Il 28 Dicembre è stato scelto come giornata di azione per le
occupazioni di edifici dismessi in tutto il paese. Vari gruppi in tutta
la Danimarca hanno dato il via ad azioni mirate a sollevare il problema
della casa e del bisogno di spazi di socialità.
La prima casa è stata occupata alle 10 del mattino e tenuta fino
al tardo pomeriggio. Molti degli occupanti hanno espresso il bisogno di
un nuovo Ungdomshuset (il centro sociale di Copenaghen sgomberato
violentemente l'anno scorso dalla polizia danese), ma anche un bisogno
più generale di alloggi accessibili e di spazi liberi per la
creatività.
Una casa è stata presa di mira da un gruppo di giovani legati
alla "Børnehuset", uno squat di Copenaghen che è stato
dichiarato inabitabile nel 2003 dal Consiglio di Copenaghen. Gli
attivisti hanno deciso di lasciare la casa pacificamente in cambio di
una promessa da parte del consiglio di fornire loro una nuova casa. Una
promessa che non è mai stata soddisfatta, aumentando così
la sfiducia generale e la rabbia verso il consiglio.
Azioni ed occupazioni si sono svolte nelle principali città danesi, in maniera coordinata e condivisa.
A parte Svendborg e Århus, dove gli edifici sono ancora occupati,
tutte le occupazioni che sono state rese pubbliche durante il giorno
sono state sgomberate nel corso della giornata, senza grossi scontri ma
con alcuni arresti.
Il 28 dicembre alcuni compagni anarchici bielorussi hanno
organizzato a Minsk una giornata di protesta contro i prezzi dei
trasporti pubblici. Hanno invitato la gente a salire sugli autobus
senza pagare il biglietto e distribuito volantini per la
gratuità dei mezzi pubblici.
Nella stessa giornata, dopo un presidio in una delle piazze cittadine,
due compagni sono stati arrestati e trattenuti tre giorni in prigione.
I lavoratori della fabbrica di Barcellona Frape Behr (compagnia
sorella della tedesca Behr), in lotta contro un piano di
ridimensionamento dell'azienda, che prevede 50 licenziamenti, hanno
occupato e stanno autogestendo lo stabilimento. La CNT/AIT ha promosso
una campagna di solidarietà ai lavoratori per denunciare il
piano della Behr e sostenere la lotta contro i licenziamenti e lo
sfruttamento.
Il 3 gennaio Matías Catrileo Quezada, un contadino mapuche di
20 anni, è stato assassinato dai "carabineros" cileni.
L'assassinio è avvenuto nei pressi di Temuco, all'esterno di una
fattoria autogestita sotto sgombero da parte della polizia. L'uccisione
di Matías Catrileo è solo l'ultimo atto dello scontro tra
governo cileno e comunità indigene. Lo sciopero della fame, che
dura ormai da novanta giorni, sta portando ad un passo dalla morte
Patricia Troncoso, una delle attiviste mapuche per cui sono state
applicate le leggi anti-terrorismo emanate da Pinochet e mai abrogate.
Il governo socialdemocratico di Michelle Bachelet sta continuando la
politica di repressione e genocidio nei confronti delle comunità
indigene e di difesa dei grandi latifondi privati contro le
collettività contadine.
A cura di Raffaele
Fonti: www.ainfos.ca; www.indymedia.org; http://news.infoshop.org;
http://informazioneindipendente.noblogs.org; http://libcom.org;
http://barcelona.indymedia.org; http://santiago.indymedia.org