Riguardo chi veramente comanda in Italia, aldilà dei governi e
delle scadenze elettorali, può essere interessante constatare
quanto peso torna ad avere la lobby nucleare.
Infatti, non solo Berlusconi ha preannunciato nel suo programma di
governo la costruzione di nuove centrali nucleari, ma anche al punto 4
del programma del Partito Democratico si parla di nucleare e di
centrali a carbone; d'altra parte pure il Vaticano ha più volte
benedetto il nucleare.
Sulle fonti energetiche il Vaticano ha di recente rilanciato, convinto
che vi siano ormai i presupposti "per una politica energetica integrata
che contempli, accanto a forme di energia pulita, anche l'energia
nucleare". Oltre alla presa di posizione papale, anche il cardinale
Renato Raffaele Martino, intervistato da Radio Vaticana, ha confermato
l'opzione nucleare purché sia assicurata "la sicurezza degli
impianti e dei depositi" e venga regolata "in maniera severa la
produzione, la distribuzione e il commercio di energia nucleare".
"Questo tuttavia – ha quindi precisato - nella consapevolezza che le
opere dell'ingegno umano, quindi anche le conquiste nel campo nucleare,
vanno poste al servizio della famiglia umana".
Ma lo Stato Vaticano va ben oltre, infatti fin dal 1957 è membro
permanente dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica. In tale
ambito la SS. Sede svolge la funzione di mediatrice all'interno
dell'AIEA ed è portavoce della realtà spirituale che,
secondo il rappresentante permanente il mons. M. Banach, deve sempre
essere coniugata nell'attuazione delle diverse politiche dell'Agenzia.
Si vede che, dopo la difesa cattolica della cellula, siamo direttamente passati a quella dell'atomo...
Urgente ritrovare un'energia, davvero alternativa, per fermarli.
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