Il 14 febbraio scorso è stata organizzata a Mosca una piccola
manifestazione del movimento gay e lesbico, per ribadire il proprio
diritto all'esistenza e denunciare la repressione statale. La polizia
era presente in piazza fin dalla mattina, insieme a un piccolo gruppo
di nazisti armati di catene e coltelli. Diversi compagni anarchici e
attivisti antifascisti si sono disposti a difesa del presidio e sono
stati attaccati dai nazisti, che sono stati respinti e dispersi, mentre
la polizia restava a guardare. In serata un compagno antifascista che
era rimasto solo è stato visto e aggredito da circa 15 nazisti:
ha subito un grave taglio alla gola e ha perso conoscenza. Ricoverato
in ospedale, ha ripreso i sensi solo dopo qualche giorno ed è
attualmente ricoverato.
Da alcune settimane i contadini del Perù sono insorti contro
il piano agrario del governo di Lima e contro gli accordi commerciali
con gli Stati Uniti. La protesta è stata promossa dalla
Confederazione nazionale agraria (Cna) e da altri movimenti contadini
ed è divampata in tutto il paese. Il governo ha proclamato lo
stato d'emergenza e la polizia e l'esercito hanno reagito con una
repressione spietata, ammazzando 4 contadini e ferendone decine. In
risposta alla repressione, i movimenti contadini hanno annunciato nuove
azioni, tra cui l'occupazione di Machu Picchu, contro il progetto di
cedere a società straniere la gestione edilizia di aree legate
al patrimonio culturale del paese.
Il 1 maggio dell'anno scorso cinque compagni del sindacato
libertario CGT furono condannati a 4 anni di carcere per aver attentato
ai "sacri valori del regno" (cioè aver criticato la figura del
re). Il prossimo 5 marzo ci sarà il processo d'appello e in
vista di quella data si stanno organizzando diverse manifestazioni di
solidarietà in Marocco, in Spagna e in Portogallo da parte della
CGT e da gruppi anarchici locali.
A cura di Raffaele
Fonti: www.avtonom.org/english, www.ainfos.ca, www.indymedia.org, http://news.infoshop.org, http://peru.indymedia.org, http://estrecho.indymedia.org/magreb, http://www.luta-social.org