierone è dedicato più o meno d'altra parte a far credere ai propri ingenui lettori che possa esistere un qualche legame tra la diminuzione dei morti assassinati e le norme contro "i teppisti, i graffitari, i piccoli atti di vandalismo" ed appena un piccolo cenno è riservato alle norme sul porto d'armi che a New York sono più rigide che nel resto degli USA (e che secondo quegli sprovveduti del New York Times sono state il fattore determinante che ha portato alla riduzione degli omicidi).
Il pennivendolo che ha scritto l'articolo non spiega che grazie alla politica di "tolleranza zero" a New York in pochi anni sono diventati reati per cui è previsto l'arresto obbligatorio (che negli USA significa dover passare almeno una notte in cella prima di poter essere liberati sotto cauzione o dopo aver pagato una multa) cose come suonare strumenti musicali all'aperto, ballare in spazi non autorizzati, attraversare la strada fuori dalle strisce pedonali, fumare in luoghi no smoking, pettinarsi o tagliarsi le unghie in metropolitana o in edifici pubblici, viaggiare sui mezzi col biglietto scaduto da più di 15 minuti, mangiare nella sale d'attesa degli ospedali etc. Il poeta newyorkese John Giorno ha scritto che la tolleranza zero è "il nome del nuovo nazismo" per ripulire le strade da tutti quelli che non rientrano nel clichè dei "nuovi ariani" che pensano solo a lavorare, guardare la televisione e aspettare di santificare la domenica con la messa al mattino e la partita di baseball in TV al pomeriggio.
D'altra parte, l'articolo parla di New York, ma solo per dare l'esempio all'Italia e i successi contro la criminalità di Giuliani e del suo successore Bloomberg sono citati per indicare la strada maestra contro il crimine, quella "tolleranza zero" di cui si riempiono la bocca i politicanti e i pennivendoli di regime.
Gli ingenui lettori del Corriere della Sera, però, possono credere ai miracoli della "tolleranza zero" solo a patto di non fare un paio di conti. Se li facessero, scoprirebbero delle cose interessanti. Visto che i dati dell'articolo si riferiscono all'area metropolitana di New York (8,2 milioni di abitanti), paragonando queste cifre con l'Italia (57,8 milioni di abitanti, circa 7 volte di più), si potrebbe facilmente scoprire che per eguagliare i successi contro il crimine della Grande Mela in Italia dovrebbero avvenire meno di 3458 omicidi. Ma in Italia dal primo gennaio al 26 dicembre 2007 sono avvenuti soltanto 593 omicidi e non si capisce proprio che buon esempio si possa prendere da un posto dove il tasso di morti ammazzati è più di 6 volte maggiore...
Articoli come quello del Corrierone fanno parte di quella incessante campagna securitaria che vuole convincere i cittadini italiani di vivere in una specie di regno del crimine contro cui l'unica soluzione sono leggi più severe e più polizia. È un'opera di disinformazione scientifica, degna del KGB ai tempi dell'Unione Sovietica e condotta senza il minimo senso del pudore dai media di regime. A questo proposito è piuttosto significativa la vera e propria censura degli ufficialissimi dati del Ministro degli Interni sul crimine in Italia nel 2007. Il 27 dicembre scorso sono stati resi noti i dati "sull'andamento semestrale della criminalità e dell'azione di contrasto in Italia" e confrontati con quelli relativi all'arco temporale che va dal 2° semestre 2005 alla fine del 2007. Tra il primo e il secondo semestre dello scorso anno sono stati in diminuzione gli omicidi (277 nel secondo semestre contro i 316 registrati nei primi sei mesi del 2007), le lesioni dolose (27.222 rispetto alle 30.507 del primo semestre 2007), le violenze sessuali (2.057 contro 2.421), i furti (771.694 rispetto agli 833.760 dei primi sei mesi dell'anno), le rapine (22.675 contro 26.448), i danneggiamenti e gli incendi dolosi (188.645 contro 198.192) e le estorsioni (2.658 contro 3.144). Alla diminuzione del crimine, corrisponde peraltro un aumento degli arresti e delle denunce. Nel secondo semestre del 2007 è aumentato, rispetto agli ultimi sei mesi del 2006, il numero complessivo delle persone denunciate o arrestate. Sono infatti 398.014 alla fine dello scorso anno contro i 368.921 dello stesso periodo del 2006. In particolare, gli arresti sono stati 71.174 (mentre, nel secondo semestre 2006, erano stati 61.058). Potrebbero essere notizie abbastanza clamorose in un paese in cui secondo i sondaggi la principale preoccupazione dei cittadini è "la delinquenza", ma sono state sistematicamente relegate tra le "brevi" dei giornali e dei Tg. Altrimenti le persone potrebbero iniziare a porsi qualche domanda di troppo: com'è possibile che diminuiscano i reati ed aumentino gli arresti? Non è che invece di preoccuparsi di questo allarme-crimine di cui ci riempiono la testa bisogna iniziare a preoccuparci della nostra libertà?
Intanto, l'Italia è già oggi il paese al mondo che ha più poliziotti in rapporto alla popolazione (559 ogni 100mila abitanti, una cifra superata solo da Malta e Kuwait che però non hanno esercito)...

robertino

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