Nell'ultima settimana di gennaio al largo di Alessandria (Egitto) sono
stati danneggiati due cavi sottomarini, di quelli che trasportano le
linee telefoniche e Internet. I cavi sono di proprietà di due
imprese che collegano l'Europa (i cavi arrivano passando dall'Italia)
con il Medio Oriente, l'India e il Giappone. Il fatto ha provocato
grossi problemi nelle telecomunicazioni e nelle connessioni ad Internet
in Egitto, India, Pakistan e Kuwait, ma anche in Algeria e Libano.
Nei primi momenti si era diffusa la voce che il danno sarebbe stato
causato dall'ancora di una nave trascinata sul fondo, successivamente
questa ipotesi veniva prima smentita e poi ripresa con qualche
modifica. Il Governo egiziano ha invitato la popolazione a non
sovraccaricare la Rete scaricando film e musica da Internet e poi ha
promesso, una volta riparato il danno, un mese gratis di connessione a
tutti. Anche se strano (due cavi tranciati contemporaneamente) un
evento del genere non è raro, non per nulla sono 25 le navi che
girano continuamente il mondo per riparare i cavi sottomarini.
Passa solo qualche giorno e, agli inizi di febbraio, arriva la notizia
del cattivo funzionamento di altri due cavi: uno che collega il Qatar
ad un'isola degli Emirati Arabi ed un altro tra l'Oman e gli Emirati.
In pratica collegamenti che interessano la stessa area geografica dei
precedenti. In questo caso il problema sarebbe stato causato, almeno in
un caso, dalla mancanza di energia di una centralina di alimentazione.
Contemporaneamente si diffonde su Internet la notizia che l'Iran
è completamente isolato da Internet, mentre invece stime
più attendibili ritengono che l'80% della rete iraniana funzioni
regolarmente. Passano poche ore e su un web degli Emirati Arabi spunta
la notizia di un quinto cavo che ha smesso di funzionare. In totale,
alla data del 9 febbraio 2008 sarebbero circa 85 milioni le persone con
problemi telefonici e di accesso ad Internet.
Su notizie del genere, come facilmente prevedibile, si sono scatenati
gli esperti di complotti che affermano si tratti di un chiaro esempio
di "guerra non convenzionale", di tecniche usate dalle potenze per
disturbare o distruggere le comunicazioni dei propri avversari, non a
caso l'Iran è tra i paesi danneggiati. Fondata o meno che sia
questa ipotesi resta il fatto, incontrovertibile, che nelle ultime due
settimane gli esperti militari hanno potuto comodamente verificare in
pratica, il funzionamento delle infrastrutture informative di alcuni
dei paesi che, in un futuro, potrebbero diventare i bersagli di qualche
operazione umanitaria a colpi di bombe.
Pepsy
Per chi volesse saperne di più:
http://blog.wired.com/27bstroke6/2008/02/who-cut-the-cab.html
http://blog.wired.com/27bstroke6/2008/01/fiber-optic-cab.html
http://www.renesys.com/blog/2008/02/attention_iran_is_not_disconne_1.shtml
http://www.khaleejtimes.com/DisplayArticle.asp?xfile=data/theuae/2008/February/theuae_February155.xml§ion=theuae
http://www.reuters.com/article/internetNews/idUSL0872927920080208