Umanità Nova, n.11 del 23 marzo 2008, anno 88

Internet. Lotta all'illegalità e controllo sociale


Parallelamente all'aumento della pervasività delle tecnologie informatiche, aumentano i provvedimenti ad esse collegati, a dimostrazione di quanto il potere le ritenga importanti. Di seguito alcuni dei più recenti esempi in proposito.
A fine febbraio è stato approvato definitivamente dal governo zombie il "decreto milleproroghe", contenente anche un punto riguardante il famigerato Decreto Pisanu [1], che sposta dalla fine del 2007 alla fine del 2008 il termine fino al quale i gestori delle telecomunicazioni sono obbligati a conservare traccia di tutte le attività dei propri utenti. Si ribadisce in pratica la tendenza ad aumentare a dismisura il controllo delle comunicazioni che si scambia tutta la popolazione in quanto, evidentemente, le migliaia di intercettazioni (legali ed illegali) che vengono fatte ogni anno, solo nei confronti di particolari soggetti, non bastano più. Un altro regalo per il quale ringraziare il "governo amico".
Proprio negli stessi giorni il Garante della Privacy ha emesso un provvedimento [2] con il quale dichiarava "illecito" il comportamento di alcune società private che avevano spiato gli utenti Internet intenti a scambiarsi via rete giochi, film e canzoni per poterli poi multare per violazione delle leggi sul copyright. Una decisione apparentemente così "libertaria" è giustificata da due ragioni: da una parte eliminare del tutto la possibilità di scaricare abusivamente dalla Rete, significherebbe far fallire molti dei fornitori di accesso, in quanto gran parte dei loro migliori utenti usa il collegamento esclusivamente per questi fini.
Dall'altra parte, questa decisione rimarca in modo chiaro che l'unico abilitato a spiare chi si collega ad Internet è lo Stato.
Lo Stato è infatti quello che distribuisce ogni settimana ai vari "Internet Service Provider" (quelli che ci forniscono il collegamento ad Internet) una lista aggiornata e segreta contenente gli indirizzi internet da bloccare in base alla legge [3]. Una lista che dovrebbe contenere gli indirizzi dei siti classificati come "pedofili" e di quelli dedicati alle scommesse on-line, un elenco che, essendo segreto, potrebbe contenere di tutto e di più. Un sistema oltretutto alquanto inutile, poiché basta poco [4] per aggirare i blocchi messi dai cyber-poliziotti.
Sempre recentemente, il Parlamento italiano ha ratificato una convenzione europea riguardante la "criminalità informatica" [5], con la quale vengono apportate alcune modifiche al Codice Penale e alle leggi collegate riguardanti quel tipo di reati. Tutte le modifiche prevedono aumenti di pena per chi danneggia o rende inservibili sistemi informatici o dati, con aggravanti se gli stessi sono di utilità pubblica. Nello stesso provvedimento viene istituito per il 2008 un fondo di 2 milioni di euro destinati al funzionamento del Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia sulla rete Internet e dell'organo del Ministero dell'interno per la sicurezza e per la regolarità dei servizi di telecomunicazione, per le esigenze relative alla protezione informatica delle infrastrutture critiche informatizzate di interesse nazionale. Mettendo sullo stesso piano la salvaguardia delle infrastrutture vitali e la lotta alla cosiddetta "pedofilia virtuale". Così sono contenti anche i leader dei partiti che hanno messo ai primi posti dei loro programmi la castrazione chimica dei pedofili.
Ma intanto, proprio mentre erano impegnate nella lotta contro i pedofili e gli scommettitori che infestano Internet, le forze dell'ordine si sono fatte soffiare sotto il naso 13 milioni di euro che sono passati dalle casse del Ministero dell'Istruzione Pubblica ad un equivoco conto bancario in Egitto [6].

Pepsy


Note
[1] Vedi "Il "pacchetto" Pisanu. Lotta al terrorismo e terrorismo di stato", Umanità Nova, numero 27 del 4 settembre 2005.
[2] Vedi http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1495246
[3] Vedi http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2219018
[4] Per esempio imparando ad usare "Tor" http://www.torproject.org/
[5] Vedi http://www.senato.it/leg/15/BGT/Schede/Ddliter/29606.htm
[6] Vedi
http://www.corriere.it/cronache/08_marzo_11/furto_ministero_istruzione_ac3cbeea-ef31-11dc-872b-0003ba99c667.shtml

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