Umanità Nova, n.11 del 23 marzo 2008, anno 88

Nucleare fa rima con clericale


Riguardo chi veramente comanda in Italia, aldilà dei governi e delle scadenze elettorali, può essere interessante constatare quanto peso torna ad avere la lobby nucleare.
Infatti, non solo Berlusconi ha preannunciato nel suo programma di governo la costruzione di nuove centrali nucleari, ma anche al punto 4 del programma del Partito Democratico si parla di nucleare e di centrali a carbone; d'altra parte pure il Vaticano ha più volte benedetto il nucleare.
Sulle fonti energetiche il Vaticano ha di recente rilanciato, convinto che vi siano ormai i presupposti "per una politica energetica integrata che contempli, accanto a forme di energia pulita, anche l'energia nucleare". Oltre alla presa di posizione papale, anche il cardinale Renato Raffaele Martino, intervistato da Radio Vaticana, ha confermato l'opzione nucleare purché sia assicurata "la sicurezza degli impianti e dei depositi" e venga regolata "in maniera severa la produzione, la distribuzione e il commercio di energia nucleare". "Questo tuttavia – ha quindi precisato - nella consapevolezza che le opere dell'ingegno umano, quindi anche le conquiste nel campo nucleare, vanno poste al servizio della famiglia umana".
Ma lo Stato Vaticano va ben oltre, infatti fin dal 1957 è membro permanente dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica. In tale ambito la SS. Sede svolge la funzione di mediatrice all'interno dell'AIEA ed è portavoce della realtà spirituale che, secondo il rappresentante permanente il mons. M. Banach, deve sempre essere coniugata nell'attuazione delle diverse politiche dell'Agenzia.
Si vede che, dopo la difesa cattolica della cellula, siamo direttamente passati a quella dell'atomo...
Urgente ritrovare un'energia, davvero alternativa, per fermarli.

Anti

home | sommario | comunicati | archivio | link | contatti