Umanità Nova, n.6 del 17 febbraio 2008, anno 88

Gli equilibrismi di Buttiglione e Veltroni. Un antifascismo incredibile


Il Carnevale continua. L'Udc, per bocca dell'onorevole filosofo Buttiglione, ha messo in guardia la Casa delle Libertà dall'ospitare nel proprio cartello elettorale gruppi quali la Destra di Storace, Fiamma Tricolore di Romagnoli e Alternativa Sociale della Mussolini, rivendicando «un limite a destra» e affermando «noi siamo antifascisti, anticomunisti, insomma antitotalitari e crediamo lo debba essere anche la coalizione in cui ci presentiamo».
Da parte sua la dirigenza del neonato Partito Democratico, solo dopo proteste e critiche fuori e dentro il partito, ha deciso di inserire nel nuovo statuto e del suo manifesto dei valori un riferimento esplicito ai principi della Resistenza e dell'antifascismo, inizialmente "sottointesi" nel riferimento alla Costituzione.
Decisione quanto meno risibile visto che proprio Veltroni, nelle vesti di sindaco di Roma, ha non poche responsabilità istituzionali e politiche nell'aver permesso e persino tutelato l'esistenza di occupazioni "non conformi" gestite dall'estrema destra romana, anche dopo l'assassinio per mano fascista di Renato Biagetti.
Comunque è facile prevedere che il richiamo del PD all'antifascismo sarà perfettamente in linea con la visione che considera la Resistenza un momento di ricomposizione nazionale e non di insurrezione sociale.
Primi paradossi della campagna elettorale appena iniziata, dato che con tutta evidenza siamo di fronte a utilizzi politici assolutamente strumentali dell'antifascismo che fino a ieri, da destra come da sinistra, veniva considerato un anacronismo da superare.
Infatti, appare quanto meno strano che il cattolicissimo Buttiglione si sia improvvisamente accorto dell'identità fascista dei partitini dell'estrema destra con cui da anni porta avanti la comune campagna antiabortista e con i quali ha condiviso, in quanto comuni alleati di Berlusconi, più di una scadenza elettorale. D'altronde, anche nella Lega Nord e in Alleanza Nazionale, coi quali è stato e rimane schierato all'interno della Casa delle Libertà, non mancano certo personaggi con trascorsi nello squadrismo eversivo e persino con condanne per recenti azioni di tipo squadristico, quali ad esempio l'onorevole Borghezio che indossando il fazzoletto delle Guardie padane incendiò un ricovero di immigrati senza dimora.
Tale connubio, tra settori cattolici e fascisti papalini si è peraltro palesato all'indomani della mobilitazione anticlericale alla Sapienza di Roma contro la visita di Ratzinger; quando una spedizione punitiva, firmata con svastiche, ha devastato i locali occupati dagli studenti di giurisprudenza e geologia: ennesimo episodio di una serie fin troppa lunga e impunita di aggressioni nazifasciste contro migranti, rom, gay, lesbiche nonché attivisti e sedi della sinistra, del movimento anarchico e dei centri sociali.
Ma l'attacco all'antifascismo arriva anche da altre parti, basti vedere l'annunciata mobilitazione per il prossimo 25 aprile del cosiddetto partito dell'antipolitica capeggiato da Grillo che, in più di un'occasione, è stato appoggiato da soggetti della destra populista; come ad esempio a Vicenza dove recentemente i locali Amici di Beppe Grillo hanno promosso un'iniziativa sulla "decrescita" assieme alla sezione vicentina di Movimento Zero, il gruppo di estrema destra fondato dal giornalista Massimo Fini.
Da qui la necessità e l'urgenza di mantenere uniti pratica dell'antifascismo e solidarietà antirazzista quali elementi inscindibili della lotta contro ogni oppressione e discriminazione.

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