Il Carnevale continua. L'Udc, per bocca dell'onorevole filosofo
Buttiglione, ha messo in guardia la Casa delle Libertà
dall'ospitare nel proprio cartello elettorale gruppi quali la Destra di
Storace, Fiamma Tricolore di Romagnoli e Alternativa Sociale della
Mussolini, rivendicando «un limite a destra» e affermando
«noi siamo antifascisti, anticomunisti, insomma antitotalitari e
crediamo lo debba essere anche la coalizione in cui ci
presentiamo».
Da parte sua la dirigenza del neonato Partito Democratico, solo dopo
proteste e critiche fuori e dentro il partito, ha deciso di inserire
nel nuovo statuto e del suo manifesto dei valori un riferimento
esplicito ai principi della Resistenza e dell'antifascismo,
inizialmente "sottointesi" nel riferimento alla Costituzione.
Decisione quanto meno risibile visto che proprio Veltroni, nelle vesti
di sindaco di Roma, ha non poche responsabilità istituzionali e
politiche nell'aver permesso e persino tutelato l'esistenza di
occupazioni "non conformi" gestite dall'estrema destra romana, anche
dopo l'assassinio per mano fascista di Renato Biagetti.
Comunque è facile prevedere che il richiamo del PD
all'antifascismo sarà perfettamente in linea con la visione che
considera la Resistenza un momento di ricomposizione nazionale e non di
insurrezione sociale.
Primi paradossi della campagna elettorale appena iniziata, dato che con
tutta evidenza siamo di fronte a utilizzi politici assolutamente
strumentali dell'antifascismo che fino a ieri, da destra come da
sinistra, veniva considerato un anacronismo da superare.
Infatti, appare quanto meno strano che il cattolicissimo Buttiglione si
sia improvvisamente accorto dell'identità fascista dei partitini
dell'estrema destra con cui da anni porta avanti la comune campagna
antiabortista e con i quali ha condiviso, in quanto comuni alleati di
Berlusconi, più di una scadenza elettorale. D'altronde, anche
nella Lega Nord e in Alleanza Nazionale, coi quali è stato e
rimane schierato all'interno della Casa delle Libertà, non
mancano certo personaggi con trascorsi nello squadrismo eversivo e
persino con condanne per recenti azioni di tipo squadristico, quali ad
esempio l'onorevole Borghezio che indossando il fazzoletto delle
Guardie padane incendiò un ricovero di immigrati senza dimora.
Tale connubio, tra settori cattolici e fascisti papalini si è
peraltro palesato all'indomani della mobilitazione anticlericale alla
Sapienza di Roma contro la visita di Ratzinger; quando una spedizione
punitiva, firmata con svastiche, ha devastato i locali occupati dagli
studenti di giurisprudenza e geologia: ennesimo episodio di una serie
fin troppa lunga e impunita di aggressioni nazifasciste contro
migranti, rom, gay, lesbiche nonché attivisti e sedi della
sinistra, del movimento anarchico e dei centri sociali.
Ma l'attacco all'antifascismo arriva anche da altre parti, basti vedere
l'annunciata mobilitazione per il prossimo 25 aprile del cosiddetto
partito dell'antipolitica capeggiato da Grillo che, in più di
un'occasione, è stato appoggiato da soggetti della destra
populista; come ad esempio a Vicenza dove recentemente i locali Amici
di Beppe Grillo hanno promosso un'iniziativa sulla "decrescita" assieme
alla sezione vicentina di Movimento Zero, il gruppo di estrema destra
fondato dal giornalista Massimo Fini.
Da qui la necessità e l'urgenza di mantenere uniti pratica
dell'antifascismo e solidarietà antirazzista quali elementi
inscindibili della lotta contro ogni oppressione e discriminazione.
Anti