Oltre 200 persone, provenienti da tutta la bassa friulana ma anche
da altre parti della regione, hanno partecipato all'assemblea pubblica
svoltasi sabato 12 gennaio a Torviscosa (UD). Dopo l'introduzione di
alcuni aderenti ai comitati NOTAV della zona che hanno organizzato
l'iniziativa la parola è passata ad una esponente del movimento
NOTAV in Val Susa e un altro del Associazione Idra del Mugello.
Entrambi in modo conciso ed efficace hanno raccontato delle rispettive
situazioni e dei danni enormi che il TAV ha portato (in Toscana) ma
anche della vincente lotta popolare per fermare questo mostro in Val
Susa.
Parole che trasmettevano dignità e speranza.
Dopo è iniziato il dibattito in cui hanno preso la parola, fra
gli altri, alcuni dei sindaci della bassa "dissidenti" rispetto alla
regione e che, seppur timidamente, si oppongono al progetto del TAV
nella bassa.
I comitati della bassa hanno anche lanciato ufficialmente una petizione
all'Unione Europea per chiedere la revoca dei fondi per la
Trieste-Divaccia (Slo). I comitati sono ben consci che non è con
le petizioni che si fermerà questo progetto devastante (e lo
hanno scritto a chiare lettere nei volantini distribuiti) ma ritengono
utile questo passaggio per smascherare definitivamente le menzogne
della regione e delle Ferrovie sulla necessità dell'alta
velocità per la regione.
Da segnalare la significativa presenza dei compagni/e anarchici/e.
Federico
Sicuramente è stato un brutto fine anno per i dipendenti
della VAS Europe di Milano, call center che opera nel settore
alberghiero come centro di prenotazione internazionale.
Nella primavera dello scorso anno questa multinazionale americana aveva
acquisito "Utel by Pegasus", un centro italiano, trasferendo tutti i
dipendenti in via De Amicis 28, nella sede dell'Utel. La maggior parte
di questi è costituito da personale femminile, molti dei quali
con contratti a tempo determinato.
La sign.ra Luciani, Responsabile che tiene i contatti con la casa
madre, qualche tempo fa aveva fatto presente che le cose non andavano
bene, ma nessuno si aspettava il 14 dicembre del 2007 la consegna delle
lettere di licenziamento, senza preavviso, a 4 dipendenti, di cui due
mamme part time, motivato da "mancanza di lavoro".
Non si capisce neanche come sia stata fatta la selezione, essendo i
prescelti tra i più anziani professionalmente e con contratti a
tempo indeterminato.
Forse neanche l'Azienda si aspettava una risposta così forte e
netta da parte dei dipendenti rimasti, una ventina, che si sono da
subito messi in sciopero, mentre la Responsabile non perdeva
l'occasione per minacciare: "rischiate molto con i vostri contratti a
tempo determinato"!
Lo sciopero è continuato per 14 giorni, fino al 28 dicembre. La
vertenza è tutt'ora in corso per far rientrare i licenziamenti e
per far cambiare questa politica.
L'Azienda, per tutta risposta, ha chiamato in causa i dipendenti che hanno scioperato per chiedere il "risarcimento danni".
Ritenendo grave e inammissibile tale comportamento invitiamo i
lavoratori delle varie aziende alla pratica dell'autorganizzazione
inviando messaggi di solidarietà (l'indirizzo è
più sopra riportato) e presenziando in tribunale: la prima
udienza è stata fissata per il 22 gennaio.
La Commissione Lavoro delle Federazione Anarchica Milanese - FAM