Il 23 ottobre scorso a Perugia parte l'operazione "Brushwood" che
porta all'arresto dei supposti componenti di una cellula
"anarco-insurrezionalista", responsabile di vari attentati in Umbria,
fra i quali, ultimo in ordine di tempo, la spedizione il 20 agosto 2007
di una busta contenente pallottole alla Presidente della Regione
Umbria, Lorenzetti, atto intimidatorio a firma Coop-Fai. Gli arrestati
sono 5 ragazzi di Spoleto: Michele Fabiani, Andrea di Nucci, Dario
Polinori, Damiano Corrias e Fabrizio Reali Roscini. Il clamore
mediatico sui media locali e nazionali è conseguente,
rispecchiando un copione già visto: il pericolo terrorista
incombe in Italia, insurrezionalisti, nuove-br e sindacalismo di base
vengono periodicamente mescolati, confusi e legati fra loro da vari
teoremi. L'arresto guarda caso segue di qualche settimana le operazioni
fatte in varie parti d'Italia a carico di noti esponenti del
sindacalismo di base e precede, di un paio di settimane, lo sciopero
del 9 novembre indetto a livello nazionale da tutte le sigle del
sindacalismo di base. Strane, ma consuete coincidenze.
A carico dei 5 però c'è ben poco e come era stata
gonfiata la questione nel giro di pochi giorni scompare dai media per
lasciare posto al delitto efferato di una studentessa inglese a
Perugia, che avviene poco dopo, e solletica meglio la voglia di
splatter dei vari salotti televisivi di seconda serata. Scompare dai
media, o meglio non appare affatto, la notizia anche della morte in
carcere, il 14 ottobre, di Aldo Bianzino, arrestato due giorni prima
con la moglie per possesso di droga e morto in circostanze non chiare
nella sua cella a Perugia.
Dei cinque arrestati l'unico a dichiararsi anarchico è Michele
Fabiani, figlio di un consigliere comunale di Spoleto dell'area di
sinistra di Rifondazione. Gli altri o sono vagamente simpatizzanti o
semplici conoscenti. Uno addirittura, Fabrizio, al momento dell'arresto
ha in tasca la ricevuta del voto dato alle primarie per il Partito
Democratico, appena 9 giorni prima. Sarà l'unico ad essere
rimesso in libertà dopo poco. Gli altri rimangono agli arresti:
due ai domiciliari, Damiano e Dario, e gli altri, Michele ed Andrea in
isolamento nel carcere di Perugia. Michele rimarrà in isolamento
fino alla fine di dicembre quando il giudice Restivo decide di
trasferirlo in cella con un altro detenuto. Andrea, allo stato attuale
resta in isolamento.
Varie manifestazioni ed iniziative sono susseguite l'una all'altra,
specie dopo la quasi immediata costituzione del "Comitato 23 ottobre,
per la verità su Brushwood" che cerca di tenere alta
l'attenzione sulla questione. In diverse riprese si interessano agli
arrestati anche il consigliere regionale dei Verdi Oliviero Dottorini e
l'on. Catia Bellillo del P.d.C.I., mentre sottoscrivono appelli vari in
loro favore, esponenti locali della sinistra radicale, del sindacalismo
di base e dei centri sociali. Il tutto rappresenta certo un segno
positivo di mobilitazione e solidarietà generale di fronte al
pasticciaccio inquisitorio montato a carico dei 5, che somiglia a molti
altri pasticciacci fatti in questi ultimi anni in varie parti del
paese.
Forse è poca cosa, ma intanto è un segnale di reazione di
fronte all'uso tutto italiano di reprimere, intimidire e sbattere il
mostro in prima pagina per creare confusione e tensione nell'opinione
pubblica, bloccare le lotte sociali e sindacali, mettere a tacere ogni
forma di dissenso e... riscrivere la storia. Insomma è la
riproposizione della strategia della tensione di vecchia e fascista
memoria. Fortunatamente in termini ridotti rispetto al passato, ma che
continua a sbattere in galera l'anarchico "pericoloso" mentre
l'impunità regna sovrana nei confronti di politici, affaristi,
industriali e forze dell'ordine. Comunque il caso "Brushwood" resta
tutt'ora aperto, caratterizzato più che altro da elementi
indiziari e teoremi vari a carico degli accusati.
Per chi volesse esprimere la propria solidarietà a Michele ed
Andrea, ancora detenuti, può scrivere loro al seguente
indirizzo: Andrea di Nucci & Michele Fabiani c/o Casa Circondariale
di Capanne, strada Pievaiona cap 06100 Perugia (PG).